Capitolo 8.

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"Prof!" sorrido andando ad abbracciarlo. "Come sta?"

"Bene, grazie. Tu?" sta al gioco. "Un uccellino mi ha detto che stai andando avanti... Ne sono felice!"

"Sì... Mi aspettano altri cinque anni tosti, ma bellissimi anche loro!" esclamo.

"Che supererai senza alcun problema. Basta un po' di impegno" guarda le sue studentesse, e scherzosamente domanda: "Capito?" tornando a me continua: "Poi, proprio tu parli! Per te c'è mai stato qualcosa di impossibile?"

"Matematica... Fino alla quinta liceo" rispondo, guadagnandomi un'occhiataccia. "A proposito, grazie ancora Prof" dico di cuore. "Ne stavo proprio parlando poco fa con le sue attuali alunne... È grazie a Lei se ho superato la mia fobia per i numeri"

"Ho semplicemente svolto il mio lavoro!" risponde con nonchalance.

Senza pensarci mi rivolgo alle altre: "Capite perché è tra i numeri uno?"

Colto alla sprovvista e un po' imbarazzato, mentre le ragazze parlottano tra loro , Luca tenta di sottrarsi a quel complimento: "Troppo buona!"

"Forse troppo sincera" sorrido, e lui prosegue lasciandomi senza parole: "Sicuramente, come sempre senza freni"

"E che c'è di male?" faccio spallucce continuando a sorridere.

Istintivamente mi mordo il labbro, e lui mi guarda male. Torno subito alla realtà, dove le ragazzine intorno a noi iniziano a guardarci con aria interrogativa.

"Bene..." Luca richiama l'attenzione.

"È stato un vero piacere tornare qui, parlare, ma è giunto il momento di tornare alla nostra magione e portare l'ultima erede con me" prendo la mano di mia sorella con fare teatrale. Mi guarda stranita.

"Tu sei fuori!" esclama tra le risate delle sue amiche, mentre ci salutano con dei complimenti molto carini, quali "Siete troppo simpatiche!" e "Mi spezzate".

Quando ci siamo allontanate abbastanza, io rallento per permettere a Luca di inserirsi sul marciapiede insieme a noi.

Mi volto: "Anche Lei alla stazione?"

"Eh sì!" sorride, per poi raccontarmi di com'è brava Federica nelle varie discipline, successivamente torna a me e domanda a che punto sia arrivata con lo studio. Prima di salutarci decidiamo di vederci domani e tra due giorni, poi un cenno di mano e ognuno per la sua strada.

Guardo Fede.

"Com'è andata oggi?"

"Bene! La verifica era okay, anche se tu l'avresti definita tosta" mi schernisce.

"Come osi?!" sto al gioco, vedendola sorridere. "Vedremo i risultati, saputella!"

Mi fa la linguaccia.

"Su cos'era?" continuo.

"Equazioni polinomiali" replica. "Sai cosa sono o ti faccio un disegnino?"

La fulmino.

"Ma tutta questa simpatia oggi? È perché hai parlato con le tue amiche o perché eri a disagio con Luca?"

"Non ero a disagio con Luca, e come le tue amiche sono amiche mie, le mie sono anche amiche tue!"

"Oh che gentile, grazie!" l'abbraccio. "Comunque, non so... Sembri strana quando siamo noi tre..."

"Strana? In che senso?" mi guarda.

Apro la macchina.

"Non lo so, come se ti desse fastidio... Lo capisco, è difficile da gestire, e per questo non ti volevo mettere in mezzo... Però lui è bravissimo! Qualcuno ti ha detto qualcosa?" indago.

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