Capitolo 36.

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"Ti amo" Sussurro, perdendomi nei suoi occhi.

Sembra sorpresa.

Arrossisce violentemente in volto, e solo dopo ne comprendo il motivo: siamo ancora a tavola, con la sua famiglia, che si sono fermati nel parlare giusto quando mi sono dichiarato.

Terminata la cena, Fede si alza ed esordisce con: "Io tornerei ai Sumeri, Babilonesi e Ittiti... Venite con me? Mi addormenterei sennò, ma devo ripetere un'ultima volta perché non mi sento sicura!"

"Arriviamo!" Claudia si alza, ed io la seguo a ruota.

"Aspetta... Ma non portiamo qualcosa di là?" sussurro al suo orecchio.

"Qui ci pensiamo noi, voi andate con Federica. Non ti preoccupare minimamente" replica il padre.

"Grazie!" rispondo in completo imbarazzo, per poi seguire le due ragazze.

Una volta in camera, Fede chiude la porta e prende il libro, per poi sedersi sul suo letto. Ci volge uno sguardo ed esclama: "Siete liberi! Non ringraziatemi" fa l'occhiolino ridendo, dopodiché torna a ripetere.

Io guardo Claudia, che le tira una cuscinata.

"Pure?!" esclama fingendosi allibita.

"Grazie" sorrido io, di cuore.

Claudia mi guarda emozionata, mentre l'altra sorride.

"E di che? L'unica cosa di cui sono dispiaciuta è che ... Beh, non possa muovermi da qui. Perché ho detto che siamo in tre"

"E' casa vostra! Dove volevi andare?" scherzo, facendola ridere.

Claudia nel frattempo si è seduta sul letto, e mi sta invitando ad andare con lei.

"Vediamo un film? Con gli auricolari"

"Mentre tua sorella studia?" la guardo scettico.

"Oh, tranquillo... Se dovessi aver bisogno, vi disturberò senza problemi. Promesso!" ride.

Certo che tra una e l'altra, qui non ci si annoia mai! Ed io che inizialmente credevo fosse timida...

"Godetevi il film anche per me... Voi avete già studiato, adesso è il mio turno" mi incita ad andare a sedermi con la sorella maggiore.

"Grazie" sorrido, entrando sotto le coperte con Clau. Prendo l'auricolare, lei va su Netflix e scegliamo, optando per la serie che avevamo interrotto l'ultima volta.

Mezz'ora dopo, Claudia è crollata. Il suo capo sulla mia spalla, il modo in cui mi tiene dolcemente il braccio... È indescrivibile a parole quello che sto provando in questo momento. Come quel sei che trovi al posto del cinque e mezzo che ti salva dal debito a fine anno, quel giorno di verifica per cui non hai studiato e scopri che il docente è assente. La ricreazione prima di un interrogazione o una verifica, vedere il risultato giusto di un'operazione, l'armonia dell'epoca classica, il benessere più vero, intenso e puro che tu possa mai provare. E' tutto qui: l'universo è racchiuso in questa stanza.

Metto in pausa, appoggio il pc sul comodino e la copro meglio, abbracciandola.

Federica chiude tutto, e dopo essersi fatta lo zaino resta seduta sul letto, a fissare il vuoto, per qualche minuto.

"Mi dispiace per prima..." dice. "Sono stata troppo diretta, non volevo sembrarti scocciata"

"Tranquilla, non è così. Mi sei sembrata una sorellina protettiva, che oltretutto ha detto anche cose giuste"

"Questo lo so. Mi sono scusata per il modo in cui le ho dette" ribatte.

"Quindi... Tu continui a pensare che..."

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