Capitolo 21.

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Torno a casa mia, dove metto l'abito a lavare, guardo due episodi di una serie tv e poi riprendo a studiare. Mi faccio qualcosa da mangiare al volo e dopo due ore vado a prendere la nanerottola che esce alle quattordici e venti.

Riesco persino ad entrare nell'edificio con la scusa di dover salutare qualcuno, e infatti trovo la Stenna, mia amatissima Prof di arte.

"Salve! Come sta?" sorrido andandole in contro.

"Claudia! Da quanto tempo! Ciao bella, io tutto bene, grazie. E tu? Che cosa mi racconti?"

Restiamo qualche minuto a parlare. Mi chiede anche di Luca ma resto sul vago - so che non gli piace si sappia della sua vita privata, che tiene a separare da quella lavorativa - , e nel mentre la campanella suona ed escono anche i professori. Tra questi, Luca e il prof Navi. La Professoressa continua a parlare: mi racconta che è felicissima, è anche diventata nonna da pochissimo (un mese) ma è molto dispiaciuta perché l'anno prossimo dovrà andare in pensione.

"Ah... Ma si può comunque non rinunciare alla cattedra che io sappia, non è così?" le domando.

Il Prof Navi con fare disinvolto si avvicina, e Luca lo segue a ruota.

"Claudia!" esclama fingendosi sorpreso il primo.

"Salve!" sorrido.

"Ciao! Come stai? Che cosa fai adesso?" torna serio.

Luca gli tira un'occhiataccia, lui finge di non badarci.

"Studio Lingue e Letterature Straniere"

"Ti sta piacendo?" chiede la Prof di Arte.

"Sì, tantissimo!" ammetto, e Luca trattiene un sorriso.

"E dopo che cosa farai?" continua.

"Da qui ai prossimi tre anni ho intenzione di proseguire con questa scelta perché mi piace davvero moltissimo, e devo ammettere che sono davvero contenta di averla presa. Poi potrò scegliere se dirottarmi verso il mondo dell'insegnamento, quello dell'editoria oppure della traduzione" rispondo ferma. "Tutti e tre mi piacciono molto, e confesso che al momento mi sembrerebbe impossibile scegliere, perciò studio come se non ci fosse un domani per non pensarci! Che non è il metodo migliore, lo so bene, però... Vedendo l'altro lato, per fare la magistrale c'è bisogno della laurea triennale, e di conseguenza concentrare le mie energie su questa non è del tutto una brutta idea!" sorrido imbarazzata, dopodiché cerco di comunicare a Luca che gli devo dire qualcosa.

I due capiscono, la Prof di arte si allontana con una scusa.

"Prof..." cerco di mantenere i ruoli mentre estraggo le chiavi dalla giacca. "Ho trovato queste, che devono esserle cadute stamattina... In treno" invento. "Ho cercato di dirglielo, ma non mi ha sentita"

Niente da fare, lui per tutta risposta guardandomi negli occhi replica: "Ne sei sicura?"

Le prende, facendomi notare il portachiavi al quale devo ammettere non avevo fatto attenzione prima: è a forma di cerchio, e contiene una citazione di Emily Brontë tratta dal mio romanzo preferito:

"𝓦𝓱𝓪𝓽𝓮𝓿𝓮𝓻 𝓸𝓾𝓻

𝓼𝓸𝓾𝓵𝓼 𝓪𝓻𝓮 𝓶𝓪𝓭𝓮

𝓸𝓯, 𝓱𝓲𝓼 𝓪𝓷𝓭 𝓶𝓲𝓷𝓮

𝓪𝓻𝓮 𝓽𝓱𝓮 𝓼𝓪𝓶𝓮"

"Io credevo fossero le tue!" Ribatte serio guardandomi negli occhi.

Non ci posso credere!

Lo guardo sbalordita.

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