Capitolo 32.

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Inspira.

"Quando... Quando stavi con il tuo ex, era facile scegliere per te?"

"Onestamente?"

Annuisce.

"Sì. Era molto facile, anzi, facilissimo!" ricordo. "Non erano neanche decisioni quasi, perché le altre scelte non me le ponevo nemmeno. Volevo stare con lui e ci stavo. Non volevo vedere i ripetuti tradimenti e non li vedevo.

Gli davo amore incondizionato, abbracci, baci, coccole, gli facevo sorprese... Tutto quello che avevo lo dividevo con lui, da un pezzo di cioccolato, al mio tempo con la mia famiglia, con gli amici. Io mi sono divisa con lui!"

Mi fermo quando sento qualcosa sulla guancia. E' Luca che mi sta accarezzando le guance, scacciando le lacrime.

Non mi ero nemmeno accorta di star piangendo! Quando ho iniziato?

Lo guardo, e noto che anche il suo volto è rigato.

"Non è la scelta la parte complicata, ma accettarla. Accettare che una storia sia finita, non cercare più la persona, e trovarsi a dover andare avanti a tutti i costi perché non puoi perdonare. O meglio, potresti, e potresti anche ricominciare tutto da capo, ma niente sarebbe più come prima, a partire dalla fiducia. E allora che senso avrebbe? Quindi ti costringi ad andare via, e a non tornare. Lo so" Mi bacia, lasciandomi poi un altro bacio sulla fronte e uno tra i capelli.

"Ti amo piccola, e mi dispiace per quello che è successo"

"Va tutto bene" gli accarezzo la nuca. "Ricordati però che c'è sempre una scelta, sempre. Devi essere felice, e chi non ti rende tale è giusto che venga eliminato dalla tua vita. Se non ti fa felice, se non senti ti possa migliorare come persona non lo guardare più, concentrati sul resto. Su di te, sui tuoi sogni da realizzare"

"Su di noi" mi guarda negli occhi, facendomi sorridere come mai prima.

"Promettimelo" torno sull'argomento. "Promettimi che allontanerai dalla tua vita chiunque non ti renderà una persona migliore, e che ti critica soltanto per il gusto di farlo. Che non darai mai ascolto a nessuna voce di questo tipo"

"Te lo prometto"

Mi bacia nuovamente.

"Te lo prometto, amore mio" ripete, accarezzandomi la guancia mentre mi guarda negli occhi.

"Grazie"

Restiamo in silenzio per un periodo indefinito. Luca guarda l'orologio sul cellulare che segna le due e venti.

"Abbiamo ancora tutta la notte davanti... Beh, più o meno!" commenta.

Rido.

"Ma... Dici che prima o poi ti andrebbe di venire a pranzo da me? Il mese prossimo mia sorella e mio fratello con i loro bambini saranno qui, per vederci..." propone dal niente. "Dovevano venire anche i miei, ma abbiamo avvisato tardi e per quel giorno ci hanno detto che saranno fuori città"

Ricordo quando abbiamo parlato dei suo nipoti la prima volta, e non posso fare a meno di sorridere.

"Certo! Mi farebbe molto piacere, sarà bellissimo" lo bacio. "Grazie. Grazie infinite"

Ricambia il bacio con dolcezza, donandomene un altro.

"E per cosa?" sussurra divertito.

"Beh, mi stai accogliendo nella tua vita famigliare, che è una cosa bellissima e... Importante!" dico di getto.

"Niente che non abbia già fatto tu!" mi fa notare, lasciandomi di sasso.

Una risposta vera, netta. Dettata dalla spontaneità, dall'istinto, senza che ci abbia pensato due volte.

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