Capitolo 44.

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*LUCA'S POV*

Entro in classe con i fogli già in mano.

"Buongiorno. Separate i banchi, e cellulari sulla cattedra. Davide, puoi passare tu per favore?" Chiedo al ragazzo in prima fila mentre entro nel registro per segnare le presenze.

"Certo" si alza.

"Grazie... Buono" comincio l'appello.

"Presente"

"Castelli... Rosa"

"Presente"

"Mancano Tois e Margherita" mi risponde Angelica.

"Grazie!" esclamo andando subito a spuntare i nomi, per poi passare e consegnare i compiti.

"Nome, cognome, classe e data sul protocollo e iniziate. Come sapete, questo è il proseguimento della scorsa verifica. Questa contiene nove esercizi: un vero o falso sulla parte teorica, due sulla scomposizione parziale, due su quella totale, due con il riconoscimento dei prodotti notevoli, uno sul trinomio particolare e l'ultimo somma e differenza di cubi, l'altra se non erro aveva solamente la parte con i polinomi e il loro calcolo, sbaglio?"

"No Prof" risponde Mattia.

"Ottimo. Bene, buon lavoro!"

"Grazie" rispondono in coro.

Durante l'ora, passo tra i banchi guardando i lavori dei ragazzi. Qualcuno è partito dall'ultimo esercizio, qualcun altro sembra disperato, altri invece se la stanno cavando molto bene devo dire.

Mi avvicino a Castelli, che mi sembra in difficoltà.

"Dov'è il problema?" sussurro.

"Ovunque..." mi risponde sconsolata.

"Iniziamo a scrivere il nome e cognome? Almeno ne abbiamo uno in meno..." scherzo, facendole notare che ha lasciato il foglio completamente in bianco. Lei ridacchia e lo fa.

"Allora... Concentriamoci sul primo esercizio... Ti sembra di ricordare qualcosa sulla parte teorica? La somma di quadrati, per esempio... Qual era? L'unica che..."

"Non poteva essere divisa in N"

"Quasi..." sussurro. "In... ?"

Mi guarda, persa.

"In quale insieme? Se non è N è...?"

"R?"

"Brava! Quindi la prima è..."

"Falsa"

"Continua così! Hai studiato, sei capace... Prenditi del tempo... Non guardarle tutte insieme , leggile una alla volta, rifletti... Prendi un righello... Ce l'hai?"

"Posso?" domanda indicando lo zaino.

"Certo che puoi!" rispondo guardandomi intorno.

"Diana, quel telefono lo spegni e me lo consegni insieme alla verifica?" alzo un po' la voce notando la ragazza che sta guardando il cellulare nascosto nello zaino.

"Prof, non sto facendo niente!" si giustifica scattando in piedi. "Quale telefono? Il mio l'ho consegnato!"

Mi avvicino.

"Potresti aprire lo zaino?"

"Perché?" s'irrigidisce.

"Perché hai uno strumento che non è consentito utilizzare in questa prova, per tanto ti sto chiedendo di consegnarmelo. O hai uno specchio che riflette la luce e ti ci stavi specchiando per controllare il trucco?"

"Non ho il telefono" continua, al ché decido di lasciar perdere. Sto facendo perdere tempo a lei e agli altri, che non riescono a concentrarsi.

"Sarai la prima ad essere interrogata al prossimo giro" le comunico prima di allontanarmi.

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