Capitolo 19.

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Torno in salotto e sistemo alcune cose che avevo lasciato in disordine ieri, e qualche minuto più tardi sento qualcuno alle mie spalle.

Mi volto e la vedo. Claudia è a braccia conserte, stretta nella sua giacca estiva.

"Tutto okay?" chiede, timidamente.

"Io sì... Tu? Hai freddo?" mi avvicino per abbracciarla, cercando di cacciare le parole di sua sorella di poco fa.

"Un po', ma mi passerà. Tu piuttosto.. " insiste guardandomi dritto negli occhi. "Che cos'hai?" mi accarezza le guance con i pollici vellutati e caldi, donandomi così la sensazione di tranquillità e leggerezza che mi fa sciogliere nell'immediato.

"Vieni di là" la conduco sul divano e abbasso la voce, così da non disturbare la piccola. Guardandola negli occhi mi sfogo: "Tu sei diversa da tutti gli altri, lo sei sempre stata. Perché sei sempre andata oltre, hai visto anche le persone dietro ai ruoli che occupavano all'interno della società e non ti facevi problemi nel dimostrarlo, e continui a farlo oggi.
Parli con il cuore in mano, sei spontanea... Nessun altro, o altra, è come te"

Lascio che le parole scorrano, senza pensarci troppo, mentre Claudia continua ad osservarmi in silenzio.

"Sai quanti mi hanno chiesto della mia ex in passato? Quanti mi hanno cercato di conoscermi veramente come Luca, e non come Prof Fields?"

Lei scuote il capo restando in silenzio.

"Tu" ammetto per la prima volta ad alta voce. "Tutti gli altri volevano solamente avere di ché sparlare, o tempo da perdere"

"Deficienti" sibila con rabbia tra i denti.

"È okay" la rassicuro. "Fa parte del gioco!"

"Ma questo non è un gioco!" replica abbassando la voce. "È la vita tua, la nostra!

Se vuoi sparlare, guardati i reality. La vita delle persone vere, oneste, sincere, la lasci in pace!" Sbotta. "Non hanno nulla da nascondere e saprebbero insegnare molto più di quanto dicono o credono, ma con certa gente sarebbe tutto inutile!" Prosegue.

"Il punto non era quello..." cerco di tornare sui miei passi.

Si rabbuia.

"E qual era allora, perdonami?"

Abbasso il capo.

"Tu credi che... Ecco, sì" le mani cominciano a sudare, io non so come dire ciò che penso senza venire frainteso. Mi sento un idiota!

Claudia è sempre davanti a me, intenta a cercare di capire che cosa le voglia chiedere.

"Federica... Mi vedrà mai come Luca secondo te?" chiedo d'un fiato prima di pentirmene.

La piccolina non sembra meravigliata da questa domanda, anzi: un sorriso meraviglioso si accende, illuminandole il viso. È dolce, sincero, caloroso e rassicurante, proprio come una parte di lei.

"Federica ti ha sempre visto come Luca, ha sempre conosciuto l'umanità prima del ruolo, tuo e degli altri. Io e lei siamo molto legate, sin da piccoline le ho sempre raccontato tutto, come lei con me. Di conseguenza, sa di quando sei arrivato, cosa ho pensato quando ti ho visto, quando ti provocavo... Non sa proprio tutto tutto, questo sì. Perché sai, non sapendo se fossi stato o meno anche un suo insegnante, all'inizio non le raccontavo tutto proprio perché avrei creduto che... Non so, temevo che lei prima o poi si sarebbe seduta sul fatto che stiamo insieme per approfittarsi della splendida persona che sei... Razionalmente so che non lo farebbe mai, e puoi starne certo" mi tranquillizza subito. "Però... Quando sei consapevole di certe cose, a volte ti lasci andare e basta... Senza pensarci troppo, e questo non va bene"

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