Capitolo 20.

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"Eccoci!" sorrido guardando Luca.

Lui alza lo sguardo con gli occhi sbarrati, e dal suo computer si sente la Prof di italiano dire: "I ragazzi sono tranquilli... Un po' troppo! L'insegnante fa lezione, e dopo aver spiegato quando chiede <<è tutto chiaro?>> parte il silenzio stampa!"

E' in una riunione... Ops!

Prendo Federica e torniamo di là.

"E' la tua classe?" domando curiosa.

"No... Siamo piuttosto attivi anche! Beh, qualcuno disinteressato c'è anche in classe mia, sì, però... Così no!"

Rido.

"Okay. Dai, restiamo qui e facciamoci i fatti nostri"

"Va bene... Uffa però!" sbuffa lasciandomi allibita.

"Ma.... Scusa?!"

Ride.

"Scema!" le scompiglio i capelli.

"Che sei" risponde a tono sdraiandosi sul letto.

"Tu" Faccio la linguaccia, per poi prendere in mano il telefono e controllare il calendario degli esami.

27 gennaio 2°appello di storia contemporanea

"Cazzo!" mi alzo di scatto.

"Che cosa c'è?"

"Devo riprendere a studiare, settimana prossima c'è l'esame di storia"

Mia sorella mi guarda storto.

"Ma tu non fai letteratura?"

Sorrido.

"Sì, faccio lingue e letterature straniere, ma abbiamo anche storia, dal Settecento ad oggi per inciso. Devo mettermi a studiare e vedere di passare adesso l'esame che non ho passato la scorsa volta. Le nozioni già le so, si tratta solamente di ripassare tutto e trovare un metodo per non andare nel panico come nella scorsa sessione"

Fede assume un'espressione che non mi piace per niente: "Ahh, quell'esame! Beh... Io non posso aiutarti! Perché non chiedi a Luca?" termina con un sorrisetto allusivo. "Io tolgo il disturbo!"

"Se ti ho detto che devo studiare, è perché quello devo fare. E farò" replico ferma.

"Uff... E va bene, mettiti a studiare! Ripeti pure, io resto qui in silenzio... Come facciamo a casa!" sottolinea con tono offeso.

Fingendo di non badarci, le rivolgo un sorriso di pura cortesia prima di immergermi nuovamente nel fantastico mondo della prima Guerra Mondiale.

Qualche ora più tardi, si è addormentata.

Io vado a vedere Luca, che sta ancora lavorando.

"Amore..." mi avvicino piano. Si volta.

"Ehy! Cosa ci fai in piedi a quest'ora? E' mezzanotte!" mi fa notare. "La piccola Manni?"

Sorrido.

"Dorme" sussurro appoggiandomi al piano, guardandolo negli occhi. E' un po' bianco, con qualche accenno di occhiaie a contornargli gli occhi. "Vai anche tu, hai l'aria stanca..." gli suggerisco. "Ci penserai domani!"

A sorridere adesso è lui.

"Come tu penserai domani a finire di studiare? Non ci credo neanche..." mi guarda con aria divertita prima di riprendere da dove l'ho interrotto.

"Amore devi dormire però..." ricomincio. "Io resto qui, tu ti devi spostare, camminare per strada, che è sempre pericoloso. Ci sono le macchine, i treni... Sai, anche detti mezzi di trasporto, che trasportano gli umani ma che vanno sulle ruote... Sono meccanici..." insisto facendolo ridere.

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