Capitolo XXVII - Rivelazioni

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La mattina seguente, Saelle era insieme a Historia e Sasha nel cortile quando vide da una finestra dei corridoi passare Moblit, uno dei soldati di Hanji. Si scusò con le sue amiche e lo raggiunse, chiamandolo per nome.

«Jaeger!» le rispose lui, sorpreso. «Allora sei ancora qui.»

«Dov'è il caposquadra Hanji?» chiese subito Saelle.

«In infermeria. Sta bene, ma deve ancora farsi medicare le scottature. Devo trovare il comandante e il capitano per informarli.»

Saelle annuì. «Erwin è stato ferito, dovrai fare rapporto al comandante Pixis: dovresti trovarlo nel refettorio a quest'ora. Ad avvisare il capitano ci penso io.»

Si separarono e la ragazza corse alla stanza di Levi: immaginava che sarebbe stato un sollievo per lui sapere che Hanji era tornata sana e salva, anche se probabilmente non lo avrebbe mai ammesso.

Lo informò e lo seguì in infermeria. Lì trovarono Hanji seduta su un lettino, mentre un infermiere le passava un unguento su alcune bruciature che aveva sul viso e sulle braccia: in generale, sembrava stare bene. Saelle tirò un sospiro di sollievo.

«Ce l'hai fatta a tornare, quattr'occhi di merda.» commentò Levi vedendola.

Hanji gli inviò un sorriso, ma in realtà il suo viso era piuttosto serio. «Sì, ma non del tutto per merito mio. Se Eren non avesse affrontato il gigante corazzato e il gigante colossale, saremmo finiti davvero male. A proposito, lui dov'è?» aggiunse.

«È nella sua stanza a riposare. Erwin e gli altri sono riusciti a recuperarlo e a riportarlo sano e salvo qui.»

Hanji sorrise e guardò Saelle. «Mi fa piacere.» disse, rivolto soprattutto a lei.

«Caposquadra Hanji,» si intromise la ragazza «cos'è andata a fare a Ragako?»

Il volto della caposquadra si rabbuiò. «Alcuni aspetti di quest'ultimo attacco dei giganti non mi erano chiari e ho voluto indagare. Prima di dirvi le mie conclusioni, però, devo ancora approfondire un paio di questioni. Poi farò rapporto a Erwin.»

«Erwin è stato ferito.» le disse Levi. «Un gigante gli ha mangiato il braccio destro mentre guidava l'assalto al gigante corazzato che aveva rapito Eren. Quando si sarà rimesso, lo troverai nella sua stanza.»

Hanji annuì, poi si rivolse nuovamente alla recluta. «Saelle, avrei bisogno di parlare con Connie. Lo puoi mandare da me, per piacere?»

«Signorsì!» rispose subito la ragazza e già si stava voltando per eseguire, ma qualcosa la trattenne ancora un momento: Levi stava guardando Hanji con una strana espressione sul viso, che però Saelle riuscì a decifrare. Prima di uscire, gli si avvicinò un momento e gli disse a bassa voce:

«Capitano, ricorda che ieri sera le ho detto una cosa, a proposito della sincerità?»

Levi spostò le sue iridi su quelle di Saelle per un momento; poi, mentre lei lo sorpassava ed usciva, tornò a guardare la caposquadra e le rivolse una sola ultima frase, prima di congedarsi:

«Sono felice che tu sia ancora tutta intera, Hanji.»

Hanji boccheggiò per la sorpresa; Saelle, già in corridoio, sorrise.

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Qualche giorno dopo, Saelle era con Levi e Pixis nella stanza del comandante: Erwin era stato medicato e, nonostante avesse perso il braccio, per il resto era ancora in buone condizioni; naturalmente, però, era stato debilitato dall'aver perso molto sangue. Mentre il ferito riposava a letto, il capitano Levi e il comandante Pixis sedevano ai due lati del letto; l'unica in piedi era Saelle, vicino alle finestre, alle spalle del suo capitano.

Ogni minuto che mi resta, Levi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora