Capitolo LIV - La missione di Krolva

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«Bene così, ora tenetevi pronti a sganciare la rete!» ordinò Hanji. «Ci siete? Tre, due, uno: sganciate!»

Da sopra il dirupo, i soldati della squadra blu lasciarono cadere una grande rete che avvolse completamente i tre giganti di sei, sette e dieci metri che vi si trovavano sotto, non lasciando loro possibilità di muoversi.

Incredibile, la missione stava procedendo alla perfezione. Radunate fuori dalle mura del distretto di Krolva, tre squadre del Corpo di ricerca, denominate in questo caso con i colori rosso, verde e blu, erano appena riuscite a intrappolare ben tre giganti. Sfruttando la conformazione del territorio, la squadra rossa aveva attirato i tre giganti in un profondo canyon, mentre la squadra verde si occupava di distrarre, allontanare o uccidere altri giganti in avvicinamento. Eren, mutatosi in gigante, aveva utilizzato l'abilità di indurimento per trasformare l'intero suo corpo in pietra e abbandonarlo ad una delle estremità della gola e tagliando così la via di fuga ai giganti. Nel frattempo, all'altra estremità, la squadra rossa in cui era anche sua sorella Saelle faceva da esca per i tre obiettivi per il tempo necessario affinché la squadra blu, in attesa sopra al canyon, potesse lanciare la rete inventata da Hanji, già utilizzata in passato a scopo di cattura.

«Evvai!» ululò la caposquadra. «Ottimo lavoro, ce l'abbiamo fatta!»

«Datti una calmata, quattr'occhi di merda.» intervenne aspramente il capitano Levi. «La missione non è ancora conclusa.»

«Ormai manca poco!» ribatté lei. «Com'è la situazione della squadra verde, Sasha?»

«Hanno abbattuto poco fa un esemplare di dodici metri, caposquadra.» rispose quella. «Altri tre giganti sono stati attirati lontano dal canyon da due soldati che si sono spostati in aria usando il movimento tridimensionale.»

«Molto bene.» disse Hanji, sistemandosi gli occhiali sul naso. «Organizzare la missione in un luogo dove ci sono molte pareti scoscese ci dà la possibilità di sfruttarne l'altezza per evitare di entrare direttamente in contatto con i giganti, pur attirando la loro attenzione.»

Il fischio dei cavi del dispositivo di manovra che venivano riavvolti li fece volgere il capo verso la gola che si snodava sotto alla loro posizione: Saelle comparve un momento dopo, lasciandosi cadere di fronte ad Hanji e Levi.

«A rapporto, signore.» disse.

«Dimmi.»

«Come da istruzioni della caposquadra, abbiamo steso un telo scuro sopra ai tre giganti in modo che non ricevano la luce del sole. I due esemplari di sei e sette metri si stanno già agitando di meno; quello di dieci metri invece si ribella ancora parecchio.»

«Ne ha di energie, eh?» sogghignò Hanji. «Non vi preoccupate, ci basterà pazientare ancora un po' perché diventi più trattabile e ci sia possibile trasportarlo.»

«Come hanno funzionato le lance fulmine?» chiese Saelle

«Direi ottimamente.» rispose Hanji. «Mikasa e Jean hanno abbattuto da soli cinque giganti senza nemmeno venire in contatto con loro.»

«È incredibile!» esclamò la recluta, sorpresa e ammirata.

Hanji annuì.

«A quanto pare queste armi funzionano. La cosa importante è che possano fare qualcosa anche contro il gigante corazzato.»

«Era questo il suo obiettivo, allora!» commentò Sasha.

«Esatto. Come vi ho detto durante la preparazione di questa missione, trovare un modo per contrastare Reiner è sempre stato una mia priorità, visto che le nostre lame non scalfiscono la sua pelle. Spero che le lance fulmine possano essere una delle nostre carte a disposizione nello scontro.»

Ogni minuto che mi resta, Levi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora