Capitolo XLVI - Colpo di stato

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La mattina seguente, Saelle arrivò al monumentale edificio dell'Alto comando decisa a fare la sua mossa. Durante la notte, le erano arrivate da Erwin notizie orribili: Eren e Historia erano stati rapiti da un pluriomicida di nome Kenny, conosciuto come lo Squartatore della capitale, tristemente famoso per aver assassinato più di cento gendarmi, diversi anni prima. Probabilmente, i due ragazzi in quelle ore venivano trasportati nei territori della famiglia Reiss, visto che appariva essere Rod Reiss il mandante del rapimento. Erwin aveva passato la notte a leggere il materiale che Saelle gli aveva portato e, tratte le sue conclusioni, lo aveva consegnato ad Hanji. Questa, nel frattempo, grazie all'aiuto di Levi, era riuscita a farsi confermare da alcuni membri della Gendarmeria centrale i sospetti di Saelle: la famiglia Reiss era effettivamente la vera famiglia reale.

Le informazioni arrivate dal comandante si fermavano qui, ma ce n'erano perfino di peggiori. Appena sveglia, Saelle fu informata dai commilitoni del Comando di come, durante la notte, le cose fossero precipitate. Erwin era stato accusato di alcuni omicidi avvenuti in quelle ore, tra cui quello del ricco mercante Dimo Reeves; era quindi stato emesso un mandato di apparizione per lui di fronte alla corte suprema. Il Corpo di ricerca era stato sciolto e i suoi membri venivano arrestati e condotti in prigione proprio in quelle ore. Nessuno era ancora riuscito a rintracciare la squadra di Levi, ma era anch'essa ricercata, come tutte le altre. Erwin aveva avuto ragione su tutto e Saelle capì che doveva fare in fretta: nonostante avesse la massima fiducia nel capitano Levi, nemmeno lui sarebbe riuscito a sfuggire a lungo se tutto l'esercito era sulle sue tracce. Chissà che cos'era stato di Hanji, Moblit e degli altri membri di quell'unità; la ragazza non lo sapeva, ma pregava che fossero anche loro riusciti a rifugiarsi da qualche parte.

Arrivata al Comando, Saelle chiese immediatamente udienza al generale Zachary. Questi sedeva pensieroso alla sua scrivania in un'ampia sala luminosa che gli faceva da ufficio, con ampie finestre che davano sul cortile interno. La ragazza lo salutò sull'attenti.

«Lo so perché sei qui.» le disse subito Zachary. «Hai saputo dello scioglimento del Corpo di ricerca, giusto? Se vuoi chiedermi di oppormi agli ordini del governo, mi dispiace ma non lo posso fare.»

«Non le chiedo di opporsi agli ordini, signore.» rispose lei. «Le chiedo di opporsi al governo stesso.»

Il generale alzò un sopracciglio, dietro ai suoi occhiali luminosi.

«Di cosa stai parlando?»

«Di un colpo di stato che oggi il comandante Erwin cercherà di attuare.»

«Erwin?» chiese il generale, non poi tanto sorpreso. «Ha intenzione di rovesciare il governo?»

«Sì. Questo governo è corrotto, signore, dobbiamo farlo saltare. Se non lo facciamo, tutta l'umanità finirà imprigionata per sempre dentro a queste mura, o peggio divorata dai giganti.»

Zachary si accomodò con la schiena contro la sua ampia poltrona.

«Non m'importa nulla della corruzione del governo né delle sorti dell'umanità.»

Saelle si irrigidì. Aveva sbagliato i suoi calcoli? Dhalis Zachary prese a ticchettare le dita sul legno della sua scrivania.

«Dimmi la verità: hai sempre lavorato per Erwin, è vero? Eri qui per spiarmi.»

«Non per spiare lei, signore.» replicò francamente la recluta. «Erano i membri del governo che stavo sorvegliando.»

«E cosa ne hai dedotto?»

Saelle digrignò i denti, disgustata.

«Un branco di pusillanimi incapaci e arroganti.» sibilò.

Zachary, inaspettatamente, rovesciò indietro la testa di capelli bianchi e scoppiò a ridere.

Ogni minuto che mi resta, Levi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora