Guardai fuori dal finestrino del treno, definire Capitol City semplicemente splendida sarebbe sembrata quasi un'offesa. La odiai.
Le persone che vivevano là fuori erano indegne di tutto ciò che le circondava, di tutto quel lusso. Non se lo meritavano affatto! Perché dovevano vivere nel mondo dei sogni mentre nei distretti soffrivamo fino alla morte?
"È enorme!" esclamò Leo da accanto a me. "Riesci a credere che sono le potenze del distretto cinque, le NOSTRE potenze, a dare origine a quasi tutto questo?!" "Wow. Il nostro piccolo distretto può farlo?" "Apparentemente."
Il treno iniziò a rallentare. La gente vi si accalcò intorno, indossavano tutti abiti dall'aspetto inusuale e terribilmente divertente. "Andiamo, ora dobbiamo ripulirvi." ci spronò Lilac allontanandoci dalla finestra. Mandai un discreto cenno a tutte le persone che si erano radunate. Sarebbe stato facile.
Quattro persone mi camminarono intorno a grandi falcate scrutando attentamente ogni centimetro della mia pelle esposto. Ero solo in un reggiseno sportivo e biancheria intima, terribilmente a disagio.
"Non è brutta." Sentii: "Sono solo i capelli rossi ad essere... diversi" Avrei tanto voluto parlare per ribattere all'assurdità dell'affermazione ma non lo feci. Come sono strani i miei capelli a confronto dei capelli blu dell' uomo e dei sobrissimi direi, capelli giallo neon della donna accanto a me! Gli altri due si trovavano statici dietro di me e mi avevano dato la precisa istruzione di non muovermi o intralciarli.
"Bene!" Batterono rumorosamente fra loro le mani della donna. "Prepariamola in modo che Blossom abbia tela pulita".
Di conseguenza vennero rasati, strappati e incerati tutti i peli naturali su tutto il mio corpo, ciò fu, inutile dirlo, una sofferenza atroce. Mi lavarono da capo a piedi e mi sistemarono le unghie. Che secondo l'uomo con i capelli blu avevano, e cito testualmente "I letti ungueali più orrendi che avesse mai visto".
Venni poi abbandonata in una stanza vuota senza finestre. Le luci tremolavano di tanto in tanto, lasciandomi credere di starmi trovando in un grande edificio ad un alto consumo di energia.
La grande porta di metallo si aprì e mostrò in piedi una donna piuttosto alta. I suoi capelli pettinati dietro le orecchie con quello che immaginavo fosse gel. Mi guardò per poi chiudere la porta.
"Mi scuso, non riesco a immaginare cosa tu stia provando in questo momento. Sono Blossom Bridges." Tese la mano affabile. Fu la prima persona a parlarmi davvero, come se fossi un essere umano, e non un animale del circo.
"Cypress Bennett". "Piacere mio, che bel nome davvero!" "Grazie." Camminò intorno a me. "I tuoi capelli sono assolutamente bellissimi, saranno il pezzo centrale dell'outfit!" "Scusa ma non dovresti mettere in mostra il mio distretto?" "Sì quello è, diciamo, cosa è richiesto, ma so anche come mostrare la tua bellezza naturale. E per avere sponsor devi essere diverso! Siccome il tuo distretto è proprio nel mezzo, gli occhi di tutti andranno ovunque, ma tu potresti sentire la loro mancanza. Tuttavia non ti preoccupare, con la tua bellezza e i miei disegni meravigliosi saremo inarrestabili."
Annuii con la testa, anche perché non è che avessi altra scelta.
Mi porse delicata un vestito bianco che mi portò alla mente il mio vestito da mietitura. Ma questo era decisamente molto più elegante ed elaborato. Notai il cablaggio intorno alla vita e alla gonna. "A cosa serve il filo?" Chiesi curiosa, "Questa è una sorpresa. Vai a metterlo, sono così eccitata!" Camminai dietro una tenda in un angolo.
Il vestito mi calzò come un guanto, beh un guanto particolarmente aderente... Si formava di un corsetto che lo rendeva arruffato nella parte superiore mostrando molta più pelle di quanta ne ritenessi necessaria. Il fondo era bordato da una splendida rifinitura lunga e intorno al mio collo vi era adagiata la collana di mia madre. Il fascino consisteva nell'orologio d'oro dal gusto retrò. Un tempo ticchettava, ma si era rotto poco dopo la morte di mio padre.
STAI LEGGENDO
Brute // Finnick Odair (traduzione italiana)
Fanfictionbrutale /bru- tà-le/ 1. Una persona o un animale selvaggiamente violento. "Era una bruta a sangue freddo" NON POSSIEDO ALCUN PERSONAGGIO HUNGER GAMES POSSIEDO SOLO I MIEI OC E LA LORO STORIA!!! NON POSSIEDO NESSUNA GIF IN QUESTA STORIA, TUTTO È ST...