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Svegliarsi in una stanza bianca era diventato scontato dopo gli Hunger Games.

Ma svegliarsi in una stanza bianca con il presidente Snow seduto in un angolo con uno sguardo furioso non era qualcosa che generalmente mi piaceva.

"Ahh Ms. Bennett. Finalmente sveglia, si è persa molto." Sorrise ampiamente, potei quasi distinguere le vesciche nere lasciate dal veleno sulle sue labbra.

Mi guardai intorno, incapace di parlare. "Sei nella capitale." La sua voce si abbassò nel tentativo di sembrare comprensivo. "Tu e Peeta siete stati gli unici in grado di sopravvivere ai giochi. Anche Johanna è qui ma è in condizioni critiche."

Il mio cuore sprofondò e le lacrime mi riempirono gli occhi senza pudore. Niente Finnick, niente Roland. Sapevo che non avrei dovuto amarli. Sapevo che avrei dovuto tenere per me i miei sentimenti per Finnick!

Ero stata così egoista! Dire che lo amavo era stato fondamentalmente mettere una taglia sulla sua testa.

Perché l'avevo fatto! Avrei dovuto sapere che non bisognava MAI lasciare che i miei sentimenti si intromettessero.

Era più facile perdere qualcuno se non avevi alcun attaccamento nei suoi confronti.

"Ora la lascio riposare, signorina Bennett." Si alzò e mi toccò piano la mano, coperta di bende. "Giochi meravigliosi." Desiderai spostare la mano ma non potei.

Fissai i suoi piccoli e sudici occhi da serpente, desiderando che gli sguardi potessero uccidere, PERCHE' LO VOLEVO MORTO!

Mi infilò un ago nell'avanbraccio. Ancora una volta non mi mossi. Guardai impotente mentre un liquido nero si espandeva per il braccio, irrigidendomi per la dura puntura.

Fino a che non diventò tutto buio. 

Mi mossi lentamente al rumore proveniente dall'esterno.

Aprire gli occhi fu un grosso errore.

"Katniss allontanati da quell'albero!" Sbraitò Finnick, questa volta correndo verso Katniss. "No! Finnick! No! FINNICK!" Riuscii a fare solamente due passi avanti mentre la sua freccia si liberò in aria, scoccata proprio alla caduta del fulmine.  

Guardai con raccapricciante orrore mentre il corpo di Finnick bruciava tra le fiamme. 

"CYPRESS!" Urlò grottesco mentre le fiamme consumavano il suo corpo, l'arena cadde intorno a lui... schiacciandolo. 

Le lacrime mi scesero copiose sul viso mentre venne riprodotto un altro video.

Roland stava combattendo contro Brutus. Le loro spade stridevano al contatto. Brutus si erse sopra di lui e la sua spada affondò nello stomaco di Roland.

"NO!" Provai ad urlare, istintivamente balzai indietro al suono della mia voce, per scoprire con orrore di non aver emesso alcun suono.

Infilai un dito in bocca, tastandone ansiosamente l'interno. Avevo ancora la lingua. Sospirai di sollievo, non ero un Avox.

"NO!" Provai allora di nuovo. La mia voce uscì debole e graffiante, ogni parola che provavo a pronunciare sembrava graffiarmi la gola.

Nel comodino al mio fianco era posata una tazza da cui fuoriusciva una nuvoletta di vapore, l'annusai sospettosa sperando che al suo interno non ci fosse del veleno. Ma sai cosa? Mi dissi. Non me ne sarebbe fregato niente se anche ci fosse stato, se fossi morta sarei stata con Finnick e Roland, mia madre... e Leo. 

Il liquido caldo mi scese in gola. Appoggiai la testa all'indietro per il piacere.

"CYPRESS! CYPRESS AIUTAMI!" La voce di Leo uscì dagli altoparlanti. Alzai lo sguardo verso lo schermo aspettandomi di vedere il consueto video di me e Maverick.

Brute // Finnick Odair (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora