Un brivido mi corse lungo la schiena.
"Che cosa?" Balbettai, il cuore che batteva agitato nella mia cassa toracica. "Dai Cypress, non è salutare. So che tutti hanno detto che col tempo migliorerà. Ma stai rischiando un letto d'ospedale nel reparto psichiatria, per "Finnick." Mise le virgolette intorno alla parola 'Finnick'.
"Di cosa stai parlando?" Le mie mani tremavano e la mia bocca si era fatta impastata. La guardavo in fremente attesa, terrorizzata da ciò che avrebbe potuto dire.
"Cypress, non farmelo dire" "Dillo" Gemette e si passò la mano sui capelli arruffati, a disagio.
"É morto con Roland, ricordi?" Scossi la testa, le lacrime si insinuarono nei miei occhi. "No, è vivo. Gli ho parlato!" Dissi con la voce spezzata. "Cypress, ne hai passate tante. La tua mente non è forte come prima."
"No! E vivo, posso provarlo!" Le presi la mano e corsi in infermeria.
Spinsi la porta con frenesia. "Guarda." Guardò il letto con espressione dispiaciuta, le mie sopracciglia caddero mentre realizzavo lo sguardo sul suo volto. "No, no, no, no" Respirai affannosamente. Era lì! Era sempre stato lì!
"Cypress" "Che cosa!" Sbottai, la voce gracchiante. Mi voltai di scatto solo per vedere la mia collana con l'orologio adagiata con cura sul cuscino del letto.
"Dove è andato?" Mi guardai intorno agitata. "Cypress-" "Prima era qui." Squittii. "Cypress" "Si è svegliato?" "CYPRESS!" Mi afferrò per le spalle e mi scosse.
"Ammettilo. Se n'è andato! Mi dispiace! Il dottore ha detto che per tutto il tempo in cui stavi cercando di mantenere in vita Finnick stavi tenendo in vita te stessa. Come un meccanismo di difesa mentale. La tua mente sapeva che se non ti fossi concentrata su di lui, non avresti avuto la volontà di continuare a vivere."
Mi sedetti senza forze sul letto di Finnick. La mente completamente svuotata.
Il mio cuore batteva forte e la mia testa girava.
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"Cypress... devi lasciarmi andare." Corremmo arrancanti nei tunnel, rassegnandoci poi a marciare velocemente. Tentai di convincere Katniss a procedere indipendentemente da noi, mettersi in salvo, mentre noi restavamo indietro. Era inutile rallentarla, almeno uno di noi doveva proseguire la missione. Io e Finnick l'avremmo raggiunta.
"Finnick. Ti amo cosi tanto, mi hai sentito?" Smisi di camminare d'improvviso. "Per favore, lo sai vero?" Assalita da un improvvisa incertezza sentii il bisogno impellente di dirlo, di affermarlo affinché potesse essere una certezza granitica il mio affetto per lui. Gli abbassai il viso e lo baciai intensamente, tentando di imprimere in quel bacio tutta l'emozione che provavo.
"Io e te insieme?" Chiesi mentre mi allontanavo dal suo volto, percorrendone ogni centimetro col mio sguardo. "Sempre" "Bene, ora andiamo"
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Era sempre stato con me. Solo non fisicamente.
"Lilac ha detto che una volta intuito di averli persi entrambi hai cercato inconsciamente di ferirti."
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La mia testa veniva spinta più in basso nel tessuto mentre i miei polmoni bruciavano per la tosse e la mancanza d'aria.
Non mi importava.
Una mano afferrò rudemente la mia coda di cavallo, strattonandomi su.
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Brute // Finnick Odair (traduzione italiana)
Fanfictionbrutale /bru- tà-le/ 1. Una persona o un animale selvaggiamente violento. "Era una bruta a sangue freddo" NON POSSIEDO ALCUN PERSONAGGIO HUNGER GAMES POSSIEDO SOLO I MIEI OC E LA LORO STORIA!!! NON POSSIEDO NESSUNA GIF IN QUESTA STORIA, TUTTO È ST...