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Camminai cauta accanto a Roland, mentre Finnick avanzava a fianco con le sorelle gemelle. Mi guardai intorno per osservare Panem... o meglio, ciò che ne restava.

Polvere e pietre ricoprivano i sentieri un tempo sgombri, i frammenti di vetro scricchiolavano ovunque sotto i piedi e l'aria era pesante. Come dopo un'apocalissi.

"Cos'era quello tra te e Finnick?" Proruppe improvvisamente Roland, con un sorrisetto malizioso sul volto. "Che cosa?" "Lo sai." Mi esortò, puntandomi contro l'indice. Incrociò le braccia al petto, con sorriso impaziente.

"Oh, non era niente." Scrollai le spalle, cercando di controllare l'emozione nella mia voce. "Non sembrava niente, non vedevo Finny arrossire così da tanto tempo."

Alzai gli occhi al cielo. "Non so perché gli ho tenuto la mano. Mi sentivo... a mio agio?" "Cosa intendi?" Ovviamente sapeva benissimo cosa intendevo, voleva solo sentirmelo dire. Sbuffai infastidita, non mi andava di parlarne. Era... troppo complicato. E imbarazzante da condividere, pensai con una smorfia.

"Normale, immagino. Come avesse dovuto essere sempre così." Spiegai senza emozioni, nel silenzioso tentativo di indurlo a smettere di pormi domande. Sperai che Roland si accontentasse delle mie spiegazioni e rimanesse zitto, non sapevo più come spiegarlo. 

E, come se avesse letto la mia mente, cademmo in un silenzio confortante.

Il segnale acustico dell'Holo e il pugno di Boggs in aria ci fecero arrestare.

" C'è una capsula. Mettiamoci al riparo." Ci allontanammo leggermente dal sentiero principale, i sensi all'erta. "Spara attraverso quei due edifici." "Pollux, proprio qui." 

"Ottimo momento per la fotocamera." Borbottò affaticato Roland mentre ci accovacciammo tutti a terra. Finnick si mosse carponi e si sedette vicino a me. "Ricorda il tuo lato buono, Roland." Lo presi in giro, suscitando la risata di Finnick.

Adoravo la sua risata. Ok basta, dovevo smetterla di pensarci. Avevo cose ben più urgenti in quel momento a cui pensare-

"Quando sei pronta Katniss" Richiamò la sua attenzione Cressida. Katniss afferrò con calma una freccia dalla faretra e prese la mira concentrata. "Tienila. Pollux, più stretta quell'inquadratura. Okay, perfetto." Notai la mascella di Katniss serrarsi dal fastidio e la presa sulla sua freccia farsi spasmodica. Tutto ciò che voleva fare era combattere, ma prima dovevano sistemare l'illuminazione. 

Ammiravo la sua dedizione, e la sua abnegazione per un mondo migliore. La ammiravo davvero. Ma dopo anni di abusi, torture... volevo solo vivere in pace. Non desideravo combattere, non avevo scelto di essere lì. 

Il mondo... Sarebbe andato avanti in ogni caso. Ciò che sarebbe dovuto accadere sarebbe accaduto. Ero solo stanca. 

La freccia lacerò l'aria e le fiamme eruppero violente. Sussultai allo scoppio, seguendo con gli occhi i riccioli di fumo scuro attorcigliarsi nel cielo. Poi esplose un forte boom dalla capsula.

Tutti scattarono spaventati mentre il braccio di Finnick mi circondò la schiena, spingendomi contro il suo petto. Proteggendomi col suo corpo da qualsiasi cosa sarebbe potuta accadere. 

Un camion si schiantò al suolo a pochi metri dal nostro gruppo, capovolgendosi e stridendo contro il terreno, poi in pochi secondi il fuoco si placò. Le alte fiamme scomparvero anche se udii un leggero crepitio in sottofondo.

"Oh." Finnick e io borbottammo storditi. "Tutto chiaro." Boggs borbottò burbero mentre ci avvicinammo a quello che, un tempo, sembrava essere stato un negozietto.

Presi l'acqua dalla borsa e la mandai giù avidamente. Mi sentivo come se la nube di fumo si fosse rintanata nei miei polmoni, irritandoli.

"Come va?" Chiese Finnick, sedendosi accanto a me. "Tutto bene. E tu?" Lo guardai negli occhi. Si strinse nelle spalle e bevve un sorso dalla sua acqua. Lo guardai sottecchi mentre si leccava le labbra umide. Era indubbiamente bello, pensai in soggezione. Avevo la sensazione che... che noi...

Brute // Finnick Odair (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora