* 3 *

353 23 2
                                    


Finnick pov

"Finnick Odair è morto per me."

La sua voce attraversò la mensa e tutti gli occhi caddero su di me. La gente iniziò a inveirle contro da dietro lo schermo, furiosa.

"Finnick non devi prenderlo sul personale." Si affrettò a rassicurarmi Katniss. "Quella non è Cypress, Katniss. L'hanno cambiata. Lei non l'avrebbe mai detto." Affermai convinto, anche se internamente il mio cuore non poté fare a meno di stringersi dolorosamente. "Lo so." Katniss mi mise una mano sulla spalla.

Le sue dita si posarono sulla catenina fredda avvolta attorno al mio collo.

"Sai, vedo come le manchi questa." Presi con cura la sua collana. Mi voltai di nuovo verso l'intervista, in cui continuava a toccarsi il collo come in attesa che le comparisse la collana a cui era tanto affezionata.

"Come l'hai avuta comunque?" "Non lo so. E' come... apparsa." Mimai con le dita. "Odio questa... versione di lei! " Sospirai.  "Guardala, non è la Cypress che conosco e amo. Dobbiamo tirarli fuori." Dissi convinto. Ero disposto a tutto pur di portarla via di là, ed ogni giorno di attesa non faceva altro che aumentare la mia smania d'agire.

"Ci sto lavorando." "Come sta Roland?" Cambiai argomento. "Non lo so. La Coin sostiene che non sia una buona idea che qualcuno lo veda."

"Cosa pensi che stiano facendo loro nella capitale?" Socchiusi gli occhi preoccupato. "Non credo di volerlo sapere."

Cypress pov

"Finnick, vivo. Roland, vivo. Katniss, viva. Io, viva/morta." Camminai avanti e indietro nella mia stanza. Avevano prelevato Peeta da un po' e avevo iniziato ad agitarmi da quando se n'era andato. 

Se qualcuno fosse entrato in quel momento mi avrebbe data per pazza, con tutte le ragioni ovviamente, eppure sentivo il bisogno di ripetermi quelle frasi. Se per cercare la verità o per convincermi per il meglio non lo avevo capito.

"Caesar ha presentato Katniss come il volto della ribellione, ma come può esserlo quando è morta?" Corsi in bagno e mi spruzzai dell'acqua fredda sul volto. Dovevo ragionare.

"Finnick, vivo. Roland, vivo. Katniss, viva. Johanna, si spera viva. Annie, si spera viva." Ripetei ancora.

La mia memoria si stava incasinando. Un secondo Caesar si riferiva a Katniss come ancora viva, mentre quando mi ero svegliata per la prima volta avevo visto un video terribile della sua morte.

"Sono Cypress Bennett, sono viva."

"Finnick" Suonò divertente quando pronunciai il suo nome. Il nome aveva un suono acuto da sembrare buffo. Estraneo alla mia bocca come se non l'avessi mai detto prima.

"Tu e Peeta siete stati gli unici in grado di sopravvivere ai giochi. Anche Johanna è qui ma è in condizioni critiche."

"Morto o vivo?"

"Roland"

"Tu e Peeta siete stati gli unici in grado di sopravvivere ai giochi. Anche Johanna è qui ma è in condizioni critiche."

"Morto... Vivo?"

"Johanna"

"Tu e Peeta siete stati gli unici in grado di sopravvivere ai giochi."

"Forse morta?"

"Beete" 

"Tu e Peeta siete stati gli unici in grado di sopravvivere al giochi. Anche Johanna è qui ma è in condizioni critiche."

"Morto o vivo?"

Mi guardai allo specchio, le mie mani si aggrapparono al piano in legno della toeletta.

"Cypress Bennett la vincitrice dei 70th Hunger Games... Morta."

Come potevo a essere il volto della ragione quando non sapevo nemmeno se ero a favore o contro la ribellione. La mia testa... il mondo... era tutto così confuso! 

"Finnick Odair". Sentivo che il suo nome significava qualcosa per me che dovevo assolutamente ricordare. "Capelli biondi, occhi verde mare e il sorriso più affascinante che chiunque possa avere." Avevo. bisogno. di. ricordare. Mi esasperai.

"Finnick Odair. Bruno? No, biondo. Occhi azzurri? O verdi? Sorriso... Qual era il suo sorriso? Mostrava i denti?" Mi afferrai i capelli come se tirarli avrebbe portato le risposte che cercavo.

"Finnick Odair... Morto."

Scivolai a terra colta da una improvvisa disperazione. Ero seduta nel pavimento sporco con la testa appoggiata alla vasca da bagno.

"Finnick".  Sbattei leggermente la nuca contro la vasca dietro di me. "Odair." Ripetei lo stesso movimento. "È morto."

Le lacrime mi rigarono le guance. Iniziai a singhiozzare.

"Chi è Finnick? Perché ci tengo cosi tanto a lui? Chi è? Finnick? Odair?" 'Uno sconosciuto' mi risposi da sola. La porta del bagno si aprì piano sulla mia camera da letto.

"Cypress." Riconobbi all'istante la voce di Peeta. Avrei riconosciuto quella di Finnick se avesse parlato?

"Stai bene?" Chiesi ansiosa mentre mi precipitavo da lui. "Sto bene." Lui mi sorrise. Essere separati, essere sola... qui a Capitol non mi piaceva.

Il sorriso di Finnick assomigliava al suo?

"Peeta, chi è Finnick?" Domandai guardandolo negli occhi. Peeta rise leggermente alla mia domanda finché non si rese conto che dicevo sul serio.

"Cypress, sul serio?" Alzò le sopracciglia incredulo. "Non ricordo, il suo nome ha un significato per me, ma per qualche motivo non riesco a ricordare." Spiegai, il panico intrecciato alla mia voce. "Tu lo ami." Disse speranzoso che ricordassi.

Il mio cuore si spezzò. Non riuscivo a ricordare l'uomo che amavo.

"No, non è questo. Amo qualcun altro." Tentai di convincerlo, anche se non ero sicura di non star cercando di rassicurare solo me stessa.

"Chi?"

"Credo, credo che il suo nome sia Atom. Scritto A T O M." "SI." Esultai. "Ecco chi." Sorrisi. "Cypress?" "Atom. Atom. Atom." Continuai a dire, cercando di prendere confidenza con la parola.

"Sì, è l'uomo che amo. Comunque, com'era Snow?" "Ho fatto un'intervista per Caesar. Mi ha regalato questa rosa." Mi raccontò lentamente, ancora sospettoso. "Sono veramente belle le rose preferite di Snow."

Lui annuì e mi guardò scettico. "Vado a cambiarmi. Ciao." "Ciao Peeta!" Annuì goffamente e se ne andò.

"Peeta, vivo e vegeto."

Una volta che Peeta se ne fu andato, mi sedetti sul letto. Mossi le mani avanti e indietro sul tessuto morbido, saltellando piano sul materasso. La mia porta si aprì con impeto, d'impulso pensai che fosse di nuovo Peeta, ma non lo era.

Cinque Pacificatori si precipitarono dentro e mi afferrarono, immobilizzandomi nella loro presa prima che potessi fare o dire qualcosa.

Pov esterno

Cypress venne deposta in una cella come un aggeggio. Medici e Pacificatori circondarono il suo corpo privo di sensi.

"Non toccarla!" Ringhiò Johanna. Uno dei caschi blu premette senza curarsene troppo il pulsante per darle la scossa. Questa stramazzò al suolo, contorta in violenti spasmi.

 "Johanna, lasciali lavorare." Una voce sussurrò preoccupata per la ragazza. "Zitta Annie! Cosa le state facendo?" Tentò di rialzarsi, aggrappandosi alle sbarre della cella. Un'altra ondata di elettricità l'attraversò, eppure nonostante la pena, vedere quegli avvoltoi infilare aghi nella sua migliore amica sembrava più doloroso.

I medici lavorarono per sbarazzarsi della memoria di Cypress. Avevano iniziato con piccoli passi ma ora dovevano accelerare il processo.

A Peeta venne iniettato il veleno di JabberJay. Mentre a Cypress un nuovo medicinale. Il Blebbistatin.

Il Blebbistatin avrebbe ucciso ogni ricordo di Finnick Odair.

Finnick Odair non sarebbe significato niente anche per lei.

Brute // Finnick Odair (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora