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Mi guardai intorno a disagio. Il nervosismo mi attraversò mentre scrutavo l'elegante stanza circostante, al pensiero che in questa stessa sala fossero state prese le decisioni che avevano condannato migliaia di persone innocenti. 

'Detesto stare qui'. Mi faceva sentire inerme, una VITTIMA.

Eravamo tutti in piedi a guardarci prudentemente l'un l'altro, aspettando che Katniss entrasse. I nostri sguardi si incontravano per qualche secondo, abbassandosi poi immediatamente.

Ci accomodammo intorno al tavolo circolare al centro della stanza. Mi stuzzicai nervosamente le unghie e mi strofinai il collo, preoccupata per i temi che avremmo dovuto affrontare durante l'incontro.

Finalmente Katniss entrò.

"Che cos'è questo?" Alzò un sopracciglio. "Sono i vincitori rimanenti. Vuoi unirti a noi?" La invitò la Coin con un elegante gesto della mano, la voce atona rimase inalterata.

Le sedie erano posizionate a qualche metro di distanza l'una dall'altra, ma io rimanevo prossima a Johanna e Peeta.

Abbassai le maniche della mia felpa grigia e vi avvolsi le mani. Mi assicurai di mantenere un'espressione contenuta. Non volevo stare qui sapendo che Finnick avrebbe potuto svegliarsi da un momento all'altro ed essere solo e spaventato. Doveva sapere che ero lì vicino, che non lo avevo abbandonato e che pensavo a lui.

"Vi ho invitati tutti qui per diversi motivi, ma prima ho un annuncio. Mi sono attribuita l'onere e l'onore di dichiararmi Presidente ad interim di Panem". Alzò il mento con solennità, congiungendo in una presa salda le proprie mani.

Alzai gli occhi al cielo mentre Haymitch la sbeffeggiava. "Intertempo? Esattamente quanto durerà quell'interim?" "Non abbiamo modo di saperlo con certezza. Ma è chiaro che le persone siano troppo emotive e scosse in questo momento per prendere una decisione razionale". La sua voce monotona affermò con sicurezza, diffondendosi austeramente nella sala.

Risi incredula, incapace di contenermi. Tutte le teste si girarono di scatto verso di me. "Se non fossi così umile ti direi: te l'ho detto che sarebbe successo. Te l'ho detto che le persone si sarebbero ferite attaccando Snow. Te l'ho detto che avremmo dovuto essere strategici al riguardo e tu che cosa hai fatto? Mi hai iniettato addosso qualche schifoso farmaco e spedita nel distretto 8." Sbraitai puntandole il dito contro. Fanculo al rimanere contenuti.

"Quindi dico: siamo DAVVERO sicuri che tu possa gestire questo incarico? La mia memoria può non essere delle migliori, ma so sicuramente che non sei una dei vincitori! Non sei rimasta nascosta nel tredici negli ultimi anni?"

"Cypress Bennett è tornata." Borbottò Haymitch sorridendo sotto i baffi mentre beveva un sorso del suo drink. Sorrisi e alzai gli occhi al cielo, tornando poi gelida. Le braccia tese sul tavolo e il corpo sospinto in avanti mentre guardavo attentamente la donna e le sue prossime mosse.

"Pianificheremo le elezioni quando sarà il momento giusto". 

Sbattei le mani sul tavolo con un forte gemito. "Oh per favore, ti sei appena auto-affidata il governo della nazione, so che non te lo farai togliere così facilmente. Cavalcherai il potere tenendotelo stretto! Finché la gente non ti implorerà di dimetterti. Lamentele che sarò la prima a sostenere." Ghignai compiaciuta. 

Era tutta una grandissima stronzata.  Non si sarebbe dimessa. E in fondo perché farlo se dal buco del distretto 13 era arrivata sino al governo di Panem? Non ci sarebbe stata nessuna pace con lei dopo Snow.

"Sono grata per il tuo contributo, signora Bennett, lo terrò a mente. Ma ti ho chiamato qui per un voto più importante." "Oh, quindi possiamo votare?" Chiesi sarcastica. "Scusa?" Si girò verso di me, mostrando finalmente la sua irritazione.

Brute // Finnick Odair (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora