• Capitolo 3. •

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Il castello è enorme, sul color rosso mattone, con imponenti colonne di marmo che proteggono il porticato antistante l'entrata. Il timpano triangolare è riccamente decorato con dei simboli, probabilmente riguardanti la magia, lo stemma e le iniziali della scuola; un numero indefinito di cerchi concatenati a formarne uno più grande e al centro la scritta "A.M.A" . Sopra l'architrave una balaustra con delle statue raffiguranti creature magiche e mitologiche incornicia tutta la struttura. È sviluppato su due o tre piani a ferro di cavallo con ai lati due torri altissime, tra la struttura e l'esterno poi, c'è un porticato che prosegue per tutta la facciata frontale scandito da altre colonne marmoree. Il tutto abbraccia un enorme giardino con al centro una fontana, siepi e delle panchine di legno scuro. Da quel nucleo centrale si diramano stradine ciottolate che lo collegano alla struttura.

- Signorina Light, non mi faccia perder tempo si sbrighi. -
Non mi ero accorta di essere rimasta imbambolata al centro del giardino intenta a guardare quella struttura magnifica senza seguire la sentinella ormai spazientita.
- S-s-scusi. - Balbettai raggiungendolo.
- Non darmi del lei Lilith, non sono così vecchio. Gli altri del primo e il preside ti staranno aspettando. - Sorrise, anche se impercettibilmente.
Una volta varcata la porta d'ingresso, o meglio il gigantesco portone di legno scuro con enormi vetrate, mi si parò davanti un salone in legno con sulla destra un bancone con due donne chine su alcune scartoffie mentre difronte un'ampia scalinata con il passamano in legno su cui erano incisi simboli simili a quelli visti sul timpano. Sulle pareti svariati ritratti di uomini, donne e famiglie presumibilmente importanti e altrettanti stemmi e arazzi. Uno in particolare attirò la mia attenzione: raffigurava un infante dormiente fra le braccia di una fata o di una ninfa,  a causa del tempo la figura si era sbiadita, e attorno a sé un'aura sia bianca che nera mescolate, tutt'attorno al piccolo erano raffigurati vari uomini in atteggiamenti contrastanti, c'era  chi si sgozzava e chi si abbracciava, si alternavano scene di forte violenza e guerra a scene di estrema pace e tranquillità.
Sembrava uno degli arazzi più antichi.
- Abbiamo finito d'incantarci oggi? - Di nuovo la sentinella - Quello è il preside e tutti si stanno radunando lì, raggiungili. - mi ordinò dandomi una piccola spintarella d' incoraggiamento.
Mi incamminai verso il gruppo quando ricordai di aver lasciato le mie valigie nelle mani della sentinella ma, quando mi voltai per riprenderle, sia loro che il ragazzo erano spariti.
Decisi di raggiungere definitivamente il gruppo, alle valigie avrei pensato dopo.

- Benvenuti all' Academy of Magic Arts, ragazzi! - Esordì il preside trionfante - Io sono Vermio Strisciante, il vostro preside. Sono fiero del così grande numero di iscritti quest'anno, sono fiero di voi! -

"E del portafoglio dei vostri genitori " pensai io.

- Questa scuola ha origini antichissime, risale a prima del famigerato Anno Zero cristiano. Certo, la struttura ha avuto importanti cambiamenti al fine di essere sempre al passo con le nuove tecnologie e con i nuovi metodi d'insegnamento, ma la nostra anima non è mai cambiata. - Proseguì battendosi una mano sul petto, falsamente commosso.
Notai che il suo modo di vestire era parecchio informale, un semplice maglione intrecciato color crema e pantaloni marroni con delle pence. Era mediamente alto e leggermente robusto, i capelli grigi e dei baffoni che copiavano i movimenti delle labbra.
- In questa scuola insegnano tutte le arti magiche,da quelle angeliche a quelle demoniache a quelle fatate, elfiche e chi più ne ha più ne metta. Raccogliamo l'élite della società e formiamo i più grandi personaggi di spicco, coloro capaci di controllare più arti magiche o che siano eccellenti in una delle tante. Lui - indicò un quadro sopra la sua testa - È stato il nostro primo preside, il Dottor Edmundo Francesco Castiglione. La magia, miei cari ragazzi, è nata in Europa , tra la Magna Grecia e il mare del Nord, estendendosi prima in oriente, incontrando la magia asiatica e fondendosi con essa e poi, con la scoperta del Nuovo Mondo, verso l'America. Il signor Castiglione era italiano, nonché uno dei primi Guardiani. -
- I guardiani sono corrotti! - Urlò un ragazzo alla mia sinistra interrompendo il soliloquio del preside.
- Prima che il potere li accecasse - Spiegò l'uomo pazientemente - I Guardiani erano venerabilissimi esempi ed adempivano con zelo e maestria al loro compito. -
Non avevo mai sentito parlarei di questi Guardiani, i miei libri accennavano qualcosa sull'argomento ma questo sembrava un tabù insormontabile, persino con i miei. Ma pensando a come quel ragazzo li aveva definiti i miei ed i libri facevano bene a non nominarli, i corrotti vanno puniti.
Il preside proseguì elogiando l'istituto e raccontandoci un po' la storia del posto , soffermandosi sui personaggi di spicco ex-studenti dell' Accademia.
- Come il grandissimo mago-demone Ahriman Ekaburat, nonché zio di uno di voi e grande donatore di fondi per la nostra amata scuola. - disse infine il preside con uno strambo tono tra l'ammirazione, l'orgoglio e la tensione data dalla paura per i potenti.

" Ricco sfondato" pensai io.

Tutti applaudirono in direzione del nipote di questo Ekaburat che però non riuscii a vedere.
- Vi lascio al tour con la professoressa Pumpkin, nonché vostra insegnante di storia e arti magiche. -
Detto ciò si dileguò e tutti iniziarono a chiacchierare fra loro sommessamente in attesa dell'arrivo della professoressa mentre io guardavo silenziosamente il soffitto notando anche lì gli stessi simboli delle scale e del timpano e, osservandoli meglio, riuscii a riconoscere delle rune di protezione mischiate ad altre che non conoscevo.
Sentii dei passi e notai che si avvicinava al gruppo una donna coperta da un mantello verde muschio dal quale sfuggivano ciocche dorate.
Dev'essere la professoressa, pensai.


L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora