Correvo in quel maledetto corridoio che ormai occupava tutti i miei sogni, stavo scappando da qualcuno, sentivo i passi avvicinarsi, passi pesanti di anfibi.
Vidi le scarpe di chi mi inseguiva, sapevo essere uomini, probabilmente soldati. Il mio passo era svelto e mi voltavo continuamente indietro per assicurarmi di averli seminati. Ero diretta ad una porta bianca, sempre la stessa, quella difronte alla grande vetrata che una volta sognai esplodere. Arrivai trafelata alla mia destinazione, una porta a due battenti con decorazioni in oro luccicante, la maniglia continuava a muoversi freneticamente, dalla parte opposta c'era qualcuno che cercava di uscire – Ti prego, aiutami Lilith! – continuava ad urlare mentre gli uomini si avvicinavano sempre più in fretta – Non c'è più tempo! – vidi gli uomini corrermi contro – Chi sei?! – continuavo ad urlare di rimando, la voce non rispose. Scappai dagli uomini e da quella porta percorrendo lunghi corridoi – Lilith, corri! – sentii, e nel voltarmi caddi in un burrone.Mi svegliai di soprassalto e vidi Arashi svegliare dolcemente Marina mentre Aki veniva verso di me, era arrivato il nostro turno.
- Incubo? – chiese la mia amica chinandosi su di me, io annuii – Ancora quel corridoio? – insistette, annuii ancora – Mmh. – sembrò essere pensierosa e turbata, si voltò e con un cenno della testa richiamò il gemello ed insieme si allontanarono di qualche passo per parlare fra loro.
- Chissà cosa si dicono quei due. – disse Marina mentre prendeva il posto di guardia, era quasi l'alba – Segreti tra gemelli. – ironizzai io, ma l'espressione preoccupata di Aki non prometteva nulla di buono. Sentimmo un fruscio tra le foglie e subito ci preparammo all'attacco, il mio sguardo fisso sul cespuglio, pronto a qualsiasi mossa – Milady! – Benu saltò fuori incespicando nei rami – Tenebra ha preferito la via terrena, per non destare sospetti. – poi guardò Marina – I vostri aiutanti stanno arrivando. – abbracciai il mio amico – Avete qualche notizia da portarci? – intervenne Syver, svegliato dal trambusto – L'attacco all' Accademia è durato più del previsto e sembra che Ekaburat già sapesse della vostra partenza, si vocifera di una spia nella scuola. – Syver digrignò i denti – Scommetto che è quel viscido essere del preside. -
- Cosa sta succedendo? – chiese Ellis seguito da Jud, ancora mezzo addormentato – C'è una spia in Accademia. – riferii, entrambi sgranarono gli occhi – Come fate ad esserne sicuri? – chiese Jud allarmato – Le Forze Oscure conoscevano i vostri spostamenti, vi hanno seguiti fino alla galleria, poi per fortuna siete riusciti a depistarli. Sapevano che Lilith fosse un Guardiano e sapevano dell'allenamento durante le vacanze invernali. – spiegò Benu – Nessuno sapeva queste cose! – intervenne Ellis – Nessuno di esterno all' Accademia, certo. – intervenne Arashi, seguito dalla sorella – Questo vuol dire che bisognerà anticipare ogni mossa per riuscire a coglierli di sorpresa. Forza in marcia, se siamo fortunati riusciremo ad accamparci ai piedi del Castello del Nord entro questa notte e potremo attaccare domani all'alba. – propose Syver – Non è una buona idea, ora che sanno che noi sappiamo si aspetteranno un nostro attacco. – rifletté Benu – Bisogna temporeggiare. Passeremo la prossima notte e il prossimo giorno da uno degli amici dell'oste che avete conosciuto ad Eddawn, così recupereremo le forze. – Syver pensò alle parole del mio amico – Hai ragione, sfrutteremo il tramonto per metterci in marcia e attaccheremo di notte, durante l'ora in cui la guardia al castello è più debole, così avremo più possibilità di riuscita. -
- Una volta entrati nel castello e preso Ekaburat, quale sarà la mossa successiva? – chiesi – Preso il capo del Consiglio questo si scioglierà fino a che non si troverà un nuovo capo, questo ci permetterà di prenderne i membri ed insediarti al loro porto destituendo quell'ordine a tuo favore. – guardai torva il pennuto – Cosa si intende per "Prenderne i membri"? -
- Ti spiegheremo una volta riuscita la prima parte del piano, adesso bisogna andare. – troncò Syver vedendo arrivare gli aiutanti di Marina e Jud – Tutti sui propri cavalli, si parte.-Il sole era ormai troppo timido e stanco per continuare ad illuminare la boscaglia attorno a noi e si tingeva d'arancio mentre spariva dietro le montagne, tingendo tutto di rosso.
- Fermi. – ci ordinò Syver tendendo l'orecchio, qualcosa si era mosso. Un fruscio ci mise in allarme – Di certo non saranno altri aiutanti. – sussurrò Ellis impugnando una spada che non avevo notato fino ad allora.- Lilith. – mi sentii chiamare e mi voltai nella direzione del suono, esattamente alle mie spalle. Un demone teneva per il collo Aki, minacciando di staccarle il collo.
Grugniva e dal suo corpo fuoriusciva una melma nera e viscida. Scesi da cavallo contro gli ordini del ragazzo biondo e mi parai davanti al mostro – Lasciala stare, parla con me o vattene. – sentii un certo senso di potere e sapevo, infondo alla mia anima, che quel demone mi avrebbe portato rispetto e dato ascolto.
L'essere lasciò immediatamente Aki che riprese a respirare normalmente tastandosi il collo in cerca di ferite – Cosa vuoi? – chiesi, ci fu un altro grugnito che riuscii a comprendere – Sono al vostro servizio. – ripeteva – Non ti credo. Tu sei un demone, sei al servizio di Ekaburat. – lui scosse la testa, poi si inginocchiò ai miei piedi – Non credevo di poter vedere con i miei occhi il compimento della profezia, sono al vostro servizio, mia signora. – chinò il capo e quel gesto mi sorprese – Cosa vuole? – chiese Syver sospettoso – Parla di una profezia, non capisco cosa voglia significare. – sentii un rumore metallico – Darkblue abbassa quella spada. – sentii dire ad Aki – Signora, se non capite aprite il vostro palmo, concentratevi sulla vostra anima, sul vostro essere e potrete capire. Che gli inferi possano riprendermi nelle loro fauci se non dico il vero. – feci come da lui suggerito, percependo in quel demone dal viso scheletrico e dagli occhi cavi una devozione profonda nei miei confronti.Aprii il palmo, fissandolo insistentemente.
Sentii qualcosa bruciarmi nel petto, lo sentii scorrere nelle vene delle braccia, sentii bruciare i polmoni.Sentii urla nella mia mente, sentii risa, vidi il bianco, vidi il nero e tutto si mescolò in un viola scuro e dirompente – Il viola è il simbolo della sapienza suprema, è situato all'altezza della nostra mente e chi è in grado di manipolarlo è in grado di manipolare qualsiasi altra cosa. – mi ripeteva mia madre durante le lezioni di meditazione. Dalla mia mano esplosero scintille nere di morte e bianche di vita, fondendosi assieme in una danza spettrale – Voi, mia signora, siete l'ultimo dei Guardiani. – disse il demone, lo guardai spaventata, cercando di spegnere quel fuoco che divampava dalle mie mani – Il mio nome è Samael. – e sparì nel nero della sera appena giunta.
- Cosa è successo? – chiesero tutti appena Samael fu scomparso – Come facevi a capire i suoi versi? – incalzò Syver con la sua solita aria di sospetto – Mi ha spiegato come far uscire dal mio palmo quelle strane scintille, mi ha detto di chiamarsi Samael. – Syver spalancò gli occhi – Non può essere. – disse serio – Se quello fosse Samael, tu saresti... -
- Mi ha anche definita con un nome strano. – proseguii – Ti ha chiamata Ultimo dei Guardiani. – disse Jud, che essendo demone aveva compreso tutta la conversazione.
***
- Perfetto, quell'idiota si è fatto beccare. - l'uomo batté i pugni sulla scrivania in ferro, deformandola - E adesso anche lei sa dei suoi poteri. Dobbiamo batterli sul tempo, la situazione non può sfuggirmi di mano. - camminò avanti e indietro col capo chino, in cerca di quell'idea che avrebbe permesso di avvantaggiarlo su quell'insulso gruppo di ragazzini - Alioth, Mizar, Alkaid. -
- Sì signore. - risposero.
- Sapete cosa fare. Voglio vedere la loro sofferenza, voglio vederla esplodere nei loro volti morenti, voglio che si pentano di non essere stati dalla parte del vincitore, voglio che siano i vinti, e lo saranno. -
- Sì signore. - risposero ancora.
- Non deve salvarsi nessuno. -
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L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)
FantasyLilith ha appena scoperto la sua vera natura, quella di essere una Creatura Magica, ed è stata catapultata in un mondo che non credeva potesse mai appartenerle. "Avete mai pensato a quante persone incontrate ogni giorno? Di quante di loro vi potrest...