• Capitolo 21. •

9.4K 689 13
                                    

Il lunedì seguente sia io che Ellis fummo dimessi e, dopo aver fatto colazione, spediti a lezione di poteri magici dove avrei finalmente capito come evitare ulteriori disastri naturali.
Arrivammo trafelati in aula, l'ultima in cima alla torre sinistra dell'Accademia, il corso era tenuto dalla professoressa Malaiki. Durante il tragitto Ellis spiegò che era un angelo puro di altissimo rango, e che i puri non avevano cognomi, ma i loro nomi rappresentavano la loro provenienza e lei proveniva dall'Africa orientale.

Ellis spalancò la porta ed entrambi chiedemmo scusa per il ritardo spiegando la situazione mentre riprendevamo fiato. Tutti ci guardarono esterrefatti, soprattutto quando ci sedemmo vicini e nessuno sentì Ellis imprecare.
- Rispiegherò per i nuovi arrivati. - annunciò la professoressa - io sono Malaiki, la vostra insegnante di poteri magici. Con me scoprirete il vostro potere che in seguito svilupperete e potenzierete con un tutor. I tutor sono angeli puri quindi potrei anche capitarvi io, e se mai dovesse accadere non consideratela una passeggiata. I poteri potranno essere sviluppati entro e non oltre il primo anno accademico, se essi non si saranno manifestati vorrà dire che non ne siete in possesso. - fece una breve pausa - Chi vuole essere il primo? -
Notai che aveva l'aspetto di una ragazzina, dal viso dolce e innocente, la sua voce sembrava produrre un'antica melodia seppur stesse parlando normalmente. Ricordai che gli angeli puri avevano queste caratteristiche nonostante fossero millenari.
- Lilith vorrà sicuramente deliziarci con uno dei suoi piccoli uragani, vero? - squittì Olivia. Tutti risero, non credevo che la notizia si fosse dilagata così rapidamente - Sta calma. - mi sussurrò Ellis posandomi una mano sulla gamba, che ritrasse velocemente dopo pochi secondi. Era la prima volta che mi trattava così "in pubblico" e non fui l'unica ad accorgersene, viste le occhiate di fuoco ricevute dalla rossa.

Mi alzai e mi diressi verso la professoressa sotto gli sguardi di tutti.
- Lilith Light? - chiese lei - Bene. Rilassa i muscoli e chiudi gli occhi - proseguì - cosa vedi? -

Non risposi perché ero stata catapultata nuovamente il quel corridoio buio e umido, con quella voce dolce che mi implorava di raggiungerla e allo stesso tempo di scappare, continuando a ripetere che lì non era sicuro. Cercai di addentrarmi nel buio corridoio, illuminato a tratti dalla luce notturna che filtrava dalle ampie vetrate che formavano alte finestre creando ombre spaventose, seguivo fedelmente la voce che sentivo farsi sempre più vicina. Ad un tratto riuscii a distinguere altre voci maschili avvicinarsi e fondersi con quella femminile, sempre più numerose e assordanti. Riuscivo a distinguere la voce calda di Jud e quella melodiosa di Marina e anche quella stridula di Olivia, mi parlavano contemporaneamente ma senza dirmi nulla di concreto, parlavano veloci ed avevano creato quasi un vortice attorno a me, mi sentivo intrappolata e l'aria cominciava a mancarmi.
Un lampo rosso, poi nero e poi giallo, verde, rosa. Si susseguivano più rapidamente delle voci facendomi sbandare, sembravano risucchiarmi le forze. Barcollando urtai contro una delle pareti del corridoio, la tastai e capii di essere in un castello, anzi, nelle segrete di un castello.
- Scappa Lilith! - urlò la dolce voce femminile, l'unica di cui non conoscevo la provenienza.
Scattai in avanti e cominciai a correre il più velocemente possibile, fino a sentire le gambe far male.I lampi si susseguivano troppo luminosi e dovetti strizzare gli occhi per vederci qualcosa, le voci mi rincorrevano assordandomi e confondendomi, mi tappai le orecchie quando uno stridio fortissimo fece esplodere i vetri di una finestra alla mia sinistra. Mi schiacciai contro la parete opposta del corridoio urlante e ricoperta dai vetri rotti schizzati via durante l'esplosione, poi una luce biancastra mi inondò, avrei immaginato che una luce così bianca fosse pura e rifrescante, al contrario questa bruciava la pelle e mi accecava facendo aumentare drasticamente il mio battito cardiaco fino a lasciarmi quasi senza fiato.
Urlai terrorizzata.

- Va tutto bene Lilith, apri gli occhi. - sentii lontano la professoressa Malaiki parlarmi con la sua voce melodiosa.

Ero accovacciata per terra, in classe, con le mani che stringevano forte la camicia della divisa all'altezza del petto, alzai gli occhi verso di lei stordita e con le lacrime agli occhi - Dovresti essere fiera di te Lilith, con il giusto allenamento potresti persino arrivare al Consiglio. - mi aiutò ad alzarmi. Guardai il resto della classe che lentamente sbucava da sotto i banchi, ma cosa diavolo era successo? Guardai la professoressa in cerca di spiegazioni, mi faceva male dappertutto. Notai che stava scrivendo qualcosa su una cartelletta e, senza degnarmi di uno sguardo, disse - Cose che sapevamo già, la tua bravura è ormai un marchio Lilith. Controllo delle menti e dello spazio circostante con, incredibile direi, capacità di sfruttamento dello stato emozionale. - spuntò alcune caselle sui suoi fogli, poi si avvicinò e nei suoi occhi sembravano aver perso il tipico luccichio che contraddistingue gli angeli per far spazio a una sfumatura marcia vede scuro - Quello che mi sorprende è la potenza con la quale hai già sviluppato il tuo potere, piuttosto singolare come avvenimento. - si avvicinò ancora di più e potei sentire il suo fiato sul mio viso - Interessante... - sussurrò e non capii per quale motivo ma la sua espressione mi sembrò essere più vicina a quella dei demoni che a quella degli angeli.

- Ora tocca a me! - Affermò Ellis scattando in piedi e venendo verso di noi a passo svelto - Scommetto che saprò far meglio di lei. - disse mettendosi fra me e la professoressa.
- Se hai anche solo un minimo delle grandiose capacità di tuo zio, non ne dubito. - i suoi occhi si illuminarono e il suo sguardo divenne dolce e malinconico allo stesso tempo.
Mentre tornavo al mio posto Ellis sussurrò - Sta attenta Lil. - non mi voltai nemmeno, sapevo che le sue labbra non si erano mosse.
Alla fine della lezione facemmo un resoconto dei poteri rivelati fino ad allora; oltre il mio, Ellis poteva manipolare qualsiasi mente, Marina controllava le sorgenti d'acqua, potere comune fra le sirene, mentre Jud controllava le tempeste ed Olivia l'elettricità. Tutti gli altri non avevano sviluppato ancora nessun potere - È normale - spiegò la professoressa - solo le eccellenze ci riescono al primo colpo, e qui ne abbiamo chiari esempi. Dovreste darvi da fare se volete che i vostri poteri escano fuori, sempre se ne avete uno. -
Aveva ragione Ellis, non so per quale motivo, ma qualcosa mi suggeriva di stare attenta a quella donna.

L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora