• Capitolo 51. •

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- Ellis, tirati su, fatti forza. – Jud e Arashi lo presero per le braccia cercando di ottenere una reazione, ma lui era lì immobile, col capo chino e lo sguardo verso le mani tremanti, un solo soffio di vento avrebbe potuto spazzarlo via.
- Non è morta. – sentenziai avvicinandomi e notando che il suo petto, seppur impercettibilmente, si muoveva ritmicamente – Sembra stia dormendo. – mi avvicinai ancora cercando di comprendere quello strano e profondissimo sonno – Sta dormendo, ma non è un sonno di quelli in cui alla mattina ti svegli. – una voce flebile venne avanti tremando.
- Chi sei? – Aki e Arashi si posero davanti a me ed Ellis e Syver sguainò la spada – E' solo un'inserviente ed è anche parecchio spaventata. – dissi io superando i tre – Come ti chiami? – la ragazza sembrava poco più grande di me, incredibilmente minuta e con un volto sfatto – Marie, signora. – disse lei in tono riverente – Sono più piccola di te – risi – non chiamarmi signora, sono Lilith. – lei sgranò gli occhi – Voi dovete essere la ragazza della profezia. Sono la dama di compagnia della signora Meralyn, è un onore fare la vostra conoscenza. – l'abito chiaro vestiva troppo largo e nell'inchinarsi le maniche le coprirono le mani – Cosa le è successo? – lei mi guardò intimorita – E' stato suo fratello. Circa un mese fa ci ha tutti convocati nella grande Sala degli Annunci, compreso il Re e la Regina Darkblue e tutti si aspettavano buone notizie. Io purtroppo non sono sempre puntuale e quel giorno mi ero attardata per sistemare gli abiti della Regina, lei che è una donna dolcissima mi aveva coperta e mi aveva detto di nascondermi dietro gli scalini del trono per poi uscir fuori nel marasma finale, così nessuno si sarebbe accorto della mia assenza e non sarei stata punita. Da quella posizione il fratello della Regina mi dava le spalle. – si fermò indecisa se continuare o meno, se fidarsi oppure no, poi riprese a parlare – Quando tutto il castello fu riunito, il Signor Edward ha alzato entrambe le braccia e tutti sono caduti per terra. Inizialmente mi sono spaventata ma quando ho visto i servi riaprire gli occhi ho ripreso a respirare. Ho visto due guardie portare via la signora sotto gli occhi indifferenti di tutti, ma il mio buon senso mi ha consigliato di rimanere nascosta. Quando poi ho chiesto ad alcuni dove fosse la Regina nessuno sembrava ricordarsene, come se non fosse mai esistita ed il Re fosse da sempre stato il Signor Edward, affiancato dal Signor Joel suo fidato consigliere. Sono riuscita a prendere il posto di guardiana della mia Signora fingendo di non sapere chi fosse e guadagnandomi la fiducia delle guardie. – la guardai – E' tutto ciò che so. – concluse chinando il capo dispiaciuta – Ti ringrazio Marie, sei stata molto utile. – le sorrisi invitandola a guardarmi.

- Ci dev'essere un incantesimo di ipnosi perenne sugli inservienti. – annunciò Syver – Ma non riesco proprio a capire cosa abbia fatto su di lei. – disse indicando la donna dormiente – Sonno perpetuo. – dissi avvicinandomi – Sarà più difficile del previsto. -
Il professor Owl mi aveva insegnato a rompere i sigilli posti sugli incantesimi per spezzarli, ma più l'incantesimo era duraturo e di alto livello più i sigilli erano difficili da rimuovere, ed un incantesimo compiuto da uno dei demoni più potenti del Mondo Magico per di più duraturo mi sembrò a priori un'impresa impossibile.
Si trattava di visualizzare il sigillo, scavando nell'anima dell'incantesimo stesso, e romperlo con tutte le proprie forze, solo allora si sarebbe potuto utilizzare l'incantesimo di dissoluzione finale.
- Concentrati sul sigillo, è all'altezza del mio cuore ed è nero. – sentii dirmi – Chi ha parlato? – chiesi guardandomi attorno sotto lo sguardo attento dei miei compagni – Fai come ti ho detto Lilith. – la voce era dolce, quasi una melodia.

Focalizzai la mia attenzione sul cuore della donna, ponendo i palmi delle mani all'altezza del petto, il cuore mi apparve dapprima sfocato e pian piano sempre più nitido, il sigillo era conficcato all'interno del muscolo, se avessi sbagliato anche solo di poco l'avrei potuta trafiggere. Sentivo il sudore imperlarmi la fronte, in lontananza il vociare dei soldati sempre più vicini – Sbrigati. – mi suggerì Syver teso.
Lentamente il sigillo era stato estratto dal muscolo e mi resi conto che distruggerlo avrebbe significato utilizzare una forza superiore alle mie capacità, essendo un sigillo demoniaco, uno dei più potenti.
- Prima di scavare nel sigillo scava in te e troverai la forza. – ancora quella dolce voce femminile.
Mi concentrai su me stessa, misi in contatto ogni parte del mio corpo, anche la più periferica. Sentii una strana e nuova energia scorrermi sotto la pelle, correre veloce ed incontrarsi col liquido rossastro che aveva da sempre viaggiato indisturbato.

Mi sentivo potente, forte, inarrestabile.

Ritornai al sigillo, con un solo schiocco riuscii a dividerlo in due metà, rompendolo.
Lentamente le mani della donna che tenevano un'orchidea bianca si mossero, gli occhi si aprirono pigri a causa del lungo sonno – Maire. – sussurrò la donna, la ragazza corse al suo capezzale – La ragazza è qui? – chiese sorridente – Madre! – urlò Ellis in preda alla gioia, correndo verso la stessa voce melodiosa dei miei sogni, la stessa voce che mi aveva guidata nel rompere il sigillo.
Meralyn, così si chiamava, abbracciò forte il figlio, carezzandogli la nuca – Temevo di non rivederti mai più. – le voci delle guardie si facevano sempre più vicine – Dobbiamo andare via. – disse Syver – Ha ragione il ragazzo – disse la madre di Ellis liberandosi dalle coperte, i suoi capelli ora erano biondo cenere e le sue labbra vive erano rosee – Forza Marie. – la ragazza minuta annuii e si diresse verso la porta, che aprì in gran fretta spalancandola.

Difronte a noi si ergeva una delle tante finestre alte del corridoio lungo il quale ora correvano dei demoni in divisa militare, coi pantaloni alla zuava ed il berretto con visiera – Voi andate. – disse Samael posizionandosi al centro del corridoio – Li distrarrò quanto basta per farvi scappare. – annuii aprendo le imposte della finestra – Ti aspetto in Accademia. – il demone mi guardò coi suoi occhi bui – Certo, mia signora. -
- Come facciamo a scappare, siamo troppo in alto per saltare. – constatò Aki – Siamo parte del Mondo Magico, non abbiamo bisogno di saltare come fanno i Terrestri. – disse Ellis che nel frattempo si era ripreso – Ellis ha ragione, chi vola porterà con se chi non vola. Stessa cosa vale per gli aiutanti. – Syver annuì.
Tutti saltarono, la madre di Ellis e la sua dama, troppo deboli per affrontare il viaggio, furono posizionate sulla groppa di Benu, affinché non si affaticassero ulteriormente.
Le guardie ci avevano ormai raggiunto, melme ed ombre nere si scagliavano contro Samael che abilmente parava ogni colpo e lanciava continue controffensive, rispedendo negli inferi i demoni, sotto i quali si aprivano voragini prima di essere risucchiati.
Vidi un demone scomparire e riapparire alle spalle del mio amico, istintivamente lo colpii con uno dei miei attacchi, ma questo risultò molto più potente del previsto, finendo per disintegrare completamente il demone – Lilith, so che sei qui! – una voce tuonò per il corridoio e dei passi svelti avanzavano a grandi falcate.
La mia mano si aprii e delle spire nere viaggiarono a grande velocità verso il petto di Ekaburat – Mia signora, deve andare adesso! – urlò Samael mentre cercava di destreggiarsi fra i demoni che aumentavano in continuazione.
Guardai intensamente Ekaburat, liberando tutto l'odio e tutto il dolore a cui avevo dovuto assistere durante il mio viaggio a causa sua, poi mi lanciai nel vuoto.

L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora