• Capitolo 58. •

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- Tu sei, tu eri... io ti ho visto, eri accartocciato ai miei piedi, e poi... - il mio cervello non riusciva a mandare messaggi sensati alle mie labbra e le mie mani si muovevano confusamente cercando di riprodurre l'accaduto – Vado a prenderti dell'acqua, siediti. – mi invitò Ellis prima di alzarsi e uscire fuori dalla tenda, dirigendosi dove erano le provviste.
Non lo ascoltai e corsi ad abbracciare il mio amico, felice che fosse ancora lì e vivo.
Poco importava il tradimento o il suo essere demone, poco importava la finta gentilezza e poco importava l'aggressione in discoteca mesi fa, nulla importava se Jud era tornato da me.
Sbarrai gli occhi quando le mie mani, protese verso il corpo del ragazzo, si accavallarono ed il mio peso proteso verso di lui mi fece cadere sul sacco a pelo.
Il mio busto attraversava da parte a parte quello di Jud.
Arretrai spaventata, inciampando nelle varie stoffe stese sul pavimento, la bocca nuovamente aperta per la sorpresa – Jud... -
- Ciao, Lilith. – mi sorrise inclinando la testa – Non piangere. – disse vedendo calde lacrime inondarmi gli zigomi – Te le asciugherei, se potessi farlo. – proseguì smorzando il sorriso.
- Ecco. – intervenne Ellis costringendomi a bere – C-cosa è s-successo? – chiesi singhiozzando – Ho leggermente infranto la legge degli Inferi. – rise il ragazzo che sedeva difronte a me – Dopo il processo di demonizzazione le anime dannate, ormai ridotte a spirito, devono recarsi all'Acheronte per attraversarlo e giungere negli Inferi. Mentre le anime venivano indirizzate sulle varie imbarcazioni mi sono nascosto nella vegetazione e sono scappato, non ho molto tempo prima che scoprano la mia assenza e me la facciano pagare cara, ma avevo bisogno di parlarti, di parlarvi. – disse guardando prima me e poi Ellis – Non pensare che la tua morte teatrale possa cancellare tutto quello che hai fatto negli ultimi tempi. – alzai gli occhi al cielo – Ellis, è pur sempre un tuo amico, basta fare il geloso e l'offeso, non hai cinque anni. – Ellis sbuffò e Jud rise, ma poi si rifece serio – Non mi aspetto che ti faccia scivolare tutto il male che ho procurato di dosso, so che il tradimento è imperdonabile per la tua casata e per te, orgoglioso come sei. Sono qui per dirti che se le farai del male, se la farai soffrire, io ti vedrò e ti verrò a cercare. Costi quel che costi. – ci fu un momento di silenzio, poi Ellis disse – Questo è il Jud che conosco! – risero entrambi, io rimasi in silenzio godendomi quell'ultima immagine di loro due insieme – Lil, per quanto riguarda te... - mi guardò con aria colpevole – Perdonami. Ero arrabbiato, non volevo accettare il fatto che tu non preferissi me. Quando Ekaburath ha iniziato a riempirmi di complimenti e di elogi rispetto ad Ellis mi ha completamente stregato e mi ha convinto sul fatto di essere in realtà migliore di lui, e l'unico modo che avevo per dimostrarlo era farti capire quanto lui non fosse in grado di proteggerti.
Mi sono reso conto dell'inganno troppo tardi e sono stato assalito dai sensi di colpa, non dormivo la notte e non mangiavo, mi odiavo per ciò che stavo facendo.
Decisi che, una volta arrivati al cospetto di Ekaburath, lo avrei ucciso con un pugnale intriso di sangue angelico, letale per noi demoni. Ma lui lo avrà scoperto e così mi ha battuto sul tempo, uccidendomi con un pugnale del tutto uguale al mio. – i suoi occhi erano rossi, e sapevo che se fosse stato ancora in vita avrebbe pianto.
- Jud – presi parola – Ciò che hai fatto è tremendo, ma non riesco a definirlo imperdonabile. Tu sei una delle persone a me più care, mi sei sempre stato accanto e non come farebbe una spia, ma come farebbe un amico, una persona che ti ama. Non posso non perdonarti, mio malgrado. – sorrisi, ma i suoi occhi rimasero bassi – Non me lo merito. -
- Hai ragione, ma lei ti sta dando una seconda possibilità, e tu dovresti accettarla. – intervenne Ellis severo – E non preoccuparti per la tua punizione quando ti scopriranno, farò in modo di alleggerirla. – sorrisi ancora – Non ascoltano i Guardiani quelli là. – rispose Jud – Hai ragione, ma ascolteranno la loro Regina. – sorrisi beffarda strizzandogli l'occhio – Stai scherzando!? – intervenne ancora Ellis, bianco come un cencio – La Regina? – chiese Jud.
Spiegai con calma tutta la mia conversazione con Ekaburath e la mia vera natura – Non posso crederci! – continuavano a ripetere i due mentre io ridevo per la loro incredulità.
Sentii uno strano vento freddo salire su per la schiena, ma la tenda non si spostò di un millimetro – Stanno arrivando. – disse Jud alzandosi – Farò meglio ad andare. – sorrise – Mi mancherete, ragazzi. -
- Ciao Jud, abbi cura di te. – sorrisi, e lo abbracciai con l'anima – Ciao amico. – disse Ellis sorridendogli e facendo uno strano segno sul petto che Jud ripeté – Addio. – ed uscì fuori dalla tenda.
  – Cosa sta succedendo? – chiese Ellis vedendomi accasciarmi sul pavimento.
Nel mio stomaco divampò un fortissimo calore ed ogni mio arto iniziò a bruciare, la testa girava ed era più pesante di un macigno – Credo... Credo sia negli Inferi, ora. – dissi, al posto delle fiamme un freddo intenso mi attanagliava gli organi vitali.
Restammo in silenzio per quale minuto, guardando il pavimento con occhi vuoti, ricordando quel ragazzo deciso dai capelli rosa che era appena uscito dalle nostre vite per sempre.
Le lacrime salivano prepotentemente verso i miei occhi troppo stanchi e minacciavano di liberarsi ancora, ma non avrei pianto, non lo avrei più fatto. Non avrei potuto piangere per ogni morte dovuta a questa battaglia, dovuta a me.
Non avrei pianto, e avrei vinto.
- E così, non solo ho disobbedito alla tradizione della mia famiglia, ma per di più con la regina degli Inferi, madre dei demoni e dea della magia nera. – disse Ellis fra sé – Sono davvero nei guai. – risi osservando la sua espressione – Andrà tutto bene. – dissi infine – Dovrei essere io a consolare te, non il contrario. -
- Ma ora sei tu ad averne bisogno. – lo abbracciai, sperando di poterlo rivedere la sera seguente.
Avrei fatto di tutto pur di non perderlo.

L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora