• Capitolo 15. •

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Avevamo pattuito che io avrei individuato i pezzi più importanti di ogni capitolo e lui avrebbe armonizzato tutto in una scaletta da sviluppare in seguito.

Avevamo scoperto che i Guardiani furono scelti fra gli esseri magici esistenti più potenti, quindi non solo maghi ma anche creature, che la loro Gilda era imbattibile e che il loro destino era già stato scritto nel libro della Grande Storia, andato perduto durante l'Era Glaciale ma del quale restano alcune testimonianze sotto forma di arazzi o scritti criptici. Il destino dei Guardiani era quello di decadere accecati dalla loro potenza e dalla loro cupidigia, così iniziarono a lottare tra loro spinti dalla voglia di ergersi monarchi in una macchina basata sulla democrazia e su "un armonico concerto d'anime e poteri", recitando la prima legge della loro costituzione. Gli altri esseri magici, ormai considerati sottomessi dalla Gilda, non poterono tollerare un tale comportamento e iniziarono a difendersi imprigionando quanti più Guardiani potevano e cercando di redimerli, in realtà torturandoli fino alla morte.
I Guardiani, dal canto loro, definivano inammissibile una ribellione da parte di chi era più debole e cominciarono a ribellarsi a quello sterminio, sterminando a loro volta interi villaggi in dimostrazione della loro supremazia. L'odio divenne alla base di ogni rapporto sociale e si aprì una sanguinosissima guerra. Tutti i Guardiani furono brutalmente uccisi insieme alle loro famiglie, per evitare il rischio di possibili eredi, alcuni di loro però riuscirono a scappare cambiando identità e mescolandosi col resto del mondo magico.

- Nessuno ne parla poiché nessuno vuole ricordare gli orrori attribuiti ai Guardiani. - Disse Ellis soprappensiero.
- Il mondo magico ha trovato un ottimo capo espiatorio che non avrà modo di controbattere. - Proseguii io guardando le scritte della pagina su cui si era fermato il mio dito. Un senso di tristezza mi pervase il corpo pensando che sicuramente non tutti i Guardiani concorrevano per il potere ma, nonostante questo, furono sterminati, come anche quei poveri civili nei villaggi a cui i Guardiani avevano dato fuoco, tante vittime innocenti morte per una guerra di cui forse non volevano far parte.
- Sapevo però di una leggenda... - Ellis prese dalle mie mani il libro e iniziò a sfogliare le pagine cercando la risposta.
- Ecco! - In coro indicammo lo stesso punto sul terzo volume a pagina quattrocentocinquantasei.
Le nostre dita si toccarono e quel contatto mi provocò una tale scossa da farmi ritrarre - Non mordo sai? - Sussurrò lui - Sì, scusa. - Risposi io imbarazzata portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Sentii il mio cuore vibrare.

Lui avvicinò nuovamente il suo dito al mio, facendoli sfiorare - Visto? - il contatto mi provocò una nuova scossa, ancora più forte, ma questa volta decisi di non ritrarre la mano.
Scosse continue mi percorrevano tutta la schiena facendomi rabbrividire, e per quanto quella sensazione mi provocasse quasi dolore era al contempo piacevolissima. Lui iniziò a giocherellare col mio dito, facendolo sfiorare al suo mentre io rimanevo immobile incantata da quella danza che mi sembrava così naturale, si avvicinò sempre di più finché non riuscii a distinguere ogni elemento del suo profumo; sapeva di fresco, un'odore di bosco mattutino, quando la rugiada accarezza le foglie come ultimo saluto dopo la notte passata assieme, come quell'aria fresca che respiri in primavera quando non fa ancora troppo caldo e riesci a distinguere tutti i profumi delle varie piante in fiore. Mi accarezzò lentamente il dorso della mano e sentii il mio corpo tremare di una strana energia, sorridevo ma sapevo che il mio era solo il riflesso del suo sorriso.
- Elly!!! - Sentimmo una voce gracchiante e una folta chioma rossa avvicinarsi, Ellis chiuse con forza il libro sulla mia mano, preso alla sprovvista, ritirai subito la mano dolorante e lo sentii sibilare severo mentre massaggiavo la mia povera mano che era stata schiacciata fra le pagine - Tieni il segno, Terrestre. - e si allontanò da me bruscamente.

Diagnosi della persona: bipolarità.

Olivia si sedette difronte a noi e ci squadrò con occhi di lame - Vedo che non hai avuto la decenza di ascoltarmi, Lilith. -
- È stato il caso a scegliere, non io. - Feci spallucce, Ellis aveva uno sguardo colpevole ma allo stesso tempo incuriosito dall'affermazione della sirena. Non ottenne spiegazioni.
- Elly - cantilenò lasciva la sirena - Perché non lasci che la Terrestre finisca il lavoro per te? Magari potremmo stare un po' soli... - Allungò la mano verso di lui tentando di toccargli il braccio - Non voglio prendere brutti voti a causa sua. - Disse risoluto ritraendosi. Non mi guardava nemmeno, ma non guardava neanche Olivia, teneva gli occhi fissi sulle sue mani che stava torturando.

Olivia mugolò infastidita. Decisi di estraniarmi dal tutto e riprendere le mie ricerche fino a quando non sentii i palmi di Ellis sbattere con forza sul tavolo facendo spaventare la sirena, urlandole di sparire e minacciandola di qualcosa che non raggiunse le mie orecchie. Quando fu andata via si massaggiò le tempie.

- Dove eravamo rimasti? - Chiese stanco.
- Eravamo sul punto di capire a quale leggenda ti riferissi. - Risposi mostrandogli il libro non mostrando la benchè minima emozione.
Avrei voluto mandarlo a quel paese ed alzarmi ma tenevo troppo ad una media alta e a scoprire qualcosa in più su questa leggenda di cui mi aveva parlato per farlo.
Leggemmo e scoprimmo che l'arazzo che avevo visto il primo giorno rappresentava proprio la leggenda di cui parlava Ellis, la leggenda dell'ultimo dei Guardiani.

" Quando il cielo perderà i suoi colori sotto l'arme dei demoni dell'ombra, un infante, ch'esso sia d'Adamo o d'Eva discendente, moverà la pace e la guerra contro i soprusi e ristabilirà equilibri armonici in sur la riva fin dentro all'aque. Avrà sangue d'ogni essere in suo spirto, avrà bene e male nei suoi palmi, vincendo le fiere del potere s'ergerà sul sacro altare. "

Ellis recitò la leggenda ad alta voce con tono solenne.
- Il terzo volume finisce qui. - Notai io sfogliando le pagine bianche che seguivano.
- È impossibile - sentenziò lui - non siamo neanche a metà volume. - Mi strappò il libro dalle mani e se lo rigirò più volte, sibilò parole incomprensibili facendo scorrere i polpastrelli sulle pagine vuote. Al pensiero delle sue dita e del contatto avuto poco tempo prima trasalii ma scacciai quel pensiero, Ellis era solo un principino doppiogiochista.
Apparve una scritta in caratteri medioevali.

"I Guardiani : caratteristiche e come riconoscerli."

- Il resto è stato coperto da un incantesimo troppo potente per riuscire a dissolverlo, in pochi hanno abilità così forti. -
- Chi avrebbe voluto eliminare un paragrafo simile? - Pensai a voce alta.
- Questa è roba seria Lilith, tutti si vogliono dimenticare di loro, e dovresti farlo anche tu, credimi. - si massaggiò una seconda volta le tempie - Non abbiamo più materiale da studiare a quanto pare, quindi ci converrebbe iniziare a sviluppare l'approfondimento. - Concluse fiondandosi sui fogli pieni di appunti.
Io scossi la testa, erano solo caratteristiche mica segreti di stato, qualcosa non quadrava.

Dopo uno svariato numero di caffè e cappuccini, io concludevo il nostro piccolo saggio mentre Ellis dormiva profondamente con la testa sul tavolo.
- È tardissimo ragazzi, avete anche saltato la cena, la biblioteca deve chiudere. - Sussurrò l'anziana bibliotecaria avvicinandosi - Abbiamo quasi finito, davvero. - Le risposi io cordiale.
Lei mi sorrise e, dopo aver guardato Ellis ronfare disse - Non ho mai visto due ragazzi del primo anno dedicarsi così profondamente allo studio, è rassicurante. - Sembrò pensare a qualcosa di molto importante, poi aggiunse - È una cosa che non faccio spesso, ma sento di potermi fidare di voi. Tenete, queste sono le chiavi della biblioteca, spero di non trovare nulla fuori posto domani mattina. Lasciale pure dietro la rosa gialla sul vaso a destra vicino la porta d'ingresso quando uscite, non fate tardi. Ho come la sensazione che ci vedremo spesso. Buona serata. - E con un ultimo sorriso cordiale si dileguò.
Osservai Ellis mentre sistemavo le ultime cose, sorrideva felice e i suoi capelli ricadevano leggeri sulle lunghe ciglia, la camicia faceva risaltare il suo colorito roseo. Aiutandomi con la scala rimisi i libri sullo scaffale e gettai nel cestino tutti i bicchieri vuoti e le cartacce sparse sul tavolo.

- El... - sussurrai per vegliarlo.
- Lilith. - sussurrò di rimando, si mosse e mi voltai verso di lui. Si stava agitando nel sonno e la sua espressione era passata da serena a terrorizzata in poco tempo - No! - Urlò.
- Lilih! No!!! Lilith! - Continuava ad urlare come un pazzo e io non sapevo che fare, mi si stringeva il cuore a vederlo così.
Si svegliò di soprassalto - Devo essermi addormentato. - Aveva il fiatone e si scompigliava i capelli nervoso - Ho per caso detto qualcosa mentre dormivo? - Chiese preoccupato.
- No. - mentii, nonostante volessi sapere perché avesse ripetuto il mio nome in preda al panico - Perché? Parli nel sonno? -
- Ho fatto un incubo - spiegò - E alcune volte capita se faccio incubi. -
- Che tipo di incubo? - Chiesi nel tentativo di carpire qualche informazione.
- Magari te lo racconterò un'altra volta, ora si è fatto tardi. - Chiuse il discorso sbrigativo raccogliendo le sue cose sparse su tutto il tavolo. Chiudemmo la biblioteca e come da istruzioni lasciai la chiave dietro la rosa gialla. Ci dirigemmo verso le nostre stanze in silenzio, non ci salutammo nemmeno.
Benu dormiva, un bigliettino sul mio letto diceva " Ho dato io da mangiare a Benu. Abbiamo fatto le ore piccole con Ellis eh? Domani voglio sapere tutto.
Aki"
Prima di addormentarmi ripensai alla strana giornata che avevo avuto, dal volo ad Ellis, ma non riuscii a soffermarmi su nulla perché il sonno mi rapì immediatamente.

L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora