• Capitolo 46. •

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Il mattino seguente riprendemmo il nostro viaggio verso il Castello del Nord.
Ogni passante ci guardava sospettoso, evidentemente non era usuale vedere dei ragazzi in uniforme da Accademia in giro per le strade del paese in pieno giorno.
- Dovremmo cambiarci. – suggerii io rivolgendomi a Syver – A pochi metri c'è una sartoria, i nostri abiti ci aspettano lì. – rimasi sbigottita – Ma hai già previsto tutto? – chiesi ironicamente – E' il mio compito. –
Proseguimmo in silenzio, se non per qualche risata dolce di Marina rivolta ad Arashi e a qualche sbuffo disgustato della nostra guida bionda.

- Eccoci qui, ci sono dei camerini, entrateci e indossate     quello che trovate all'interno. – disse Syver appena arrivammo in una bottega piena di manichini e stoffe di qualsiasi genere.
- Madame Coco! – dissi riconoscendo la donna impegnata a prendere le misure di un abito da sposa – Lilith, oh piccolina allora sei viva! – mi abbracciò calorosamente – Marina, è un piacere rivederti, sei sempre più bella. – la mia amica arrossì – Vi ringrazio. -
- Madame Coco ci ha gentilmente lasciato il suo magazzino per qualche minuto, fate in fretta. – ci interruppe Syver – Lilith, è così bello vederti. Ho una cosa per te, seguimi. – riprese l'anziana facendo finta di non aver sentito il ragazzo, che sbuffò spazientito trascinando tutti gli altri ad eseguire i suoi ordini e a cambiarsi – Lascia perdere Syver, è un caro ragazzo ma è davvero una testa calda. – la donna rise dolcemente – Lo conosco da quando a malapena riusciva a stare in piedi. – frugò in un baule impolverato che aveva appena aperto facendolo scricchiolare rumorosamente, ne uscì un vestito largo dal mantello pesante di un verde molto scuro, che ricordava il muschio nelle fredde giornate d'inverno ben nascosto dai raggi solari.

" Il profumo di Ellis ricorda il muschio. " pensai noncurante.

- Quest'abito è stato realizzato dalle migliori sarte del mondo magico, me compresa, ed è destinato ad una donna che avrebbe fatto grandi cose. Sono sicura che ti starà d'incanto. – Lo provai senza pensarci su, ma quando mi guardai allo specchio mi sorsero mille dubbi – Madame, non vorrei sembrarle scortese, questo abito è meraviglioso, come del resto quello del ballo... Ma ho paura che non sia adatto al viaggio che sto per affrontare, il mantello così lungo potrebbe intralciarmi e poi passerò molto tempo cavalcando, non vorrei rovinarlo. – dissi d'un fiato – Piccola Lilith, ero sicura che mi avresti fatto queste domande, altrimenti non saresti la donna adatta. Questo vestito è perfetto, sa adattarsi ad ogni situazione, non preoccuparti per lui. – mi prese dolcemente per le spalle e mi portò davanti allo specchio, lontano dagli altri – Guardati Lilith. Tu sei una Guardiana. – mi voltai per guardarla negli occhi – Credevi non lo sapessi? L'ho capito da molto prima di tutti gli altri, tu indossi gli abiti come solo un Guardiano potrebbe fare e non potrei essere più onorata di aver creato abiti per uno di loro. – la abbracciai – Voi avete un'abilità straordinaria, madame. –
Una lacrima le rigò il volto – Tutti quelli che sono morti per combattere le Forze Oscure sarebbero fieri di essere rappresentati da te. Mi raccomando, ricorda che non sono tutti dalla tua parte, stai bene attenta. -
- Lo farò. – le sorrisi prima di congedarmi e di raggiungere gli altri – Hai intenzione di affrontare un viaggio come quello che ci aspetta vestita da principessa? – grugnì Syver – Non ho chiesto il tuo parere, ora possiamo anche andare. – sorrisi ed uscii fuori dalla porta della bottega, non prima di aver salutato Madame Coco.
Viaggiammo per tutto il giorno senza sosta, aspettando la notte per fermarci – Ragazzi, quella laggiù è la galleria scavata nella montagna, una volta averla attraversata dovremo contare solo sulle nostre forze. Stanotte mangeremo poco, per evitare di esaurire le provviste prima del previsto, faremo dei turni per la guardia. Siamo sotto la protezione dell'Accademia ma questo non vuol dire essere esenti dagli attacchi, soprattutto dopo la ritirata dei demoni dall'Accademia avvenuta stamane, qualcuno di loro potrebbe essere rimasto incastrato nella dimensione di mezzo e potrebbe spuntar fuori in qualsiasi momento. Io farò il primo turno, poi Jud ed Ellis, Arashi e Aki ed infine Marina e Lilith. Ci cambieremo ogni due ore, questa sarà la vostra ultima notte di sonno tranquilla, godetevela. -

Preparammo il fuoco e ci sistemammo nella notte, gli altri si addormentarono in fretta, Syver fissava la luna.
Io non facevo che pensare a quante vite Ekaburat avesse troncato solo per un suo ridicolo scopo, a quanti innocenti erano periti sotto le mani dei suoi servi, demoni senza anima né cuore che non potevano comprendere il dolore e la paura. Ma lui sì, lui poteva comprenderle, seppur fosse un demone. Allora perché? A quale scopo continuare ad uccidere, a dilaniare corpi, a trucidare superstiti, a distruggere famiglie e villaggi, perché voleva tutto il potere? Il potere, o meglio la guida di un popolo, non dovrebbe essere ottenuta con la tirannia, con la violenza, con la morte. Perché volere un potere assoluto quando l'assoluto non può esistere? Ekaburat non avrebbe mai potuto piegare tutto il mondo magico al suo volere, nemmeno uccidendo tutti i ribelli, gli ignoti e i dissidenti, perché se ne sarebbero creati altri, indignati da un tale comportamento, inorriditi dalla violenza e dalle ingiustizie. Ed io non potevo far altro che pensare a come lui ritenesse giusto tutto quell'odio, tutto quel sangue e quel fetore di morte, per lui tutto era giusto e legittimo, purché fosse mezzo per il suo scopo, allora cos'è giusto, cos'è la giustizia, se ci sono punti di vista, se non ci possono essere assoluti?
Per la seconda notte non riuscii a dormire, e mi rassegnati all'insonnia, decidendo di smettere di affannarmi per trovare una posizione comoda.

- Fatica a dormire, principessa? – Sentii parlare Syver, con il volto rivolto verso la luna piena. Presi la coperta e, mettendola sulle spalle, mi avvicinai a lui – Come fai a rimanere così impassibile? – chiesi – Stiamo nel mezzo di una guerra, c'è gente che muore ogni giorno. – proseguii soprappensiero – Io non sono impassibile, magari lo potrebbe sembrare la mia espressione facciale. – e per la prima volta mi guardò, fisso negli occhi, ed abbozzò un sorriso, notai nell'interno del braccio sinistro una scritta messa in mostra dalla canotta aderente – Tempesta ed impeto. – tradussi – Conosci il tedesco? – chiese meravigliato – No – risposi – ma è il nome di un'opera che ha caratterizzato un movimento letterario Terrestre. – lui rise – Ah, dimenticavo, quei matti voi li chiamate artisti. – lo guardai torva – Matti? – lui rise ancora – Certo, voi li facevate strampalati, portati ad una vita di vizi e altre baggianate simili, ma in realtà erano un'orda di demoni scapestrati, e quanto se la ridevano a veder storcere il naso ai ricconi del loro tempo. – misi le mani nei capelli, scuotendo la testa – Ma c'era qualcuno di non magico sulla Terra? – lui mi sorrise ancora – Certo, coloro che non hanno fatto nulla di speciale. – mi lasciai cadere con la schiena sull'erba umida – Sei tedesco? –
- Non si nota? – indicò il suo viso, che solo allora notai molto pallido, con due occhi color ghiaccio e mi soffermai sulle sue parole, ora impregnate del suo accento – Non ci avevo fatto troppo caso, signor generale. – lo canzonai – So che posso sembrare severo, ma è il mio compito. – disse lui puntellandosi sugli avambracci – Io sono un futuro generale del Mondo Magico ed è mio compito, come primo incarico, proteggere il futuro Guardiano e la sua combriccola di amici ricchi. – risi di gusto a quelle parole – Sappiamo benissimo cavarcela da soli. – lo guardai con aria di sfida – Se non fosse per me non sareste stati in grado nemmeno di trovare la taverna di Bor. – gli diedi ragione, forse avevamo davvero bisogno di una guida.- Ora è arrivato il momento della nanna, principessina, o non si sveglierà per il suo turno di guardia. – mi riprese lui strizzandomi l'occhio – Sissignor Capitano. – risposi imitando il suo accento, poi sgattaiolai verso la mia postazione e finalmente riuscii ad addormentarmi.

L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora