• Capitolo 54. •

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Il mattino seguente mi svegliai preoccupata, Ellis non aveva più dato sue notizie.
Mi affacciai alla finestra con la testa affollata da mille pensieri, la sentivo pesante quanto un macigno che mi tirava irrimediabilmente giù – Cosa la turba Milady? – chiese Benu mentre sorseggiava il suo solito tè, scossi la testa e aprii le imposte pretendendo che la brezza gelida portasse con sé tutti i miei dubbi – Oggi ha l'incontro con Hlif? – insistette il mio amico, annuii ancora silenziosa – Allora farebbe meglio ad andare. – i suoi occhi parvero sorridermi, ricambiai e mi preparai in tutta fretta. Poco prima di uscire lo salutai, da quando la guerra contro le Forze Oscure aveva travolto le nostre vite erano state rare le occasioni in cui avevamo potuto chiacchierare come quella mattina – Ieri sera è tornato nelle sue stanze col capo chino ma non sembrava troppo afflitto, solo assorto. – disse lui – Di chi parli? – chiesi con la mano già posata sulla maniglia – Del vostro amato. Vi siete agitata tutta la notte in preda agli incubi e ogni volta Ellis moriva. – avvampai e mi chiusi la porta alle spalle.

Mentre camminavo verso l'aula del professor Owl, dove avrei incontrato Hlif, tentai di ricordare i sogni che mi avevano turbata quella notte. Misi in pratica tutti gli insegnamenti di Zia Beth sul controllo della propria mente ma, per quanto mi sforzassi, quei sogni sembravano spariti.
Bussai titubante, Hlif mi aprii con un sorriso gioviale – Entra pure piccola Lil. – lo seguii nella grande stanza che aveva trasformato in proprio studio, spargendo ovunque libri e scartoffie tutt'intorno ad una vecchia poltroncina sgangherata, con un gesto della mano fece apparire un piccolo divano rattoppato – Prego. – mi invitò a sedermi ed io accettai – Vedo che hai portato il libro. – disse l'uomo osservando ciò che avevo fra le mani – Sei molto turbata, qualcosa non va? – chiese, scossi la testa – Probabilmente tutto questo mi ha un po' scombussolata. – sorrisi – Di cosa volevi parlarmi? – Hlif si passò la mano sulla lunga barba bianca allisciandola e mi scrutò investigativo poi riprese – Ci sono degli incantesimi e degli attacchi di cui ancora non conosci l'esistenza, ma che da sempre sono dentro di te. – drizzai la schiena attenta – Fanno parte di una sorta di bagaglio genetico dei Guardiani? – lui rise – Non del tutto. Ogni Guardiano ha dei poteri che nessun altro al mondo ha e ha mai avuto, sono speciali e vanno usati con grande parsimonia poiché per compirli bisogna dissipare moltissima energia. Oggi tireremo fuori questi tuoi poteri nascosti e dopo partirete per il Castello del Nord. -

Dopo un breve silenzio prese il libro e lo aprii all'ultima pagina ancora bianca – Mettici il palmo sopra, ben aperto. – eseguii le sue istruzioni e delle piccole scritte eleganti si estesero sul foglio venendo fuori dalla mia mano, sentii un piacevole solletico in tutto il corpo, come fossi più leggera – Che strana sensazione vero? – rise l'anziano guardandomi – Bene, ora leggi. – la mia attenzione venne riportata a quelle eleganti scritte nere, piccoli ghirigori che si rincorrevano furtivi – Ekto Lumeh è un raggio di rara e brillante potenza, capace di sciogliere gli occhi a chiunque lo guardi. Indicato per combattere contro le forze della notte ancora più deboli nei confronti dei fenomeni luminosi. La direzione può essere esclusivamente rettilinea a meno di superfici riflettenti capaci di far deviare l'orientamento del raggio. Udah permette di comandare il volere di qualsiasi altro individuo. Più forte del semplice controllo mentale permette di controllare anche quelle forze che normalmente un essere non potrebbe controllare come ad esempio gli organi vitali, usato con parsimonia poiché rende deboli e facilmente attaccabili funziona solo contro chi non ha buona capacità di controllo ma che spesso viene subordinato a forze ed individui superiori. Kehnubi permette di controllare la materia circostante, di qualsiasi tipologia essa sia. Non porta un grande dispendio di energia ma se non controllata potrebbe prendere il sopravvento del proprietario annullandone le volontà. Agonia porta un dolore straziante a chi viene attaccato procurandone l'immobilità, l'aspetto è simile all'azione di un potente veleno. Occhi sanguinanti, corpo ricoperto di pustole, accecamento e assottigliamento della grana della pelle fino alla sua apertura sono le caratteristiche visive di questo attacco. Dispendio di moltissima energia provoca una lenta e dolorosa morte all'avversario. – finii di leggere ed il mio fiato rimase sospeso per qualche istante – Sono tutti attacchi violenti e portatori di morte. – notai, Hlif annuii – Perché? – chiesi

L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora