Io ed Ellis saltammo il pranzo dato le ore di arretrato con il professor Owl e i nostri aiutanti, che non avevamo potuto vedere durante il weekend a causa delle leggi contro gli animali che vigevano nell'ala dedicata all'infermeria.
- Benu! - corsi verso il mio amico e lo abbracciai forte - Mi spiace, sono sparita per due giorni senza preavviso, scusami. Hai allenato le ali? - chiesi tastandole.
- Milady, siete un'acutissima osservatrice, le mie ali sono in splendida forma. Ad esser sincero, mi siete mancata anche voi. - Tenebra ci passò affianco - Ma Tenebra è stata una piacevolissima compagnia. - alzò il tono così da farsi sentire dalla rapace - È un po' gelosa, ma non riesce proprio a capire che ho occhi solo per lei. - mi sussurrò poi.Il professor Owl ci lasciò qualche altro minuto coi nostri aiutanti prima dell'inizio della lezione, facendo echeggiare il suo bastone ad ogni passo, scandendo i secondi spezzandoli col suono netto e severo del legno.
- Ragazzi. - esordì piantandosi difronte a noi - Siete qui principalmente per un fine: potenziarvi. - roteò il bastone in aria e ci si appoggiò elegantemente - Vi siete rivelati i migliori in tutti i corsi, ho visto qualcosa che supera ogni aspettativa nelle vostre capacità e, in base ai risultati degli altri test fatti, non sono l'unico a pensarlo. Noi lavoreremo su questo vostro grandioso aspetto, rendendovi ancora più forti e preparati, vi renderò i migliori di tutta l'Accademia ragazzi. -
L'allenamento durò più di tre ore, unendo sia le arti magiche del professor Owl sia quelle fisiche col professor Follis - Chiamatemi pure Quercia voi due. - ci disse mentre facevamo pesi.
Imparammo a comunicare coi nostri aiutanti in qualsiasi circostanza e potenziammo, insieme al fisico, i nostri punti di forza. Ellis e tenebra lavorarono sulla potenza e forza mentre io e Benu sull'agilità, al termine dell'allenamento le mie gambe proseguivano per inerzia.
Mi sdraiai sul pavimento allargando le braccia, distendendo i muscoli doloranti - Mai più. - dissi - Non credevo che essere i migliori comportasse il sollevare non so quanti chili in serie da quindici, oppure correre sempre più velocemente per non si sa quanti chilometri. - sbuffai.
- Non lamentarti. - mi ammonì Ellis stendendosi accanto a me - Sono io quello che ha dovuto lavorare sulla propria forza bruta perché punto di forza. - sospirò sfinito.
- Guardali. - mi sollevai sugli avambracci doloranti - non sono carini? - indicai col mento Benu e Tenebra che chiacchieravano sommessamente in disparte - Sembrano due piccioncini. - mi sussurrò all'orecchio Ellis.Ebbi un brivido che mi percorse tutta la schiena.
- Si divertono, loro... - sbuffò Ellis tornando a stendersi - Perché, cosa c'è di male se fanno amicizia? - chiesi senza capire, lui mi fissò evidentemente confuso da quella mia affermazione - Hai appena sbuffato dicendo che loro si divertono. - spiegai.
- L'ho solo pensato. Lil smettila di entrarmi in testa! - mi puntò il dito contro infastidito, lo spostai delicatamente sfiorandolo appena - Sei tu che me lo lasci fare. - ma la mia voce suonò involontariamente sensuale - E poi tu lo fai sempre con me quindi io posso farlo con te. - feci spallucce riprendendo il mio tono naturale.
Sentii il mio cuore battere forte ed una leggera sfumatura rosa apparire ai lati degli occhi.
- Milady, dovresti farti una doccia o ti prenderai un malanno con quei vestiti umidi addosso. - annuii e mi diressi verso gli spogliatoi seguendo il consiglio del mio aiutante.Dopo la doccia ci dirigemmo alla mensa dove gli altri ci aspettavano per cenare, compreso Jud che si era unito al nostro gruppo dopo l'episodio in infermeria. Dopo mangiato decidemmo di dirigerci in giardino per stare un po' insieme, chiacchierando e magari conoscendoci meglio.
Ero già andata parecchie volte in giardino per una passeggiata, ma non mi ero mai soffermata su quanto fosse grande. Notai solo allora che, anche sforzandosi, non si riusciva a vederne la fine. Su ogni ramo d'albero o cespuglio c'erano delle piccole lanterne o delle file di luci che creavano un'atmosfera calma e fatata, le panchine erano lunghissime e di legno scuro, ad ogni passo c'era un'immensità di composizioni floreali, ma quelle che ricorrevano più spesso erano di rose dai colori chiari, bianche o rosa, che emanavano un intenso e piacevolissimo profumo. Spesso c'erano piccoli ponti di pietra che sormontavano dei fiumiciattoli e collegavano una sponda all'altra.
Mi avevano detto che più in là, inoltrandosi, c'erano laghetti e labirinti con al centro delle pagode dove potersi isolare dal mondo, dovevano essere bellissime pensai immaginandomi lì ad osservare le stelle.
Alcuni dicevano che in quel giardino c'erano porte capaci di portarti ovunque, ma nessuno le aveva mai trovate.- Quindi vi siete allontananti dal vostro vecchio gruppo di amici? - chiesi a Marina - Assolutamente. - rispose - Io quelli proprio non li sopportavo, tutti snob e figli di papà, per loro il denaro era di gran lunga più importante di qualsiasi altro valore, sempre che il denaro si possa considerare come tale. Ma non volevo allontanarmi da Jud ed Ellis, così sono rimasta incastrata. Poi però, quando sei arrivata tu, la scelta è stata così facile da non poterla nemmeno definire scelta. - mi sorrise.
- E Olivia come l'ha presa? - chiesi - Da quanto ho potuto vedere è molto legata ad Ellis. - Marina mi guardò per qualche secondo, come se volesse leggere fra le righe inesistenti delle mie parole - Beh lei era tutt'altro che legata, era morbosa nei suoi confronti... Oh guarda, parli della piovra e spuntano i tentacoli. - mi fece cenno e vidi Olivia venire verso di noi a passo di marcia con a seguito una schiera di ragazzi e ragazze dall'aria altezzosa.- Tu! - sbraitò puntandomi il dito contro, sembrava furiosa.
Alzai gli occhi al cielo infastidita, che aveva da urlare tanto?
- Uffa - sbuffò Aki - proprio oggi che credevo di aver passato una bellissima serata. -
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L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)
FantasyLilith ha appena scoperto la sua vera natura, quella di essere una Creatura Magica, ed è stata catapultata in un mondo che non credeva potesse mai appartenerle. "Avete mai pensato a quante persone incontrate ogni giorno? Di quante di loro vi potrest...