• Capitolo 14. •

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Aki non volle dirmi di cosa avesse parlato col professor Follis, inventandosi un mucchio di scuse o cambiando argomento.

Alle tre e mezza, dopo aver dato da mangiare a Benu e aver giocato con lui come promesso, mi presentai in biblioteca e, dopo qualche minuto, arrivò Ellis guardandosi attorno.
- Non c'è nessuno dei tuoi amici in giro, tranquillo. -
- Oh menomale - rispose lui - se ci dovessero vedere insieme... - Lo guardai curiosa alzando un sopracciglio, volevo davvero vedere cosa si sarebbe inventato per non sembrare scortese rivelandomi che in realtà non faceva altro che dire cattiverie su di me alle mie spalle.
- Beh dai, insomma, hai capito no? - Sbuffò lui. Mi voltai stizzita e mi avviai verso gli scaffali, facevo davvero così schifo da far vergognare chi mi stava accanto?
Ellis mi raggiunse correndo - Dai non fare così! Per farmi perdonare ti farò scegliere il tema dell'approfondimento, non obietterò te lo prometto. - Mi voltai verso di lui raggiante - Guardiani. - Annunciai sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.
Lui divenne pallido e si poggiò allo schienale di una sedia lì vicino - Ma sei matta?! Assolutamente no. Senti, qui la gente odia te chiaro? Non me! Perché dovrei fare questo, sarebbe come suicidarsi socialmente nel più brutale dei modi. Io non ci sto. -
Le sue parole un po' mi avevano ferita, ma questo non mi fece desistere dal mio obiettivo, dovevo sapere di più su questi Guardiani da cui ero stata tenuta all'oscuro e quella era la mia unica occasione.
- Avevi detto che non avresti obbiettato, e poi, quale miglior modo per sorprendere la professoressa se non quello di trattare un argomento proibito? - Sorrisi sapendo di averlo tentato e aver toccato il suo punto debole, come poteva essere il più bravo del suo corso se non affrontava temi ed argomenti che altri non avrebbero mai trattato?
- Forza, aiutami a trovare lo scaffale. - rispose, avevo vinto.

Continuò a sbuffare mentre iniziavamo la nostra ricerca coi nasi verso i polverosi scaffali pieni di ogni sorta di libro, grande o piccolo che fosse. Dopo una decina di minuti trovammo uno scaffale con dei volumi che sembravano fare al caso nostro, impolverati e dalle copertine viola rifinite in oro. Erano posizionati al centro del nono scaffale a partire dal basso. Iniziai ad allungare il braccio per prenderli ma senza grossi risultati, provai a mettermi sulle punte ma anche questa volta niente. Ad un certo punto sentii due mani posarsi sui miei fianchi
- Che fai?! - Chiesi ad Ellis sussultando e cercando di liberarmi dalla sua presa - Ti tiro su razza di idiota. Fai in fretta, scommetto sarai pesante. - Roteai gli occhi infastidita dalla sua ennesima presa in giro e poggiai le mani sui suoi avambracci per darmi la spinta e, appena i suoi muscoli si contrassero, sentii sotto i polpastrelli la sua pelle tendersi e ogni singolo muscolo in rilievo, le mie dita fremettero. Presi velocemente i tre libroni ma finii per sbilanciarmi e, nel tentativo di non cadere, iniziai a muovere le gambe - Ahi!!! - Sentii sotto di me. Le braccia di Ellis lasciarono la presa e caddi sul pavimento, incredibilmente troppo morbido e profumato per essere marmo.

Aprii gli occhi, che non mi ero accorta di aver chiuso, e mi ritrovai la guancia sulla sua candida camicia.
Mi alzai velocemente ma la mia testa urtò qualcosa di duro e sentii un gemito di dolore soffocato.
- Tu vuoi uccidermi. - Sibilò Ellis massaggiandosi mento e stomaco. - Sei tu quello troppo fragile! - Risposi io massaggiandomi la nuca. Ci guardammo per una frazione di secondo per poi scoppiare in una risata forzatamente sommessa per non far troppo rumore.
- Ora che ci penso - dissi ridacchiando - Avrei potuto volare oppure usare quella scala laggiù. - Lui si coprì il volto con una mano e scosse la testa esasperato, sapevo però che continuava a guardarmi attraverso la fessura delle dita.

- Ti fa tanto male? - Chiesi notando il rossore sul mento, mi avvicinai per poter osservare meglio ma lui si allontanò voltandosi dall'altra parte - No. Sto bene. Sta già passando... - Raccolse il libro più vicino a lui di quelli sparsi per terra - Accidenti, sei più leggera tu di uno solo di questi libri. -

- È un complimento? - Chiesi. Lui scosse la testa divertito e con facilità prese gli altri due volumi e si diresse verso un piccolo tavolino vuoto.
Presi due cappuccini al bar della biblioteca e lo raggiunsi - Ho pensato potessero aiutare. - Dissi mostrandoglieli, lui sorrise - Ottima idea, adesso siediti o non finiremo mai. -
Lessi i titoli dei tre volumi ad alta voce
- I Guardiani della Magia, volumi I, II, III. -
- Iniziamo. - Dissi aprendo la prima pagina.

L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora