• Capitolo 10. •

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"Lilith, Lilith, Lilith ... "
Sentivo il mio nome riecheggiare nelle stanze che si aprivano sul buio corridoio che stavo percorrendo, sentivo il tintinnio delle gocce che cadevano sul pavimento e avrei giurato di vedere un serpente passarmi accanto.
" Lilith. "
Una voce femminile ed implorante si faceva sempre più forte, poi uno stridio, una luce accecante.
- Lilith! - Il muso di Benu era a pochi centimetri dal mio, ma non era quello di un cucciolo, bensì quello di una fenice ben cresciuta.
- Perché ti muovevi mentre dormivi? - Chiese gettando via le coperte col becco.
- Tu parli? - Chiesi a mia volta allibita, era molto più grosso della sera prima ed il rosso delle piume era ancora più vivo.
- Perché non dovrei? Che facciamo oggi? Dove andiamo? Giochiamo? Ti va di giocare con me? Dai giochiamo! -
Per quanto mi riguarda è già tanto pronunciare un buongiorno come si deve prima della colazione, figurarsi rispondere ad un uccello parlante che spara domande come fossero fucilate. Riuscii a sgattaiolare in bagno prima che Benu potesse seguirmi, mi preparai con calma e controllai l'ora, Aki sarebbe già dovuta essere qui.
Dopo qualche minuto eccola arrivare mezza addormentata con a seguito un Arashi piuttosto annoiato.
- Non c'è il principe stamattina? - Chiese seccato non vedendo Ellis - Non sono affari miei. - Risposi irritata, la presenza di quel ragazzo si faceva sentire anche quando non c'era fisicamente, aveva l'abilità di ronzarmi sempre attorno, anche solo quando veniva pronunciato il suo nome, infastitendomi-
- Aspetta qui Benu, tornerò più tardi con la colazione. -
- Posso venire anch'io? Dove mangiamo? Perché mi lasci solo? Io voglio giocare! - Sentii dirgli mentre chiudevo la porta della mia stanza massaggiandomi le tempie.
- Tranquilla, la fase bambino di cinque anni dura solo un giorno. - Mi spiegò Arashi mentre prendevamo delle ciambelle con della glassa rosa e bianca dal bancone della mensa.
- Sei fortunata ad esserti accorta della cesta coi biberon ieri sera, chi non l'ha fatto si è dovuto sorbire i lamenti degli aiutanti per tutta la notte! - Proseguì ridacchiando Aki - Ho visto lo zucchero! Vado e torno, promesso! - E sparì fra gli studenti assonnati che riempivano le loro ciotole di ogni sorta di cereale.
Mentre sedevamo al nostro tavolo Arashi disse sospirando bonariamente - Non tornerà prima di dieci minuti. - Quando si trattava della sorella sembrava tutt'altra persona - Comunque Light, non siamo stati mai soli noi due da quando ci siamo conosciuti. - E si avvicinò a me scivolando sulla panca, deglutii rumorosamente e per poco non mi strozzai, odiavo essere chiamata per cognome, mi faceva sentire come se dovessi sostenere un esame ed in più detestavo quando qualcuno occupava il mio spazio vitale. Lui mi squadrava intensamente quasi avesse dei raggi X al posto degli occhi, non potei fare a meno di avvampare e mi resi conto di detestare improvvisamente davvero molte cose.
- È davvero simpatica tua sorella. - Dissi la prima cosa che mi venne in mente - Si ma adesso non è qui, ci siamo solo tu ed io. - Sussurrò avvicinandosi ancora e calcando sugli ultimi tre monosillabi.
Ed un altro paio di centinaia di ragazzi, pensai mentre mi allontanavo.
- Ascolti molta musica? - Chiesi senza pensare.
- Cosa c'entra ora la musica? - Mi chiese esasperato di rimando. - Beh ho notato... Ho notato che porti le cuffie al collo e le portavi anche ieri sera quando ci siamo conosciuti -Sottolineai quel "ieri sera" per far capire che non poteva permettersi tutta quella confidenza - Scusami non volevo irritarti. - Conclusi nella maniera più educata possibile, sforzando un sorriso ed allontanandomi ancora.
- Ah queste? No, sono solo un accessorio di moda, preferisco parlare con chi mi sta attorno piuttosto che isolarmi. Comunque sei un'ottima osservatrice, piacevolmente sorpreso Light. Mi sorprendi ogni volta, e non è cosa da tutti... - Ora era il suo busto ad avvicinarsi pericolosamente a me, cercai di allontanarmi ma capii che se mi fossi spostata di qualche centimetro sarei finita col sedere per terra, così rimasi immobile e pietrificata.
La sua voce si face più bassa e seducente e io avrei tanto voluto sprofondare nella mia tazza di cappuccino, guardavo fisso i miei cereali che danzavano nel latte e sentivo le mie guance andare a fuoco contro la mia volontà, se l'avessi guardato avrei solo peggiorato la situazione.
- Hai una briciola sulla bocca, lascia che te la tolga. - Ero pronta a scattare nel caso la sua vicinanza fosse entrata in zona di pericolo, scappando via o facendo finta di far cadere qualsiasi oggetto, oppure gettandogli qualcosa in faccia per frenarlo. Avevo chiuso gli occhi concentrandomi su ogni spostamento d'aria per poter anticipare le sue mosse. Era questione di secondi, sentivo il suo corpo che continuava ad avvicinarsi al mio, ero pronta a scattare.
- Può benissimo usare un fazzoletto, se vuole. - Un pezzo di stoffa bianco si frappose tra me e Arashi, lo presi al volo e mi coprii il viso ormai in ebollizione. Alzai lo sguardo pieno di gratitudine verso il mio salvatore.
- Grazie per avermi aspettato, comunque. - Proseguì Ellis sedendosi tra me ed il gemello.
- Credevo facessi colazione con i tuoi amici. - Rispose Arashi freddo.
- Loro non fanno colazione, la considerano stupida ed hanno ragione. - Rispose lui con fare superiore.
Guardai il mio vassoio, per me la colazione era sacra e la mattina mangiavo per un esercito, c'erano resti di dolci e ciambelle glassate, frutta e in quel momento stavo mangiando il mio latte coi cereali.
Sentii un rumore sommesso e la mano di Ellis posarsi sul suo stomaco, notai di aver lasciato integro un muffin al cocco e glielo porsi.
- Mangia, non ti vedranno di sicuro. - Lui guardò il dolce come se fosse tutto l'oro del mondo e lo addentò felice, divorandolo in pochi morsi.
Aki torno poco dopo con in grembo non so quante bustine di zucchero e due ciambelle, ci osservò e fulminò il fratello - Cos'hai combinato? - Sbuffò - Non mentirmi, sai che capto le emozioni. - I suoi occhi si strinsero in una fessura - Ci hai provato vero? Sei tremendo. - Concluse seccata sedendosi al tavolo, poi si rivolse a me - Scusalo, lo fa con tutte. - ed un rumore fece capire che Arashi aveva appena ricevuto un calcio sullo stinco dalla sorella, sorrisi imbarazzata.
- Devo ammettere però che ha superato il mio test. - Disse lui - È anche stata molto educata nel non rifiutarmi sgarbatamente come avrebbero fatto in molte, ci sono andato giù pesante. - Mi guardò fisso - Piacevolmente sorpreso. - E mi sorrise. Ma non era uno di quei sorrisi freddi che mi aveva rifilato fino ad allora, adesso sembrava un bambino che mostra fiero a tutti i parenti il buco che si era creato dopo aver perduto i primi dentini da latte.
Finimmo la colazione parlando del più e del meno, poi mi diressi alla cesta per prendere del cibo per Benu , anche stavolta sembrava che quella cesta fosse invisibile e non interessasse a nessuno, Ellis mi seguì. Quella mattina c'erano delle barrette energetiche a base di cioccolato e carota, erano piccole così ne presi tre e la stessa cosa fece Ellis, sulla cesta la stessa frase della sera precedente.
- Grazie per avermi tolto da quell'imbarazzo con Arashi. - Dissi dopo che ci fummo separati dai gemelli. - Dovere. - Rispose lui rigirandosi fra le dita le barrette. - Se non fosse stato per te Tenebra avrebbe pianto tutta la notte morente di fame, sono io che dovrei ringraziare te. - Mi sorrise e notai un'espressione dolce sul suo volto che non credevo possibile, notai anche che aveva dei denti perfetti.
Si scompigliò i capelli e per un attimo mi parve in imbarazzo, poi si fece serio - Ci vediamo a lezione. Ah, che questo favore resti tra di noi, non siamo amici Terrestre, ricordalo. -
Mentre fingevo che la barretta energetica fosse un aereoplanino per far mangiare Benu pensai che o Ellis avesse crisi frequenti di personalità o che fosse un falso dalla doppia faccia.
Guardai l'orario delle lezioni che era stato posato sulla scrivania della mia stanza prima del mio arrivo e rilegato elegantemente in una bustina di plastica.

• 8:30 - 10:30 = Pozioni ed incantesimi, prof. ssa Kelder.
• 10:30 - 11:30 = Storia della magia, prof. ssa Pumpkin
• 11:30 - 12:30 = Educazione fisica, prof. Follis (* la divisa sportiva sarà recapitata negli spogliatoi e la si potrà trovare negli armadietti privati di ciascun alunno.)

Preparai la cartella coi libri che avevo trovato sulla scrivania assieme all'orario e lasciai un peluche a Benu così da non farlo annoiare durante la mattinata e mi avviai verso la sala A - 125, dove si sarebbe tenuta la mia prima lezione dell'anno scolastico.

L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora