- Lilith, sei sveglia? – la voce calda di Ellis pareva venire da un mondo lontano, mi voltai e lo scrutai accorgendomi che aveva gli occhi chiusi – Sei così pigro da non aprire nemmeno la bocca per parlare? – sorrise – Già, devo recuperare le forze per domani. Volevo chiederti come facevi a sapere di Jud, intendo dire come facevi a sapere che fosse arrivato negli Inferi. – mi voltai di lato per osservarlo meglio – Non saprei spiegarlo bene, ma i demoni hanno una specie di connessione fraterna ed io essendo teoricamente madre di tutti i demoni sento quando gli viene fatto del male e quando qualcuno si aggiunge alla "famiglia", credo sia una specie di caratteristica della famiglia reale. – risposi mentalmente, i miei occhi erano troppo stanchi per restare aperti – Domani sarai sfinita prima di subito allora. – constatò lui – Chiederò ad Hlif qualche rimedio. –
Passò del tempo in cui la nostra tenda e le nostre menti furono immerse dal silenzio notturno, solo un leggero vento faceva compagnia a quella lunghissima notte – Lilith? – questa volta Ellis aveva parlato – Mh? – chiesi ancora con gli occhi chiusi – Resta qui domani, non presentarti. – mi voltai ancora verso di lui – Non posso e lo sai bene. – mi prese una mano e la accarezzò dolcemente – Non posso permettere che ti succeda qualcosa, non potrei perdonarmelo. Ogni volta che ti vedo ed ogni volta che dormi accanto a me penso che questa è la scena a cui vorrei assistere ogni giorno ed ogni notte della mia vita. – respirò piano – Vorrei aprire gli occhi nel bel mezzo della notte e trovarti lì, sdraiata accanto a me, e vederti dormire con quel tuo piccolo sorriso compiaciuto ed accarezzarti i capelli mentre dormi. Non posso privarmi di questo, non voglio. – sorrisi a quelle parole – Se io ti chiedessi di non combattere domani e rimanere qui, tu lo faresti? – lui sembrò pensarci su – Non ci penserei nemmeno. – annuii consapevole della risposta – Vale lo stesso per me. – mi avvicinai a lui spingendomi col busto in avanti – Dovremmo dormire o domani non si sveglierà nessuno dei due. – provai a baciarlo sulla guancia ma lui fu più rapido e mi sfiorò delicatamente le labbra in un dolcissimo bacio – Non accetterò più un bacio sulla guancia da parte tua, sappilo. – risi sommessamente e posai la mia testa sulla sua spalla e finalmente ci addormentammo.
Il mattino dopo un gran trambusto ci svegliò che non era ancora giorno – Sveglia piccioncini o non arriveremo mai alla pianura! – Aki e Arashi avevano fatto irruzione nella nostra tenda e stavano curiosando in giro – Volete alzarvi?! – urlò il ragazzo spazientito, mi tirai su lentamente – Dovrei cambiarmi. – dissi facendo cenno di uscire – Se lui rimane resto anche io. – fece spallucce – Chi rimane dove? – chiese Marina entrando e incrociando le braccia al petto – Dai lo sai che scherzo. – sorrise lui innocente – Fuori di qui! – disse lei facendo finta di essere arrabbiata – Bene dopo questo bel siparietto possiamo prepararci o ci vorrà ancora molto? – alzai gli occhi al cielo – Sei sempre così scorbutico di prima mattina? – lui sorrise – Sì finché non mi saluti. – si avvicinò a me ma ricevette solo un cuscino sul volto – Prepariamoci piuttosto. – e scostai le coperte che mi tenevano ancora al caldo. Il contatto con l'aria gelida del mattino mi rigenerò ma subito tutti i pensieri che il sonno aveva seppellito riemersero prepotentemente ricordandomi che quel giorno nelle mie mani c'era il destino dell'intero mondo magico. Assicurai la cinta con tutte le armi alla vita ed indossai la giacca di pelle creata da madame Coco – Sicura di voler andare? – chiese Ellis sulla soglia della tenda, mi voltai e sorrisi, segno che ero pronta.
O meglio avevo bisogno di crederlo fortemente.
- Hlif avrei bisogno di chiederti una cosa... - iniziai appena vidi l'uomo dirigersi verso l'entrata dell'accampamento dove ci sarebbe stato il raduno prima della partenza verso la Pianura – Tre gocce al giorno dovrebbero passare per evitare quei fastidiosi dolori allo stomaco. – disse lui porgendomi una fialetta trasparente dal contenuto rossastro, lo ringraziai senza pormi troppe domande ed ingerii le tre gocce – I soldati di aspettano, spero tu abbia preparato un discorso da fare. – impallidii a quelle parole, non credevo ci sarebbe stato bisogno di un discorso, insomma ero appena diciottenne e quei soldati avevano molta più esperienza di me in materia.
Hlif mi incitò a salire su un piccolo palchetto mentre tutt'intorno si radunavano uomini e donne con cinture e abiti colmi di armi e dalla faccia bruta e vendicativa.
STAI LEGGENDO
L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)
FantasyLilith ha appena scoperto la sua vera natura, quella di essere una Creatura Magica, ed è stata catapultata in un mondo che non credeva potesse mai appartenerle. "Avete mai pensato a quante persone incontrate ogni giorno? Di quante di loro vi potrest...