Durante tutta la giornata Ellis non mi rivolse la parola o, se era costretto a farlo, dalla sua bocca sgorgava veleno.
Durante il pranzo Aki e Arashi avevano disperatamente tentato di capire e sistemare la situazione, ma con scarsissimi risultati, mentre io, per quanto mi scervellassi, proprio non capivo cosa avesse scatenato tutto quell'odio nei miei confronti.
Piovve tutto il giorno e durante la cena la pioggia divenne grandine.
- Allora... - provò Aki - Com'è andata la giornata? -Silenzio.
- Noi abbiamo provato ad allenarci in esterna - le diede manforte il fratello - dovevate vedere la pioggia! Era così forte da non far vedere nulla, l'allenamento è stato difficilissimo e praticamente inutile. - proseguì.
Silenzio.
I gemelli sbuffarono. Poco dopo qualcuno si aggiunse alla silenziosa tavolata - Ciao Marina! - esordì Arashi che aveva gli occhi luccicanti come se avesse visto una dea greca, lei sorrise timidamente e spostò lo sguardo su di noi.
- Aiutaci, almeno tu! - implorò Aki - Questi due musoni non aprono bocca da stamattina! - ed incrociò le braccia sul petto, indicando con gli occhi me ed Ellis che avevamo gli occhi bassi. Lui sbuffando si alzò in piedi facendo un gran baccano - Vado in camera. -
- Ma se non hai toccato cibo. - notai io. Per quanto mi odiasse, per quante cattiverie potessero uscire dalla sua bocca, non potevo permettere che andasse sprecato tutto quel meraviglioso cibo.
- Sta zitta tu. - sibilò - Non sei nessuno per dirmi cosa fare o non fare, chiaro?! Sei solo un'insulsa ragazzina, sei inutile! Non vali niente! Che ti preoccupi a fare? A me di te non importa nulla!!! -
" A me veramente importava del cibo " avrei voluto dire, ma urlava come un pazzo e sul suo collo era apparsa una vena pulsante, così preferii non infierire. Non capivo ancora i suoi comportamenti e non volevo rischiare di iniziare una guerra a cui non avevo alcuna intenzione di partecipare.
Ellis ascoltò per qualche secondo il silenzio che aveva creato, lasciandoci tutti col fiato sospeso, poi si voltò e mi lanciò contro il vassoio di un povero malcapitato che passava di lì, si rivoltò e uscì a grandi passi dalla mensa.
Chiesi scusa al ragazzo e lo aiutai a risistemare il salvabile, questo era troppo e non l'avrebbe passata liscia, sprecare il cibo era già un'azione negativa a mio avviso, ma sprecare quello di qualcun altro, tra l'altro innocente, era un vero affronto alla mia persona.
- Lil... - provò Aki, ma la interruppi con un gesto della mano - Scusatemi. - mi tremavano le mani e dentro di me sentivo uno strano nero farsi strada, mentre lo stomaco somigliava sempre più ad un vortice - Lo disintegro e torno. - e mi incamminai verso l'uscita della mensa con le stesse ampie falcate con le quali era andato via poco prima il biondino. Le mani ora sembravano solo voler raggiungere il suo collo il più in fretta possibile, la mia mente era annebbiata da violenza che sapevo, in cuor mio, mi avrebbe provocato un malsano piacere.
Provarono a fermarmi ma uscii fuori ugualmente, seppur con Aki aggrappata al polpaccio che mi pregava di ripensarci - Aki - la ammonii - devo risolvere questa storia, con o senza di te allacciata alla mia gamba. - lei si arrese e mi lasciò andare - Non combinare disastri, e stai calma. -
Mi incamminai verso i dormitori e, guardando fuori attraverso le grandi vetrate dei corridoi, notai che la pioggia si faceva sempre più fitta e che la grandine batteva sempre più forte.
Che giornataccia.
Bussai forte alla porta di Ellis ma non ottenni risposta così, non molto delicatamente, cominciai a prendere a calci quella dannatissima porta come fosse la sua faccia cercando di scaricare almeno parte della rabbia che altrimenti si sarebbe riversata su di lui.
- Hai intenzione di sfondarla?! -
Entrai spingendolo via e chiudendomi la porta alle spalle, guardai Tenebra che subito sgattaiolò in bagno.
- Tu! - urlai - Stupido ragazzino viziato che crede di poter fare il bello ed il cattivo tempo! Hai fatto una scenata inutile in mensa, addirittura lanciare vassoi di ragazzi che non c'entrano niente, ma chi ti credi di essere, eh? Rispondi! Non hai scuse per il tuo pessimo comportamento! - gli puntavo l'indice contro ed urlavo così forte che mi avrebbe potuto sentire mia madre da casa. Quando finii di parlare avevo il fiatone e dentro di me si susseguivano uragani neri.
- Non venirmi a fare la ramanzina! - sbottò lui - Ho fatto di tutto per nascondermi e poter stare con voi e tu che fai? Inviti a colazione la mia migliore amica? Ma cos'hai nel cervello?! Sei solo una stupida che non pensa alle conseguenze! Da quando sei arrivata non hai fatto altro che rovinarmi l'esistenza! -
Agitava le braccia e camminava a grandi passi per tutta la stanza. Ero allibita, il mio invito per Marina aveva provocato tutta quella rabbia nei miei confronti? E poi, si vergognava a tal punto da fare di tutto pur di nascondersi? Ma soprattutto, come si permetteva di dire che IO avessi rovinato a LUI l'esistenza?! Non ero di certo io quella che sputava veleno ogni volta che apriva bocca.
- Senti piccolo ingrato bugiardo che non sei altro, Marina ti ha sempre accettato come sei, con i tuoi infiniti difetti, a differenza tua! - lo odiavo, non potevo permettere di essere trattata così - Sei solo una doppia faccia schifosa, fai l'amico e poi sputi veleno per farti forte con gli altri! Nonostante ti avessimo accettato da subito hai preferito fare la bella faccia con chi è legato solo al tuo titolo, trattando Arashi, Aki e me come degli sconosciuti per una stupidissima reputazione! - lo spintonai, non rispondevo più di me. Stava per rispondermi a tono, lo capii da come i suoi occhi saettarono su tutto il mio corpo e come la sua mascella si fosse improvvisamente serrata, ma la mia voce lo sovrastò - Ti odio Ellis! Ti odio con tutta me stessa! - vedevo tutto nero, strinsi forte gli occhi cercando di far passare il forte giramento di testa, strinsi i pugni e cercai l'equilibrio disperatamente. Aprii di colpo gli occhi quando sentii il rumore della finestra che si spalancava, la scena che vidi fu surreale; lampi e fulmini entravano dalla finestra insieme a grandine e cristalli di ghiaccio, un mulinello pieno di carica elettrostatica entrò violento si scagliò contro Ellis avvolgendolo e stritolandolo nella sua morsa, stretto fin quasi a soffocarlo.
I suoi occhi si riempirono di terrore, tentò di aggrapparsi a letto, scrivanie ed armadi ma fu tutto inutile, la porta venne spalancata nel momento in cui il vortice di vento e lampi trascinava via il ragazzo.
- Lil... - sentii in lontananza, era una voce dolce, sembrava quasi venisse dal mio cervello - calmati, ti prego... - la mia vista si annebbiò, tesi un braccio verso la finestra e cercai di afferrarlo - Ellis, non andartene... - tutto era ovattato, tutto era nero.E fu il buio.
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Ciao a tutti mi sono appena resa conto che ci sono più di 500 lettori!!
Grazie infinite spero davvero che l'avventura di Lilith vi possa continuare a piacere, stellinate e lasciate messaggi se vi va mi rendereste felicissima!
Non posso ancora crederci, un infinito numero di bacini dolcissimi
D. ^.^
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L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)
FantasyLilith ha appena scoperto la sua vera natura, quella di essere una Creatura Magica, ed è stata catapultata in un mondo che non credeva potesse mai appartenerle. "Avete mai pensato a quante persone incontrate ogni giorno? Di quante di loro vi potrest...