Capitolo XVII

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Le candele del luogo proiettavano le figure dei presenti sulle mura di pietra della città di Acrì, che negli ultimi giorni e mesi aveva visto le peggiori delle sofferenze dell'epidemia. Ma quel pensiero era di gran lunga lontano dalla mente del giovane che si trovava lì, in piedi, con le mani unite e lasciate appena sotto la pancia. Lo sguardo perso nell'oscurità della chiesa della residenza Templare.

Era già calata la sera quando tutto fu predisposto per la cerimonia. Il rito sarebbe stato quello cristiano. Pochi ospiti, solo amici. Arn osservava di fronte a sé con espressione seria, l'altare dove al di là c'era il Gran Maestro Templare, Oddone di Saint-Amand. Suo testimone sarebbe stato Jean Luis, fratello della sua sposa. Al di là dell'altare, ad osservarlo, c'era Anne. Non sapeva come definire il suo sguardo. C'era odio, come c'era negli occhi della Signora Janette? Oppure c'era solo delusione, come negli occhi del Signor Maximilian? Magari c'era solo astio come ciò che leggeva in quelli di Jean Luis. Poteva essere gelosia?

Anche quel pensiero era di gran lunga lontano da lui. Arn pensava solamente che quando si sarebbe risvegliato, l'indomani mattina, sarebbe stato già un uomo sposato, con una moglie e presto anche con un figlio. Dio... aveva dimenticato così in fretta la sua Maddalena? Aveva dimenticato l'amore che ella aveva nutrito per lui, e lui per lei? Tutto ciò li sembrava surreale. Ma il desiderio e la passione avevano vinto di gran lunga su quelle che erano le sue vere intenzioni. Non si sarebbe mai sognato di ingravidare la figlia di colui che aveva fatto la sua fortuna. Ma gli occhi di Vivienne, giorno dopo giorno, gli erano sembrati più vivi, più amorevoli nei suoi confronti e più percepiva la sua presenza nelle mura di dove abitava, più sentiva che venivano ricambiati. Come quando l'aveva vista lavarsi i capelli in una tinozza d'acqua. Quando era entrato nella stanza e i suoi occhi aveva incontrato quelli del giovane soldato, non c'erano stati più dubbi. Maddalena sarebbe rimasta per sempre nel suo cuore, ma doveva pur farsene una ragione. Piangerla ogni giorno della sua vita non gliela avrebbe fatta ritornare in carne e ossa e di lei gli sarebbe rimasto per sempre il suo ricordo del suo eterno e glorioso amore.

Nessun sorriso era sulle bocche dei presenti, forse solo in quello della damigella di Vivienne, una certa Lucrezia Sinclair, anch'ella dama di compagnia della principessa Sibilla.

Ancor prima che la sua sposa lo raggiungesse, un altro pensiero sfiorò la mente del giovane soldato, un breve attimo per ricordare una donna, un'altra. Sembrava che tutte le donne lo cercassero, lo volessero, lo inducessero al peccato. Poco prima di giungere nella chiesa, aveva rincontrato Anne Gautier, la sua nuova sorella. Ella era stata felice di vederlo ma negli occhi della giovane leggeva qualcosa, una sorta di malinconia. La vita di corte l'aveva resa ancora più intelligente, ancora più bella. Ma non poteva concedersi ulteriori pensieri su di lei, se non amichevoli.

Vivienne lo raggiunse. Nel suo abito bianco, che alla luce delle candele sembrava brillare, adornato da gemme preziose anch'esse bianche, candide, come le nuvole e la luce del sole. Il velo che le copriva il capo toccava il pavimento, di pizzo trasparente. I capelli biondi erano stati intrecciati con dei decori floreali. Candidi fiori bianchi le erano stati posti tra le ciocche biondissime. Ed Arn, nella sua scintillante armatura avorio, sembrava quasi irriconoscibile. Se osservava il suo riflesso, in un qualsiasi lago, gli sembrava impossibile rivedere il locandiere che era una volta. I suoi capelli biondi sembravano più lucenti, il suo viso più pulito.

Aveva promesso a sé stesso, da quando aveva appreso la notizia che sarebbe divenuto padre, che avrebbe fatto di tutto per far felice sua moglie e per non far mancare nulla a suo figlio. Neanche con la guerra che presto o tardi avrebbe inghiottito la città di Gerusalemme con l'armata del Sultano. Il Signor Maximilian aveva insistito affinché si spostassero in Francia, nella residenza francese dei Gautier. Ed Arn non aveva nulla che lo legasse ancora alla Terra Santa. Avrebbe seguito sua moglie, ovunque, sempre e comunque.

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