La pelle di una donna, se messa sotto la luce di una candela, diventava più luminosa. Questo era solito dirle sua zia, dopo averle ordinato di fare un bagno a fine giornata lavorativa. Nasira faceva profumare l'acqua con olii di sandalo e profumi di rose selvatiche, che levavano ogni traccia di ammuffito dalla pelle della nipote.
Maddalena portò lo sguardo sulla luna che quella notte si rispecchiava nella sua stanza. Anche se le candele accese sarebbero state spente, ci avrebbe visto ugualmente. La luce lunare sembrava trasformare la notte nel nuovo giorno e in un certo senso la faceva sentire a proprio agio.
I raggi lunari andavano a morire sul volto del fanciullo che riposava nella sua stanza. Edward era crollato subito dopo il pasto serale. Per punizione del suo comportamento, Bathsheva le aveva fatto recapitare il cibo nella sua stanza, insieme al rancio per il piccolo, il quale era stato più felice di mangiare con lei che con gli altri. Si era addormentato cullato da un leggero vento che aveva iniziato a tirare dalle montagne a Nord, paesaggio che si affacciava alla terrazza che ridava sul cortile posteriore della fortezza.
Lentamente, Maddalena scivolò via dal suo letto, lasciando che i piedi nudi e caldi si adattassero al freddo del pavimento. Si guardò un attimo ad uno specchio posto su una parete, coperto da alcuni veli bianchi. I capelli erano lasciati liberi sulle spalle e la lunga camicia trasparente le copriva a malapena le forme. Distolse immediatamente lo sguardo, come beccata a fare qualcosa che non doveva.
Non voleva guardarsi, si odiava profondamente per ciò che quella sera le avrebbero costretto a fare. Chiuse con forza le palpebre, desiderando con tutta sé stessa di trovarsi altrove e non lì, prigioniera di sé stessa più di quel luogo dimenticato anche da Dio. Anche continuare a ripetersi che ciò che faceva, lo faceva per l'ordine iniziava a suonare distante, come un canto sconosciuto.
Riaprì gli occhi, osservando quella proporzione di cielo che le si poneva davanti se solo alzava la testa. Da quell'angolatura, la chioma le toccava il fondoschiena. Si stava allungando e avrebbe dovuto ritagliarla nuovamente. Avrebbe voluto che i suoi capelli fossero in cima alle sue preoccupazioni ma così non era, altrimenti adesso starebbe dormendo sul suo giaciglio, avvolta nella freschezza di quella seta nera. Hasan le aveva detto che era stato suo figlio ad ordinare che il letto venisse ricoperto di veli neri, con la quale poteva coprirsi se il tempo minacciava il freddo, in questo modo la sua pelle risaltava ancora di più.
Respirò a pieni polmoni, sentendo che era il momento di andare a mettere in pratica le lezioni imparate da Bathsheva. Così, a piedi nudi e mezza vestita, lasciò la stanza facendo attenzione a non svegliare Edward. In mezzo ai diavoli era l'angelo più bello. A lui diede un ultimo sguardo, prima di richiudere la porta.
Si ritrovò nel roccioso ed umido corridoio, notando la figura di una sentinella poco distante da lei. Aveva il cappuccio alzato e non appena la vide, le fece cenno di avvicinarsi. Maddalena eseguì, prendendo a seguire il soldato verso la dannazione. Non era mai stata così preoccupata, non aveva mai avuto il cuore a mille neanche durante la battaglia di Montgisard, ed ora le gambe traballavano al solo pensiero di ciò che di lì a poco sarebbe accaduto. Non era la prima volta che si concedeva ad estranei. Aveva giaciuto con Amalrico di Lusignano e all'epoca non lo conosceva, ora ripeteva la stessa funzione soltanto con una persona diversa. Non sapeva se definirla diabolica o meno. Certo era che quello era un inferno e lui era il capo di quel girone, dannatamente ammaliatore.
La veste oscillava ai movimenti dei suoi passi, alternati a quelli del Nizarita ma che venivano coperti con il rumore degli stivali di cuoio che indossava. In un battito di ciglia aveva di fronte a sé una porta spalancata, che conduceva all'interno di una stanza. Non poteva dirsi che era lussuosa, sembrava una prigione. Non c'era nulla a rendere vivo l'ambiente, a parte un arazzo appeso alla parete, che raffigurava il leone ismailita. Non appena varcò la soglia, il soldato richiuse la porta ma non la sentì nemmeno. Il suo volto si concentrava sulla figura che le dava le spalle. Maddalena poté solamente vedere una chioma bionda ondeggiare alla leggera brezza che entrava dalla finestra dov'era affacciato, il busto nudo e robusto, probabilmente anche grazie agli innumerevoli allenamenti. Ma ben presto l'attenzione si spostò a qualcosa che le faceva ancora più timore, posto proprio a qualche passo da lei: il letto a baldacchino.
![](https://img.wattpad.com/cover/332582692-288-k367336.jpg)
STAI LEGGENDO
Anima Rubrum
Historical FictionGerusalemme, anno 1171 d.C. Maddalena Atlassi è l'unica figlia del commerciante di stoffe Samir, uomo devoto al suo re ma anche ambizioso. Talmente tanto che decide di dare in sposa la giovane al figlio di un signorotto locale, Omar Moloch. Senza sa...