Capitolo LVI

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Era stata affidata una delle tante stanze vuote, senza uso specifico, della cattedrale francese. Quella mattina, da quelle mura, sarebbe uscito un nuovo Gran Maestro dell'Ordine, colui che avrebbe continuato a guidare i confratelli nel nome di Nostro Signore e che mai avrebbe violato le rigidi, ma anche semplici, regole dell'Ordine.

Tra di loro vi era anche Maddalena, giacché il suo ruolo era diventato di vitale importanza. Anche se aveva pensato che la sua presenza lì era tenuta dal fatto che Oddone le fosse stato affezionato e come omaggio alla sua memoria, gli altri avevano ritenuto opportuno far partecipare anche lei alle votazioni. Spiccava in una veste blu, con tanto di coroncina dalle foglie d'alloro dorate, incastrata tra una ciocca e l'altra.

Inizialmente, la riunione iniziò con una messa in onore del defunto Gran Maestro. Giacché tra viaggi e spostamenti non ne avevano avuto ancora il tempo. Come ceppo della discussione, c'era Robert, che seduto in mezzo al lungo tavolo. C'erano poche probabilità sul fatto che fosse lui il prossimo Gran Maestro ma, in un lato del suo cuore di donna, Maddalena ne nutriva una speranza. Dopo alcuni convenevoli, tutti iniziarono a dire la loro e a proporre dei nomi all'interno dell'Ordine che, secondo loro, potevano onorare la memoria di Odo ed essere degni successori in un ruolo di vitale importanza per tutti quanti.

"Sapete tutti che vogliamo il meglio per il nostro Ordine. Ma credo che solo una persona sia in grado di determinare un nuovo successore: Robert." Iniziò a dire Jarabe, voltandosi poi verso il confratello, come fecero tutti. "Eravate il prediletto di Oddone, il suo preferito, come lo era Griet."

I cavalieri annuirono tutti e alcuni si voltarono a parlare con il compagno vicino, concordando con l'idea di Jarabe. Anche Maddalena era d'accordo, benché la scelta doveva essere unanime non c'erano dubbi sul fatto che Robert avrebbe scelto saggiamente. Quando quest'ultimo si voltò verso di lei, per cercare un consiglio, Griet si limitò ad annuire con un sorriso sulle labbra. Non avevano parlato dell'ipotesi di scegliere loro un nuovo Gran Maestro ma entrambi erano certi che, in quella sala, c'era solo un altro cavaliere che avrebbe onorato tale titolo.

Robert si voltò nuovamente verso i presenti, squadrandoli tutti e fermandosi su uno di loro. "Arnau de Torroja." E stavolta, l'attenzione di tutti, venne spostata al cavaliere nominato, in fondo alla sala, all'ultimo posto verso destra.

Si alzò, riavviando il mantello bianco con la croce rossa, e chinò il capo sul pavimento. Robert lo imitò, andandogli vicino con un libro tra le mani, dalla copertina rossa e usata. Griet gli fu accanto, osservando il nuovo predestinato, che anche lei –come tutti- stimava.

"Arnau, accetti il ruolo che il Signore ti ha concesso quest'oggi?"

Il cavaliere alzò lo sguardo verso Robert, serio e responsabile del fardello che da quel preciso istante avrebbe gravato sulle sue spalle. "Accetto."

2Accetti di rispettare le regole e combattere in nome di Gesù Cristo, nostro protettore e Signore?"

"Accetto."

"Accetti di rinnovare il tuo voto di castità fino alla morte?"

"Accetto."

Robert bagnò il capo di Arnau con dell'olio e, come se fosse il papa, fece un segno della croce con le dita alla fronte del confratello. "Nel nome di Nostro Signore, ti nomino nono Gran Maestro dell'Ordine Templare. Arnau de Torroja, possa Dio benedire questo tuo nuovo ruolo e concederti una lunga vita."

Griet strabuzzò gli occhi, facendo cadere alcune lacrime di commozione che le erano venute. Era la prima volta che partecipare all'investitura di un nuovo Gran Maestro e sperò di non doverne più prenderne parte per un bel po'. Arnau non era mai stato contrario alla sua presenza con loro, la pensava esattamente come Oddone ed era anche per questo che era convinta del fatto che sarebbe stato degno del ruolo che avrebbe ricoperto.

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