Capitolo XXVIII

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Era arrivata la sera su Masyaf.

Maddalena osservava fuori dalla finestra, seduta sui cuscini predisposti per terra. La notte aveva coperto il cielo, azzurro fino a poche ore fa. Il villaggio sottostante la fortezza era stato illuminato dalle fiaccole e solo le luci erano visibili.

Dopo aver preso parte alla cena si era ritirata quasi subito nelle sue stanze, aspettando le disposizioni di Bathsheva. Quest'ultima le aveva detto di aspettare, se qualcuno l'avrebbe chiamata sarebbe andata nella stanza del "padrone", altrimenti avrebbe dovuto rimanere lì fino al giorno dopo, dove avrebbe iniziato le lezioni che la donna gli aveva detto poco prima.

Ma aveva la vaga impressione che l'indomani non si sarebbe trovata lì, sarebbe evasa prima da quella prigione.

Con cautela e pazienza, aveva contato i passi che sentiva delle varie sentinelle appostate fuori dalla porta e che facevano il giro del corridoio. Erano armate mentre lei no. Avrebbe dovuto giocare nuovamente d'astuzia se voleva uscire da lì e raggiungere l'accampamento di Saladino. Alla fine, sarebbe stato come aveva affrontato il neo Sultano a Montgisard, ne sarebbe uscita vittoriosa anche da quella prigione.

Mentre si ripeteva mentalmente che sarebbe andato tutto bene, sfilò dalla chioma bruna una forcina che infilò nella serratura, iniziando a girare con l'intento di farla scattare. Quando sentì un sonoro "click" si morse un labbro, sperando che il suono non avesse fatto eco nel corridoio della fortezza. Tirò un sospiro di sollievo quando mise la testa fuori dalla sua stanza e vide che non c'era nessuna sentinella.

Alzò i lembi della tunica bicolore e si apprestò a scendere frettolosamente i gradini dell'impotente abitazione di quei guerrieri che mentalmente avevano qualche rotella fuori posto. Non voleva avere niente a che fare con loro, benché meno con quella pazza della sorella del padrone. Incuteva terrore solo a guardarla.

I suoi passi erano silenziosi e nessuno, almeno fino a quando raggiunse il paino inferiore, si accorse di lei. Le sentinelle facevano avanti e indietro per il piano superiore, Maddalena riusciva a sentire i loro passi sulla propria testa, e alcuni volgevano lo sguardo alla grande finestra che ridava sul cortile d'addestramento. Quando Maddalena si affacciò vide che un vento aveva iniziato a tirare, talmente forte da spazzare via il manichino d'addestramento nel cortile. Ma non le importava, avrebbe sfidato anche il vento per uscire da lì e non finire nelle mani del "padrone". Un lurido viziato che avrebbe dovuto soddisfare. Neanche morta.

Si guardò intorno per un attimo, sentendo il cuore esploderle nel petto e l'adrenalina scorrerle nelle vene. Neanche quando era giovane e si incontrava con Arn al lago –all'insaputa dei famigliari- aveva avuto così paura di essere beccata.

Contò mentalmente fino a tre ed uscì fuori, con sua sorpresa l'intero cortile era deserto. A quell'ora, i Nizariti si ritiravano nelle loro abitazioni giù al villaggio e solo le sentinelle rimanevano fino a tardi a perlustrare la fortezza, specialmente con la notizia di una nuova prigioniera, Bathsheva aveva rafforzato le guardie.

Maddalena respirò a pieni polmoni l'aria della libertà non ancora del tutto raggiunta. Per poco non le mancò il fiato, il vento le entrava attraverso la bocca e sembrava volerla soffocare. L'ansia la stava divorando internamente e più presto sarebbe uscita da lì e meglio era per lei.

Quando avanzò verso l'uscita vide che anche il cancello di legno era aperto e non abbassato come avrebbe dovuto essere o come immaginava. Aveva il sentore che qualcosa non andava, che fosse tutta una trappola ma non ci badò. In quel momento voleva solo trovarsi fuori da lì. Iniziò a correre verso la lunga discesa che portava al villaggio, nascondendosi nella poca vegetazione che c'era per poter passare inosservata dove c'erano le guardie armate. Avevano una mano posata sul manico della spada –ben riposto nel fodero al loro fianco- e parlavano tra loro, mantenendo sempre l'attenzione sulla via principale, l'unica che c'era se si voleva andare al villaggio.

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