Maddalena aveva appena finito di riordinare le ultime stoffe, quando si rese conto che il sole stava per tramontare ed Arn la stava aspettando al lago. Rapida, colse con lo sguardo il velo che aveva indossato quella mattina e, con la stoffa che le ricadeva sui fianchi, la raccolse e se la portò al viso, coprendosi la bocca ed il naso, lasciando scoperti solo gli occhi e qualche ciocca castana che volava via dal suo chignon.
Hassan era già tornato a casa e quindi non c'era pericolo che qualcuno la vedesse, neanche sua zia Nasira che si era recata al mercato, assieme alle sue cugine. Suo padre, invece, era rimasto a casa perché colto da un improvviso mal di testa.
Con il velo a coprirla – quasi – tutta, si fece largo tra la gente che stava rientrando a casa dopo la giornata lavorativa, magari per godere della cena e delle carezze delle loro mogli, fino a giacere tra le loro braccia ed attendere l'alba di un nuovo giorno. Il tramonto a Gerusalemme poteva essere qualcosa di indescrivibile e meraviglioso. Il sole infuocato baciava la sabbia e dove non la colpiva si creava una sorta d'ombra, rendendola di un colore più scuro dal chiaro che aveva di solito. Si alzava un leggero vento, alcune volte. Un vento talmente sottile che non disturbava per niente e ti accarezzava appena i vestiti e la pelle esposta alla luce. Quando era piccola, sua zia Nasira, era solita dirle una cosa: la Terra Santa è un luogo dove ogni speranza non muore mai. E col tempo era divenuto una sorta di motto della famiglia Atlassi. Era bello vedere un posto così bello e sacro prosperare. Ma come il vento che soffiava da Nord, Maddalena sapeva che presto da lì si sarebbe innalzata una nuova guerra. Era nell'aria ormai e nello stesso vento che l'accarezzava, quasi come fosse folgorato dalla sua presenza che, senza guardare nessuno in viso, superava gente, case, religiosi, fino a giungere al lago dove avrebbe incontrato il suo locandiere.
Come sapeva già, Arn era lì ad aspettarla. Osservava l'acqua con un'espressione seriosa sul volto. Maddalena non gli aveva ancora detto del matrimonio, l'avrebbe fatto in quell'istante.
"Non devi sposare il conte Moloch!" Esclamò Arn, sentendo i passi della giovane dietro di sé. Non c'era stato bisogno neanche di verificare con i propri occhi se era lei o no, ormai avrebbe riconosciuto tra mille quei suoi passi delicati.
"Come lo sai?" Chiese subito la fanciulla, avanzando verso Arn e togliendosi il velo dalla bocca e dal naso, lasciandolo ricadere sul vestito.
A quel punto, il locandiere si voltò, osservandola con occhi carichi di odio ma non verso di lei, ma verso chi stava tentando di portargliela via.
"Un mio amico è venuto a dirmelo, è a servizio del giudice ecclesiastico Ja'hil. Ma non è tutto." Disse il giovane, facendo una pausa per calmare un po' della sua ira. "Omar e suo padre falsificano documenti. Il titolo di conte, le terre, la villa, tutto per merito del giudice alla quale sono fedeli."
Maddalena incamerò bene quell' informazione e per un attimo si sentì le gambe cedere ma non lo fece, rimase in piedi. Lo diceva che c'era qualcosa di strano in quelle persone!
"Non sono stata io a voler questo matrimonio, Arn! Io non ricordavo neanche che aspetto avesse Omar. In tutta la mia vita, l'ho visto una volta sola. È stato mio padre ad acconsentire ed ormai è troppo tardi. Starà già firmando il contratto prematrimoniale." Rispose la giovane donna, che sembrava ormai rassegnata che il suo destino doveva essere quello di essere venduta ad un uomo così... viscido come Omar Moloch.
Arn, sentendo la risposta della sua amata, si calmò ancora di più. Le andò vicino e le prese le mani, unendole con le sue. La guardò in modo tenero, come era suo solito quando litigavano o discutevano.
"Maddalena, dev'esserci un'altra soluzione."
"Purtroppo no, a meno che..." E di colpo la giovane si fermò, come se fosse sopraffatta da un'idea, appena sorta esattamente come i fiori in Primavera. "A meno che io non muoia. A quel punto l'onore di mio padre sarebbe salvo ed io e te saremo molto lontani da qui. Basterà trovare qualcuno che testimoni la mia morte per affogamento."
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Anima Rubrum
Historical FictionGerusalemme, anno 1171 d.C. Maddalena Atlassi è l'unica figlia del commerciante di stoffe Samir, uomo devoto al suo re ma anche ambizioso. Talmente tanto che decide di dare in sposa la giovane al figlio di un signorotto locale, Omar Moloch. Senza sa...