Capitolo XLV

19 3 0
                                    

Era calata la nebbia quando furono sulla via del ritorno.

Fortunatamente si riusciva a vedere la strada e in quel modo non avrebbero sbagliato direzione e la torre d'osservazione di Masyaf sarebbe apparsa a breve. La torre che segnava il confine, quando l'avrebbero superata sarebbero stati ufficialmente sulle terre di suo marito. Avrebbe mantenuto la promessa fatta, sarebbe tornata da lui ma... a che scopo? Oddone era morto, essi era stato come un padre per lei ed il dolore che provava era tale quando aveva perso quello biologico.

Un vuoto dentro di sé si stava aprendo, come una voragine, pronta a risucchiarle l'anima.

Nessun cavaliere disse nulla, durante il viaggio. Tutti avevano la testa china e troppo occupati a pregare mentalmente per l'anima del proprio maestro, ucciso senza pietà o onore. Avrebbe meritato una morte più onorevole, un campo di battaglia, e non le celle di una galleria, come un ladro.

Un singhiozzo quasi impercettibile si elevò nell'aria e proveniva proprio dalla sua più devota anima cristiana: Maddalena. La donna che ancora non si dava pace. Aveva fallito, su tutti i punti. E adesso si ritrovava non solo prigioniera del suo errore, ma anche prigioniera di un matrimonio che non voleva e in cambio non aveva ottenuto nulla di ciò che voleva. Cosa ci aveva guadagnato quando il suo obbiettivo era fallito? Si era ripromessa di salvare tutti i suoi confratelli e all'appello, adesso, ne mancava soltanto uno.

Una figura si materializzò al suo fianco, in sella ad un cavallo nero. Una figura che avrebbe riconosciuto tra mille, quei capelli rossi spiccavano anche in una nebbia come quella.

"State bene?" La domanda di Robert suonava quasi di rimprovero, ma fu quasi sconosciuto alle orecchie della sua interlocutrice.

"Sì."

Passarono alcuni minuti prima che uno dei due avesse la forza di dire qualcosa.

"Non ho intenzione di rimproverarti della scelta che hai fatto..."

"Ma lo stai facendo." Lo interruppe lei, con tono freddo. Sapeva dove il cavaliere sarebbe andato a parare. Lo conosceva, anche se l'aveva perso di vista per alcuni mesi, era tornato ad essere il solito insegnante di saggezza e buon esempio.

Robert socchiuse appena gli occhi, sospirando. "Il punto è... che non ne valeva la pena. Hai sacrificato la tua libertà, la tua vita, per noi."

"Ho rischiato la mia libertà e la mia vita per la mia famiglia e ho fallito. Non c'è altro da dire." Mantenne lo sguardo davanti a sé, negli occhi aveva il vuoto incolmabile.

"Ed è proprio qui che ti sbagli." Il cavaliere Templare fece scivolare una mano fino ad acciuffare le briglie del suo cavallo e a farlo fermare, stessa cosa fece lui. Fu un gesto un po' brusco ma non aveva intenzione di proseguire lasciando la giovane nella consapevolezza di aver fallito su tutti i punti.

Maddalena, dal canto suo, fu presa alla sprovvista e si spaventò quando il cavallo cercò di impennarle. Si voltò verso Robert e lo fulminò appena con lo sguardo, già glaciale d'origine. "Ma sei impazzito?!"

Lui si limitò ad osservare il seguito di cavalieri salvati che si apprestava a superarli e a continuare il loro cammino verso Masyaf. Un lento sorriso si increspò sulle labbra, circondate da fili di barba scura non curata, per via della reclusione nelle celle della galleria. "Guarda indietro."

Purché fosse sospettosa, fece come le diceva. Vide solo uomini con la testa china camminare verso l'ignoto. Scrollò le spalle, sospirando. "Non vedo nulla."

"Allora sei cieca. Sai cosa vedo io?" In risposta, ottenne solo lo scuotere della chioma rossa di lei. "Vedo uomini. Uomini affranti per la perdita del loro maestro ma vivi. Uomini che fino a un giorno fa credevano di essere spacciati, ora li vedo in vita e forse con la speranza di un domani migliore. Non hai fallito, Griet, hai solo fatto ciò che avrebbero fatto tutti. Se Oddone fosse qui sarebbe fiero di te, del tuo eroico gesto e ti premierebbe."

Anima RubrumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora