Lo spalancarsi della porta fece entrare nella sala, oltre alla figura dell'arrivato, anche il chiasso che c'era per le strade di Gerusalemme. Tutti festeggiavano la battaglia vinta da sua maestà e dai suoi cavalieri, in particolare i cittadini erano più grati ai cavalieri Templari che a quelli del Re. L'alta figura del nuovo arrivato riusciva ad occupare l'intero uscio della porta, che quando venne richiusa, il chiasso per le strade tornò ovattato alle orecchie dei presenti.
"Atlassi non era poi così ricco. Delle sue fortune rimane molto poco." Proferì Blaser, slacciandosi il mantello e lasciando che una serva a suo servizio lo prese. "E anche tua moglie, non è che defechi oro. Se lo sapevo, non te l'avrei lasciata sposare." Continuò, cercando di mascherare il turpiloquio usato.
Omar sedeva per terra, in mezzo a cuscini colorati con colori tipici dell'oriente e con decori ricamati in oro. Tutti interamente dallo sfondo marrone, che faceva compagnia al resto dei colori della stanza, i quali mobili erano tutti in legno di ciliegio. Le tende color ocra facevano sì che la luce del sole filtrasse poco e niente. Odiava la luce del giorno. La notte, la gradiva di più. Del resto, era sempre stato così. Anche se il suo aspetto poteva ingannare. Il capo biondo e chino su alcuni documenti che aveva sulle gambe dava un'espressione pensierosa al suo viso.
"Sono anni che spendiamo il suo patrimonio senza investirlo in qualcosa di sensato. Era logico che prima o poi finisse. E non vi permetto di offendere mia moglie. Sapevamo che non navigasse nell'oro, lei." Ragionò il giovane Moloch, con tono fermo e distaccato.
I passi degli stivali di cuoio indossati da suo padre, gli fece capire che stava avanzando verso di lui. Il tempo non aveva fatto che peggiorare nella persona di Moloch Senior. Sempre più vanitoso, ambizioso e altrettanto crudele. Costantemente alla ricerca di una nuova vittima alla quale poter rubare il proprio denaro. Il Conte iniziava a stare tra i piedi anche a Riccardo Cuor di Leone ed era risaputo anche al figlio che, il padre, non brillava minimamente di fronte a Re Baldovino di Gerusalemme. Se avesse potuto, quest'ultimo lo avrebbe fatto persino uccidere. Blaser era il tipo che andava d'accordo con persone assetate di gloria e potere, persone come Guido di Lusignano, un Templare che non pensava minimamente alla sua causa, piuttosto pensava a tradirla e a farsi più puttane lui che i suoi sottoposti. Oppure, con la nuova contessa Moloch. Lui e Lucinda potevano essere più simili di quanto Omar stesso si sarebbe aspettato.
"Tranquillo. Non c'è nulla da temere. Sto preparando qualcosa che ci farà fruttare un bel po' di denaro. Ma, dimmi, quando deciderete di fortificare la stipe dei Moloch?" Suo padre ci teneva a sfidarlo.
Anche se da come lo diceva sembrava che si stesse preoccupando più lui che il giovane Omar. L'idea di divenire povero non lo toccava minimamente, eppure anni prima avrebbe dato qualsiasi cosa per non rimanerci, ora invece era diverso. Lui non era cambiato, se non in quello.
"Con tutto il rispetto, padre, sembrate più voi preoccupato che io. E non temete, quando succederà sarete il primo a saperlo." Rispose il conte, sospirando pesantemente. In verità, erano anni che provava ad avere un erede, ma niente. Sembrava che Dio fosse adirato con lui per chissà quale motivo.
"La tua povertà è anche la mia, così come la mia decadenza di fronte agli occhi di Re Riccardo e di quel lebbroso il quale rimangono pochi respiri."
A parte l'essere malato di lebbra, Baldovino godeva di ottima salute. Ma l'intera Gerusalemme sapeva che presto, qualcuno avrebbe preso il suo posto e tutti contavano sulla principessa Sibilla, l'unica che potesse rimpiazzarlo nella carica di reggente se non addirittura di regina. Inoltre, in giro si diceva che fosse una donna abbastanza libertina, benché fosse sposata da ormai un anno con Guglielmo del Monferrato, detto anche Lungaspada. Altre voci, invece, la facevano già in dolce attesa.

STAI LEGGENDO
Anima Rubrum
Fiction HistoriqueGerusalemme, anno 1171 d.C. Maddalena Atlassi è l'unica figlia del commerciante di stoffe Samir, uomo devoto al suo re ma anche ambizioso. Talmente tanto che decide di dare in sposa la giovane al figlio di un signorotto locale, Omar Moloch. Senza sa...