❝Capitolo 8❞

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...come avrebbe potuto spiegare, quanto la loro richiesta fosse irrealizzabile.

𝐖𝐡𝐚𝐭 𝐡𝐚𝐯𝐞 𝐈 𝐝𝐨𝐧𝐞?

«Purtroppo generale Min, non posso»

Il volto del re e di Yoongi cambiò totalmente al sentire quella risposta pronunciata. Mai si sarebbero aspettati tale frase.

«Come sarebbe a dire: non posso?» chiese il generale stupito e a tratti infastidito.

«Non posso richiedere l'aiuto dell'esercito a causa di alcuni impedimenti» la voce di Taehyung era bassa ma udibile ad entrambi gli uomini presenti nella stanza.

«Capisco, e saprebbe dirmi qualcosa in più in merito a questi "impedimenti"» domandò, questa volta, Jungkook con tono di scherno.
«Io-» solo in quel momento Taehyung riuscì a guardare Jungkook negli occhi.

Grosso errore.

Il re riuscì a notare uno scintillio negli occhi dell'Omega ed era la stessa luce che Taehyung gli aveva intravisto il giorno in cui era arrivato a palazzo.

Cosa voleva dire? Il lupo era presente.

"Non dire nulla. Ricordati chi hai davanti" lo avvertì V. Quell'avvertimento gli fece render conto dell'errore che stava per compiere: i due Alpha davanti ai suoi occhi non dovevano sapere la verità dietro il suo "no".

L'arrivo del suo lupo lo distrasse completamente da ciò che stava accadendo e perso nella sua mente-impegnato ad ascoltare V-non fece caso a ciò che stesse facendo Jungkook, né di come gli avesse dato lui stesso la possibilità di farlo.

Jungkook stava leggendo Taehyung.

Quel preciso sguardo dell'Omega rappresentava 'preoccupazione' e nel corso della loro storia lo aveva conosciuto tante volte, soprattutto quel giorno.

Il re avrebbe voluto capire cosa lo stesse preoccupando, ma non ci riuscì a causa dell'intervento del generale Min, stufo di quel silenzio.

«Allora che cosa ci fa qui?»
La domanda improvvisa e così...reale la sentì nel profondo.

Una risata per nulla divertita gli uscì dalle labbra. Ironico quanto stesso lui si fosse posto quella domanda.
Che cosa ci faceva lui, lì? Non ne aveva la minima idea...

Ma Kim Taehyung era imprevedibile, lo sapevano bene, e perché non dimostrarlo?

Il suo sguardo abbandonò la preoccupazione e con una nuova forza resse il contatto con Min Yoongi.
«Generale Min avete posto la domanda alla persona sbagliata. Sarebbe più corretto chiederlo a voi stesso e al sovrano. Sbaglio Sua Maestà?» domandò, riferendosi al re.
«L'emittente della lettera eravate voi, quindi vi chiedo: perché io sono qui?»

"Kim, nessun altro riesce a confondermi come riesci tu" pensò il re.

«Principe, come avete detto voi stesso, vi è stata inviata una lettera in cui era scritto tutto, seppur in modo meno approfondito. Siete sicuro di averla letta?» rispose, invece, la guardia.

L'Omega non fiatò

"Taehyung...evita di iniziare discussioni che non puoi vincere" Solo Min Yoongi sapeva quanto avesse voluto dirgliele direttamente in faccia, ma si contenne, trattenendole dentro di sé.

«Come già spiegato, abbiamo richiesto l'aiuto del vostro esercito, ma non sembra che sia possibile. Ciò vuol dire che siete inutile»
La parola affollò la mente dell'Omega che si spense completamente.

Taehyung non riusciva a pensare ad altro che a Yoongi e a ciò che avesse detto.

Inutile.

Quanto dolore in una racchiuso in una parola che aveva significato tanto nel corso della sua vita.

Jungkook era rimasto in silenzio, ascoltando unicamente la conversazione che stava avvenendo tra i due.
La sua mente era ferma alla differenza netta tra il Taehyung timoroso e esitante dell'inizio della conversazione e al Taehyung che aveva davanti: senza paura di parlare.
In quel tono determinato riconobbe il ragazzo che conosceva, già...conosceva perché quel ragazzo non esisteva più, o almeno così credeva.

Aveva riconosciuto quello sguardo preoccupato, ansioso, di colui che aveva amato incondizionatamente.

Ricordava dei momenti in cui il suo compagno non parlava, non voleva farlo e rimaneva in silenzio ma non bastava a fermare Jungkook. Non erano solo le emozioni condivise a fagli capire che qualcosa fosse successo. Conosceva Taehyung, bastava osservarlo per capire che non stesse bene, confermando le sue sensazioni.

Dalle cose più stupide, come i dolci preparati dagli chef cadutigli dalle mani, alle cose più serie. Come quel giorno quando gli si era avvicinato sul loro letto, sedendosi su di esso e lo aveva abbracciato, chiedendogli il motivo della sua tristezza...quello fu il decimo tentativo.

L'Omega tentennò nel rispondere e questo fece credere a Jungkook che non gli avrebbe risposto e rassegnatosi ormai all'idea, a stento non potette credere alle sue orecchie: la sua domanda riuscì ad avere una risposta...ma forse sarebbe stato meglio non udirla.

Taehyung, con quella domanda, gli spezzò il cuore e i suoi occhi iniziarono a diventare lucidi.

Mai lo aveva visto così ferito e così fragile e probabilmente se avesse rivisto lo stesso sguardo negli occhi del Taehyung davanti a lui in quel momento, non avrebbe retto e probabilmente se non avesse ascoltato le parole di Yoongi, appena risvegliatosi dalla sua trance, bloccato tra i suoi pensieri, le cose sarebbero andate in modo diverso.

«Come già spiegato, abbiamo richiesto l'aiuto del vostro esercito, ma non sembra che sia possibile e questo vi rende inutile»

Aveva parlato troppo presto e vide ciò che non avrebbe voluto vedere: gli occhi del suo compagno

In quel momento ebbe la dimostrazione che una piccola parte del Taehyung passato esisteva ancora.

Forse è stato questo a spingerlo a far ciò che non si sarebbe mai neanche immaginato di fare.

"Che cosa ho fatto?"

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Sono riuscita a pubblicare di sabato! che è il giorno in cui pubblico di solito, mi sento fiera di me HAHAHA.

Comunque, più avanti si parlerà di questo ricordo comparso nella mente di Jungkook e che ha fatto soffrire così tanto sia lui che Taehyung.

Che cosa sarà? o meglio, quale sarà stata la domanda di Taehyung che è riuscita a turbare così tanto entrambi?

Chissà👀.

Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi auguro una buona serata e una buonanotte❤️.

Al prossimo aggiornamento<3

Ale♡

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora