❝Capitolo 40❞

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...ma in quel turbine di emozioni riuscì a riconoscere il sollievo...e la felicità

𝐃𝐨 𝐲𝐨𝐮 𝐟𝐞𝐞𝐥 𝐢𝐭? 𝐈𝐭 𝐛𝐞𝐚𝐭𝐬 𝐟𝐨𝐫 𝐲𝐨𝐮 

Hyunjae si era recato nel giardino, sperando di trovarlo ancora lì e fortunatamente per lui, Taehyung non si era mosso.

L'omega era testa china, aveva tra le mani ancora la foto che gli aveva lanciato. Sentiva dei piccoli singhiozzi trattenuti e tirare su con il naso.

Hyunjae non poteva mentire: quella vista gli aveva fatto male.

«Che fai?» chiese, avvicinandosi.

Lo vide sussultare e asciugarsi velocemente le lacrime sul viso con la mano.

Si alzò velocemente e nascose un braccio dietro la schiena.

«So che stai nascondendo la foto» gli disse, parandosi di fronte.

Taehyung sentì dentro di lui un'immane voglia di abbracciarlo stretto, ma abbassò di nuovo il capo che aveva alzato per guardare suo figlio.

«Sei stato tu, vero?»

Hyunjae gli mostrò il loro spartito.

L'omega guardò lui e il regalo nelle sue mani, non sapendo come rispondere, ma alla fine annuì lentamente.

«Non...Non ti piace?» chiese.

«È il migliore che abbia ricevuto» ammise con un piccolo sorriso.

Taehyung spalancò gli occhi.

«Davvero?»

«Sì...anche se mi chiedo come tu lo sapessi»

Di certo suo padre non poteva dirgli che l'aveva letteralmente spiato per saperlo.

Taehyung non rispose e così Hyunjae si sedette per terra e picchiettò il posto davanti a sé per invitarlo a seguirlo.

Ripiegò la foto, la rispose nella sua tasca e titubante di sedette.

Hyunjae fece un respiro profondo.

«Ci sono molte cose da chiederti...davvero tante. Vorrei partire da ciò che ho scoperto oggi...su mio zio, intendo. Puoi spiegarmi?»

Taehyung si accigliò un po' alla menzione di suo fratello e soprattutto sentire suo figlio definirlo 'zio', ma non poteva impedirglielo. Hyunjae l'aveva incontrato solo una volta da piccolissimo e non avrebbe mai potuto ricordarselo.

L'omega fece un respiro profondo e iniziò a parlare.

«L'uomo che ha incontrato-» fu Hyunjae a interromperlo subito.

«Parlami informalmente» gli disse seriamente.

Taehyung non poté far altro che annuire e ricominciò.

«L'uomo che hai incontrato, si chiama Woojin ed è mio fratello» per Hyunjae era ancora difficile da digerire.

«Lo hai incontrato quando avevi circa un anno e quella fu la prima e ultima volta. Non mi sorprende che tu non te lo ricordi. Io...non ho un buon rapporto con Woojin. È il mio hyung, ma non si è mai comportato da tale. Lui essendo il più grande avrebbe dovuto ereditare il trono, ma i nostri genitori hanno deciso che sarei stato più idoneo e così sono diventato il principe ereditario. Woojin non era felice...non mi ha mai sopportato in realtà, forse perché mi temeva. Ci metteva sempre in competizione e questo per dimostrare che fosse il migliore. Woojin è sempre stato impulsivo e agiva senza ragionare, per questo i nostri genitori hanno deciso di passare il trono a me. Avrei potuto ribellarmi, perché infondo è mio fratello...o per lo meno lo era, ma dentro di me sapevo che la loro scelta fosse la più giusta»

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora