❝Capitolo 22❞

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...le sue conclusioni sarebbero state spazzate via

𝐇𝐨𝐦𝐞

Il giorno successivo, Taehyung era pronto per mettere in atto la sua missione: scoprire il desiderio di suo figlio. L'unico problema era che -molto probabilmente- l'avrebbe detto anche a Jungkook e questo voleva dire regalo identico, ma non si fece scoraggiare e uscì dalla camera, fresco come una rosa. Prima di scoprire il regalo perfetto c'era un'altra cosa importante da fare.

𓆩*𓆪

"Sul serio? Fare colazione?" disse V. Probabilmente se avesse avuto un volto umano, Taehyung era sicuro che avesse una faccia molto confusa e rassegnata.

"Qualche problema?" Taehyung pensò, mentre mangiava un cornetto e poteva sembrare, dall'esterno, una scena normale di un uomo che si godeva il suo pasto, se solo non avesse un carinissimo broncio, che stava mandando in confusione le tre persone presenti nella sala.

La verità? V e Taehyung stavano discutendo. V continuava a insistere, volendo costringere Tae ad alzarsi, mentre Taehyung voleva solo continuare a mangiare, noncurante degli sguardi che percepiva.

"Taehyung. Taehyung. Taehyung...Taehyung!"

"Va bene! Mi sto alzando" si pulì le labbra con un tovagliolo e lasciò la sala, inchinandosi ai presenti. Richiuse la porta dietro di sé, lasciando un piccolo spiraglio in modo da poter ascoltare meglio e si accostò alla porta.

Nessun dettaglio rilevante venne fuori, finché non fu la voce di Hyunjae a parlare.

«Papà, grazie per le tue parole» gli disse sinceramente suo figlio.

«Ora vado a suonare un po'. Ciao papà, ciao zio»

Entrambi gli uomini lo salutarono e non appena Taehyung si rese conto che il principino l'avrebbe colto sul fatto, si allontanò velocemente dalla porta e corse verso la sua stanza per nascondersi. L'ultima cosa che desiderava era farsi odiare ancora di più da suo figlio.

Quello che Taehyung non sapeva era che l'aveva scoperto.

Non appena aveva lasciato la stanza, aveva guardato le scale a causa di un leggero rumore e aveva intravisto un pezzo di stoffa color bordeaux...lo stesso colore della camicia di Taehyung quella mattina. Hyunjae non aveva capito che l'Omega stesse correndo e fece mille ragionamenti per cercare di capire come mai si trovasse ancora lì, ma non arrivò mai alla verità.

Hyunjae alzò le spalle e andò verso la sala del piano: oggi era giorno libero. Quello che non poteva sapere era la situazione che aveva creato nella sala, dopo le sue parole.

Suo figlio aveva lasciato la sala, ma non poteva sapere dello sguardo che si scambiarono Jungkook e Yoongi.

«Non ti chiederò nulla» incominciò il suo migliore amico. «Spero che tu sia riuscito a liberarti del peso che provavi»

«Più o meno»

«Ѐ un buon inizio» gli sorrise Yoongi, ma il suo sorriso venne sostituito da una faccia triste. Fece un sospiro e iniziò a parlare.

«Kook, volevo chiederti scusa per come mi sono comportato. Sono stato un vero idiota, non so cosa mi sia preso. Ti prego, perdonami»

Jungkook si era alzato dalla sedia e l'aveva abbracciato. «Certo che ti perdono, l'avevo già fatto»

Yoongi, che fin a quel momento era rimasto immobile, alzò lentamente le braccia e circondò la vita di Jungkook. Rimasero in quel modo per molto tempo, ma si separarono per svolgere le proprie mansioni.

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora