❝Capitolo 37❞

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...era più vicina di quanto potesse pensare

𝐓𝐡𝐞 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐨𝐟 𝐦𝐲 𝐥𝐢𝐟𝐞

V aveva lasciato la stanza e senza rimanere ancorato alla porta, se ne andò senza ascoltare i commenti che -era sicuro- avessero pronunciato.

Solo quando era tornato in camera sua, aveva lasciato che Taehyung riprendesse il controllo.

"Quel nano bastardo dovrebbe imparare a stare zitto una buona volta" disse V.

Taehyung si era seduto sul letto tenendosi la testa con le mani.

"Ti fidi davvero di Jungkook?" chiese ignorando l'insulto verso il Beta.

"Voglio fidarmi. Da quando gli hai raccontato del ricordo a palazzo Kim, ha iniziato a controllarti il cibo"

"Sì, lo so"

Disse cercando di non arrossire al ricordo dei loro visi vicino l'uno all'altro e della sensazione di cura e conforto che aveva provato al petto, quando osservava gli atteggiamenti protettivi dell'Alpha.

"Ti vuole proteggere...da cosa, però, è la domanda"

Sentì il suo lupo mugugnare assorto nei suoi pensieri.

"Hai detto succo di mirtillo, vero?" gli chiese.

"Già, ma era strano"

"Non ricordi chi te l'ha servito?"

Taehyung si sforzò per ricordare, finché non si ricordò di un dettaglio che gli era sfuggito.

"Un uomo...era la mano di un uomo!"

"Adesso sì che possiamo limitare il nostro capo di ricerca!" disse in tono ironico.

Taehyung fece il broncio.

"Hai idea di quanti uomini ci siano in questo regno? Comunque credo di aver capito il motivo dietro i comportamenti di Jungkook e confermerebbe quello che ti dico da anni"

"Cioè?" chiese perplesso.

"Non preoccuparti, Tae. Non vedo l'ora di vedere Jungkook, quando capirà della cazzata che ha fatto"

V voleva che Jungkook chiedesse il perdono di Taehyung in ginocchio. Voleva che tutti gli altri che avevano osato gettare merda sulla sua persona pagassero e con i sensi di colpa a divorarli vivi. Di una cosa era certo: Taehyung era stato drogato.

Decise di non dirglielo. Non sapeva il motivo, ma forse non era ancora il momento giusto.

Taehyung rimase la maggior parte della mattinata in camera. Il pranzo fu identico alla colazione e la cena come il pranzo. Avvertiva una forte atmosfera ostile e quella negatività lo soffocava.

Si rintanò in biblioteca, sperando di vedere il principe, non sapendo di come fosse rimasto l'intero giorno in compagnia della principessa, nel giardino del castello.

Anche quella giornata giunse al termine e quando la luna sorse, il castello si addormentò, aspettando l'arrivo della giornata più attesa dall'inizio del mese.

𓆩*𓆪

I raggi del sole colpirono i visi dei regnanti.

Jungkook si era vestito in fretta e furia per correre da suo figlio.

Bussò alla sua porta e sentì un "avanti" impastato a causa del sonno.

«Dov'è il mio festeggiato?» chiese Jungkook sorridendo, mentre si avvicina al letto di Hyunjae.

Il principino sorrise e alzò le braccia.

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora