❝Capitolo 58❞

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...Woojin non l'avrebbe permesso

𝐈 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐢𝐬𝐞

Yoongi cercava in tutti i modi di modulare il suo respiro, mentre Jungkook gli accarezzava la schiena. Taehyung, invece, aveva alzato lo sguardo, legandolo a quello di suo fratello che li analizzava attentamente. Il minore non mancò di notare i pugni serrati e - seppur da lontano - sembrò che tremassero a causa della stretta.

Taehyung fece vagare il suo sguardo su tutta la sua famiglia, ma la voce del generale lo ridestò.

«Dobbiamo andare» sentenziò, voltando il viso verso Taehyung e rivolgendosi esclusivamente a lui. «Le guardie che ha posto ad osservare sono stati rapidi ad avvisarmi dei movimenti dei Tyun. Il loro passo non è veloce, ma dobbiamo bloccarli prima che arrivino al popolo e al castello» disse serio e tutti i presenti lo ascoltarono attentamente. Questa volta si rivolse a Jungkook. «Namjoon, Hoseok e Jimin hanno già spedito le richieste d'aiuto,» lo sguardò tornò nuovamente su Taehyung. «ma non saranno mai immediati quanto lei».

«Sa cosa sto per chiederle e so anche il motivo per cui ha negato la mia richiesta, ma abbiamo bisogno del suo aiuto».

Già, Yoongi sapeva. Taehyung era a conoscenza di quanto fosse impossibile che la sua richiesta venisse accolta, ma non si sarebbe arreso senza provarci.

Si alzò e si diresse verso la sua famiglia, mentre alle sue spalle Jungkook aiutò Yoongi ad alzarsi.

«Il regno Jeon ha bisogno di noi» iniziò, venendo immediatamente bloccato da suo fratello.

«No, siamo diventati un regno neutrale, non lascerò che il mio regno venga coinvolto in una guerra che non ci riguarda».

Lo sguardo di fuoco che si scambiarono, palesò la sfida esistente a tutti i presenti

«L'hai sentito il generale Min. Sono da soli» tentò di dissuaderlo.

«Sono da soli temporaneamente. I loro soldati riusciranno a temporeggiare mentre aspetteranno l'arrivo dei regni alleati» ribatté, ma non era ancora finita, non per Taehyung

«Hai dimenticato gli aiuti che il regno Jeon ci ha offerto quando ne avevamo bisogno, nonostante non facessimo ancora parte dell'alleanza? Non ho alcuna intenzione di interferire nella tua decisione di diventare un regno neutrale, ma ti sto chiedendo di lasciare che il nostro esercito si allei con il regno Jeon come in passato. Non abbiamo mai restituito il favore».

«Non ti lascerò-».

Woojin venne interrotto da una terza voce che ancora non aveva ancora esposto il suo parere: la regina Kim.

«Taehyung» lo chiamò. Tutta l'attenzione venne dirottata sulla regina. «Prometti di onorare il nostro regno, portandoci alla vittoria?».

«Tesoro-» provò suo padre, prima di essere bloccato dalla repentina risposta di suo figlio.

«Lo prometto» disse, senza esitazione.

Madre e figlio si guardarono negli occhi e in essi Taehyung ci lessa la fiducia che sua madre provava verso di lui. Ricordava l'ultima volta che avevano parlato e si rese conto che sua madre era stata sincera. Aveva mantenuto la sua promessa di riprovarci e di proteggerlo e l'aveva appena onorata.

La regina si fidava di lui e del suo giudizio. Taehyung come persona si sarebbe potuto abbandonare alle lacrime, alla rabbia, alla disperazione, lasciando andare ogni debolezza. Doveva permettersi di crollare, ma in qualità di principe non si lasciava guidare dalle emozioni e ascoltandolo affrontare suo fratello si rese conto che la sua decisone non era legata al cuore e se riteneva necessaria l'entrata del loro esercito per combattere una guerra che non gli apparteneva, allora gli avrebbe dato modo di farlo. Gli avrebbe restituito quel potere che gli aveva sottratto, perché sapeva che Taehyung ce l'avrebbe fatta.

Woojin e suo padre provarono a protestare, ma ormai era stato deciso. Taehyung aveva la benedizione della regina e bastò per riprendere il comando.

Il fuoco che ardeva nei suoi occhi aveva assunto un nuovo significato e voltando le spalle alla sua famiglia si diresse con sguardo fiero verso Jungkook, Yoongi e un'altra persona che spiava senza farsi notare dallo spiraglio della porta.

Hyunjae aveva assistito a tutto e dentro di lui provò orgoglio. Il suo appa era veramente incredibile.

𓆩*𓆪

«Dove stiamo andando?» chiese Yoongi a Taehyung, seguiti da Jungkook e Hyunjae.

Quando il principe Kim aveva aperto la porta e aveva visto suo figlio che cercava di allontanarsi cautamente per non essere sorpreso a spiare come suo solito.

Gli avevo sorrise dolcemente e venne ricambiato da uno imbarazzato di Hyunjae. Insieme si diressero nel luogo dove li stava guidando Taehyung.

«All'alloggio dei soldati. Parleremo con il figlio del comandante, secondo in comando».

«Perché non direttamente con il comandante stesso?» chiese il generale, confuso.

«Sono stato informato delle condizioni di salute del comandante Kang e attualmente è impossibilitato a prendere il comando».

A quella risposta nessuno aprì più bocca e in silenzio raggiunsero la mansione.

Dinanzi alla porta, posto di guardia, era presente la persona che cercava e appena la giovane guardia si accorse del principe gli sorrise e si inchinò, così come il soldato al suo fianco. Jungkook si accorse immediatamente del cambio di espressione della guardia nei confronti di Taehyung e provò un senso di fastidio dentro di lui, nonostante sapesse che non fosse assolutamente il momento adatto per ingelosirsi.

«Minjae ho bisogno di parlarti urgentemente».

Rendendosi conto del tono preoccupato del principe, fu veloce a richiedere un sostituito e non appena fu sicuro che la mansione era accuratamente sorvegliata li invitò a entrare, conducendoli nel suo ufficio,

«Mi dica tutto».

A pendere parola fu il generale Min, iniziando a spiegare l'intera situazione creatasi con i Tyun. La guardia Kang ascoltava attentamente. Jungkook non mancò di notare la sua giovane età. Era giovanissimo e quasi si stupì della somiglianza con il suo migliore amico. Yoongi fin da giovanissimo aveva mostrato le sue grandi potenzialità e la loro amicizia era nato quando al comando delle guardie c'era ancora suo padre. Si chiese se anche Taehyung e il secondo in comando Kang fossero legati dallo stesso rapporto di amicizia che vigeva tra lui e Yoongi.

Proprio su quest'ultimo dirottò la sua attenzione non appena finì di parlare. La guardia aveva ascoltato parola per parola e a causa di questo assunse un'espressione triste.

Il suo sguardo si pose su Jungkook e fu a lui che si rivolse.

«Se la decisione dipendesse da me aiuterei il vostro regno in men che non si dica, re Jeon, ma dovrò chiedere prima il permesso a Sua Altezza Kim Woojin». Immediata fu la reazione di Taehyung.

«Il principe ed io abbiamo già discusso sulla questione e ha affidato a me il potere». Mezza verità.

Minjae gli rivolse uno sguardo sorpreso ma si ridestò immediatamente.

«A questo punto non c'è nient'altro di cui discutere. Radunerò le guardie e attenderemo suoi ordini, principe».

La situazione non era delle più liete ma Taehyung si sentì così bene grazie a quelle parole. Era nato per guidare, regnare... gli era stata restituita una parte di sé e avrebbe messo in pratica gli insegnamenti che aveva acquisito fin da bambino e avrebbe portare il regno Jeon alla vittoria. 

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Scusate per il ritardo❤

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e grazie per le 1K letture di To Enemies<33

Ale♡


Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora