❝Capitolo 61❞

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Purtroppo per loro, non era stati abbastanza discreti da passare inosservati e un paio di occhi scrutatori erano pronti ad ideare un piano per eliminare per sempre l'omega e per farlo avrebbero sfruttato il suo punto debole...o più di uno

𝐇𝐞 𝐰𝐨𝐧'𝐭 𝐝𝐢𝐞

Hyunjae era nel bosco. Non aveva idea di cosa ci facessi lì, da solo e al freddo. A coprire la sua visuale, una vastità di alberi che aveva visto spesso. Era vicino al castello, le torri erano visibili. Riconosceva il sentiero, lo aveva percorso più volte con suo padre. Doveva tornare a casa. Il suo papà lo stava aspettando. Si incamminò verso il castello, correndo a perdifiato. Il color arancio delle torce all'entrata si faceva sempre più vicino, riusciva ad avvertirne il calore.

Spostò l'ultimo ramo e lo vide. Jungkook era in ginocchio e piangeva. Tutto il suo corpo era scosso dai singhiozzi e il suo pianto intriso di dolore fece raggelare il sangue di Hyunjae che si avvicinò cautamente a suo padre.

«Papà?» sussurrò. Mai si aspettò lo sguardo d'odio che Jungkook gli rivolse.

«Tu! È tutta colpa tua!».

«Di cosa stai parlando, papà? Non ho fatto niente» indietreggiò lentamente, notando suo padre alzarsi e avvicinarsi.

«Se non fossi scappato, nulla sarebbe successo. Taehyung sarebbe qui e non in mano ai Tyun. È colpa tua se sta soffrendo. La colpa è sempre stata tua! Da quando è arrivato non ha fatto altro che riprovarci con te e tu lo respingevi continuamente. Hai idea di quanto abbia sofferto? E anche adesso. È in pericolo a causa sua. Avresti dovuto ascoltarlo e stare al tuo posto!» urlò quelle parole colme d'astio mentre dai suoi occhi lacrime rosse sgorgavano e i suoi occhi vitrei contenevano puro risentimento.

Hyunjae smise di respirare per un attimo. Taehyung...in pericolo? Quando è successo? Cosa aveva fatto?

«Lo hai ucciso...». Hyunjae lo guardò scioccato e deglutì spaventato alla vista del pugnale nelle sue mani. «Co-Cosa?» chiese pronto a scappare. «Hai ucciso Taehyung e io lo vendicherò.»

Il suono della spada sguainata fece reagire Hyunjae che scappò prima di essere attaccato da suo padre. Corse verso il bosco, rifugiandosi nella folta boscaglia con un unico pensiero: "Liberare Taehyung". Taehyung non poteva essere morto. Non era possibile. Hyunjae lo avrebbe salvato.

La ricerca non fu lunga. Il silenzio del bosco venne squarciato dai colpi di spada. Avanzò, con il cuore che batteva contro la gabbia toracica. Ogni passo era sempre più vicino al suono metallico. Taehyung era lì. Ne era sicuro...e aveva ragione.

Taehyung era proprio davanti a lui e combatteva contro un uomo sconosciuto di cui non riusciva ad intravedere il volto. Pianse di gioia.

«Appa!» gridò con naturalezza. Taehyung si voltò verso di lui non appena ebbe udito il suo richiamo. L'omega pianse alla vista di suo figlio, ma non riuscì a compiere un solo passo verso di lui. Il colpo fu veloce, gli attraversò il petto e cadde al suolo senza vita. Hyunjae rimase pietrificato. L'uomo sorrideva, soddisfatto di quello aveva fatto. Si guardarono negli occhi e quel sorriso maligno sparì nell'ombra della notte.

«Appa!» urlò ancora. Si inginocchiò al suo fianco. Il cuore batteva all'impazzata. Gli occhi di Taehyung erano chiusi, il respiro assente. Una macchia color cremisi si espanse sul suo petto. Non vedeva altro che sangue. Il sangue di suo padre. "Appa! Appa!" lo richiamava sperando una risposta. Guardò le sue mani insanguinate e d'un tratto le parole di Jungkook le sentì così vicine da impazzire.

"È colpa tua".

«Non è vero».

"Solo colpa tua".

«Basta! BASTA».

"Sei stato tu ad ucciderlo"

«Appa non è morto. NON È MORTO!»

𓆩*𓆪

«Hyunjae!».

Fu il grido che gli fece aprire gli occhi. Era nella stanza della casa di Jin. Osservò le sue mani completamente pulite. Non c'erano più traccia del sangue che le aveva ricoperte.

«Gridavi come un pazzo. Cosa è successo? Perché chiamavi Taehyung?» gli chiese preoccupato, Seokjin.

«Nulla...solo un brutto sogno». Jin si avvicinò lentamente e si sedette sul letto.

«Dev'essere stato molto brutto. Guarda quante lacrime». Prese un fazzoletto dalla scatola sul comodino. Hyunjae lo accettò, ringraziandolo. «Riguardava Taehyung?».

Sentendo il suo nome. Il nome del suo appa, il labbro iniziò a tremare, la vista si appannò e Jin non seppe cosa fare a quella reazione. Che cosa aveva sognato da rendere il principino così fragile?

«Lui-Lui starà bene? Anche papà e gli zii? Nessuno gli farà del male, vero?».

Jin aveva capito. «No, Hyun, staranno bene. Taehyung lo sarà. Sa come prendersi cura di sé. Nonostante il suo compito non prevede uno scontro è stato addestrato per difendersi. È vero, è un omega, ma è la persona più forte che abbia mai conosciuto. Ho fiducia nelle sue capacità e inoltre adesso ha un'infinita di motivi per combattere al meglio delle sue capacità. Adesso ha te». Rivolse al principino un dolce sorriso, sperando che lo tiri su di morale.

«Nel sogno...muore per colpa mia. Combatteva contro un soldato. L'ho chiamato, si è girato e lo ha colpito alle spalle come un codardo. Se fossi stato al mio posto non sarebbe successo.» Rabbrividì ricordando le parole che suo padre gli aveva rivolto.

«Non accadrà, Hyun. Tra poco sarà tutto finito e saremo al sicuro.»

Hyunjae lo abbracciò ma nella sua mente sperò che le sue parole fossero vere e che nulla di quello che aveva sognato diventasse realtà.

𓆩*𓆪

«Si muovono verso il castello!»

Fu la sveglia di Jungkook. Taehyung accorse subito dopo. I soldati erano già a conoscenza delle loro disposizioni, ma adesso era il momento della pratica. Taehyung era fiducioso nei confronti dei suoi soldati, in quelli di Jungkook e degli alleati. Sarebbe andato tutto bene, i Tyun non sarebbero stati più un problema e con questi pensieri, marciarono verso il castello Jeon con l'obiettivo di bloccare l'avanzata dei Tyun.

L'arco era la sua arma, la impugnava come se essa fosse legata alla sua vita. I fanti e i soldati a terra avevano già sguainato la spada, pronti a combattere. Bloccarono la strada diretta verso il castello. Alcuni erano nascosti tra gli alberi, la maggior parte in prima linea, intenzionati a confonderli. Li avrebbero circondati, assicurandosi la vittoria, ma ogni armata sconfitta, equivaleva al sangue versato dei caduti. Jungkook ne era a conoscenza, ma non avrebbe mai immaginato che quella battaglia avrebbe portato la guerra nel suo cuore, dando vita al suo peggior incubo.

La voce di Taehyung giunse chiara e decisa al suo orecchio. Lo guardò dare le ultime disposizioni ai soldati. Entrambi si guardarono negli occhi, infondendosi coraggio a vicenda. Fu uno scambio fugace, ma carico d'intensità. Indossarono gli elmi e sotto di loro la terra cominciò a tremare. Il rumore di passi veloci continuò ad avvicinarsi e senza esitazione, la presa sulle loro armi divenne più forte. La salvezza dei loro regni dipendeva dall'esito di quello scontro. "Per Jeon!" si librò un urlo, accolto in coro dagli altri soldati. Gli sguardi dei due regnati si legarono ancora una volta, nascosti sotto i loro elmi. Jungkook notò l'impercettibile movimento del capo di Taehyung, eppure riuscì a coglierne il significato: è il momento.

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Siamo vicini allo scontro. Chissà se il sogno di Hyunjae avrà un significato👀.

Grazie per le 23K letture e al prossimo aggiornamento❤❤.

Ale♡

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora