❝Capitolo 49❞

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Era veramente tornato a quel giorno

𝐀𝐥𝐰𝐚𝐲𝐬 𝐡𝐢𝐬 𝐟𝐚𝐮𝐥𝐭 

Taehyung voltò il viso verso la porta. Aveva avvertito un bussare, ma quando l'aprì...il volto era oscurato, proprio come aveva detto Jin.

Jungkook promise a sé stesso che avrebbe scoperto chi si celasse dietro quella maschera nera.

«Non doveva, davvero» disse Taehyung, puntando gli occhi sul vassoio di biscotti e succo di mirtillo, invece del tè, che non disprezzava ma non amava quanto il suo succo di mirtillo.

«Non si preoccupi, Maestà. So che la mancanza di vostro marito e vostro figlio si fa sentire, così ho chiesto di far preparare un vassoio con i cibi che più amate. Spero che possa tirarvi su di morale» il tono era pacato e rassicurante e sicuramente era qualcuno di cui Taehyung si fidava.

«Lo farà sicuramente, la ringrazio e ringrazi da parte mia anche le cuoche»

«Non c'è di che Maestà. Sono venuto qui per ricordarle anche dell'appuntamento di domani. L'avevate concordato ieri»

Appuntamento?

«Scusate se sembro indiscreto ma...di quale appuntamento parlate»?

Taehyung era imbarazzato perché non ricordava assolutamente nulla. Nella sua testa c'era un vuoto come se quelle informazioni non fossero state solo dimenticate, ma come se non fossero mai esistite.

«L'appuntamento con le sarte, Maestà»

«Ha ragione. Credevo di averlo dimenticato»

La voce dell'uomo era familiare, seppur distorta e ciò frustrò ancora di più Jungkook che aveva intentato quel piano sia per scoprire cosa fosse accaduto sia per scoprire il colpevole, ma probabilmente il secondo obiettivo non sarebbe riuscito a portarlo a termine. Non perse, però, la speranza perché avrebbe comunque potuto scoprire la verità.

Si salutarono e si sorrisero a vicenda, ma quando Taehyung chiuse la porta, il sorriso gli morì sulle labbra. Gli mancavano tanto Jungkook e Hyunjae e sperava che tornassero presto, ma non era solo quella la causa della sua tristezza, anche se occupava una gran parte delle motivazioni. Taehyung, in realtà, non ricordava nulla. Non ricordava di aver organizzato nessun incontro, né tantomeno con le sarte.

Non ricordava che cosa avesse fatto il giorno prima, né quello prima ancora.

Con il vassoio tra le mani, si sedette sul letto, poggiando il vassoio su di esse.

«Sto impazzando»

E bevve il suo succo.

«O forse sono solo stanco» parlò a sé stesso. 

Forse Taehyung aveva ragione: probabilmente era davvero solo stanchezza, mista alla tristezza. In quel momento gli occhi iniziarono a chiudersi lentamente, come se non avesse dormito per tutta la sera ed esattamente come prima...non si ricordava se si fosse addormentato o fosse rimasto tutto il tempo nell'ufficio di Jungkook a firmare dei documenti burocratici.

Ripose il vassoio sul comodino e si stese sul letto. Più tempo passava, più si rendeva conto che stesse peggiorando. Non si sentiva affatto bene. Iniziò a sentire molto caldo e diede la colpa a una probabile febbre, finché delle scosse al basso ventre non lasciavano dubbi su che cose stesse succedendo.

Era impossibile. Aveva passato il calore con Jungkook all'inizio del mese, non era possibile che si fosse anticipato di tre settimane.

Ma le lacrime a causa del dolore al basso ventre e i gemiti che non riusciva a frenare dimostravano che fosse di nuovo in calore e no...non poteva essere altrimenti.

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora