❝Capitolo 29❞

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«Allora, chi è il nuovo principe ereditario?»

𝐔𝐬𝐞𝐥𝐞𝐬𝐬

Jungkook uscì sconvolto dalla biblioteca. Il senso di colpa lo stava mangiando vivo, cercando di fermarlo nonostante tutto.

"È stato Taehyung a tradirmi, perché mi sento così?"

L'Alpha aveva ragione. Era il principe Kim ad aver consumato durante l'assenza del suo compagno, ma non riusciva a togliersi dalla testa il pensiero che fosse tutto così sbagliato. La sua vista si appannò una seconda volta, ma era completamente da solo, senza suo figlio accanto.

O almeno era quello che credeva. Con la testa rivolta verso il pavimento non si accorse di una persona che continuava ad avvicinarsi, passo dopo passo.

La distanza di minimizzò fino a scomparire e il suo capo sbatté contro un petto duro.

«Jungkook?»

Yoongi.

Quando il capo delle guardie si accorse dell'andatura instabile del re non poté che preoccuparsi e si avvicinò fino a quando non lo ebbe davanti agli occhi.

Jungkook non stava bene.

Nessuno "scusa" accennato, quando sapeva benissimo che in una situazione normale, Jungkook lo avrebbe detto eccome.

Ma quella era tutt'altro che una situazione normale.

Quando capì che il più piccolo non aveva alcuna intenzione di guardarlo, lo prese per le spalle, scuotendolo leggermente.

«Jungkook, cosa succede?»

Furono molti i tentativi per convincerlo ad alzare il capo, ma nessuno funzionò, così decise di prenderlo per mano e trascinarlo nella sua stanza, sperando che avrebbero ricevuto la privacy necessaria.

Chiuse la porta dietro di sé e guardò il ragazzo, che all'improvviso senza alcuna ragione, iniziò a piangere.

«È colpa mia, solo mia»

Yoongi era scioccato.

Cos'era successo in quel breve lasso di tempo da sconvolgere Jungkook in quella maniera?

«Jungkook, ti prego. Cosa succede? Parlami, per favore»

Ma il suo migliore amico non aveva intenzione di parlare. Se ne stava lì, in tutta la sua fragilità, piangendo in silenzio, rinchiudendosi nel suo dolore, ma Yoongi non avrebbe permesso che si distruggesse ancora una volta.

Lo trascinò sul letto, rimanendo seduto, mentre il più grande, si inginocchiò di fronte a lui e prendendo il viso tra le mani, spazzando via con i pollici le sue lacrime. Fu solo in quel momento che Jungkook alzò gli occhi su di lui e Yoongi poté osservare i suoi occhi vitrei e vuoti.

Jungkook non riusciva a distinguere chiaramente la figura del suo migliore amico a causa della vista annebbiata dalle lacrime che continuavano a sgorgare senza fermarsi.

«Y-Yoongi?»

«Sono qui Jungkook»

La voce del più grande lo stava aiutando a rimanere ancorato alla realtà. Se fosse rimasto da solo, i suoi demoni l'avrebbero divorato e la sua mente sarebbe stata occupata da pensieri che non avrebbe voluto ricordare.

«T-Taehyung...»

«L-Lui n-non è i-inutile»

Le immagini di quel giorno susseguirono una dopo l'altra e Jungkook rimpianse ogni sua scelta.

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora