❝Capitolo 33❞

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"Ha mantenuto la promessa" pensarono entrambi.

𝐅𝐞𝐞𝐥 𝐠𝐨𝐨𝐝

«K» disse Taehyung.

Aveva notato gli occhi dell'Alpha diventare rossi e seppe con certezza che era stato il suo lupo a prendere il controllo.

Stranamente il contatto non lo disturbava.

A differenza della volta in biblioteca, il disagio non si presentò neanche per un millisecondo.

Tutto lo confortava.

Non importava che K avesse posizionato nuovamente il muso sul suo marchio, perché invece di scacciarlo, gli accarezzò la testa come se gli stesse accarezzando la pelliccia.

A quel contatto, l'Alpha sospirò di contentezza e le labbra toccarono il collo di Taehyung, provocandogli una risatina, seppur flebile.

Mentre continuava ad accarezzarlo, alzò il braccio libero avvolgendogli la schiena.

Non riuscì a contenersi dallo stringerlo più vicino a sé, nascondendo il viso nei capelli.

Erano nella loro bolla.

K si stupì di quel contatto improvviso, ma quando si rese conto che l'Omega non aveva intenzione di separarsi tanto presto, sorrise ampiamente e le sue labbra solleticarono nuovamente il collo di Taehyung, in cui era ancora nascosto.

Gli era mancato tanto.

Dopo minuti che sembravano infiniti, la gola di Taehyung iniziò a bruciare e i pensieri occupare la sua mente.

La ferita aveva ripreso a bruciare e con essa anche il passato.

Era solo, completamente solo. Nessuno l'avrebbe più apprezzato. Jungkook era finto, K era finto, nessuno dei due voleva toccarlo o averlo vicino. Lo disprezzavano come tutti. Nessuno l'avrebbe amato. Nel suo castello era solo, nel castello di Jungkook era solo. Quando ha dovuto affrontare i suoi demoni era solo. Aveva tagliato fuori V dai suoi pensieri. Nessuno avrebbe dovuto ascoltarlo, né in passato né nel presente.

Senza V, nessuno l'avrebbe fermato.

Finché il suo lupo non riuscì ad abbassare le barriere che Taehyung aveva creato, ma non era arrivato in tempo.

"Tae smettila. Cosa stai facendo? Perché pensi al passato?"

Le sue parole non lo raggiunsero e si staccò dal corpo dell'Alpha, voltandosi e dando loro le spalle.

Jin era ancora lì.

L'Omega sperava che non avesse visto nulla. Esatto...sperava, ma a differenza dei suoi desideri, si era accorto di tutto.

Gli occhi di Taehyung erano lucidi e il suo andamento instabile.

Voleva avvicinarsi, ma non voleva spaventarlo.

Taehyung chiuse la porta di casa del mixer e lontano dai loro sguardi, si asciugò le lacrime. Prese respiri profondi per calmare il suo respiro affannato e riuscì a regolarizzare il respiro.

I pensieri avevano smesso di bussare.

All'interno della casa, invece, Jungkook aveva ripreso il controllo. Avrebbe voluto aprire la porta e aiutare Taehyung, ma Jin aveva fatto in tempo a fermare i suoi movimenti, quando aveva compiuto il primo passo.

Jin scosse la testa in segno di negazione e l'Alpha sospirò sconfitto.

"Che cosa ti è accaduto?" si chiese.

«Sediamoci e aspettiamo»

Entrambi si sedettero sul divano in completo silenzio, persi nei loro pensieri, ma dovettero alzarsi nuovamente quando sentirono bussare.

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora