❝Capitolo 2❞

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«Tu?!»

𝐍𝐨𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐡𝐚𝐬 𝐜𝐡𝐚𝐧𝐠𝐞𝐝

Tutti avrebbero scommesso che Hyunjae avrebbe avuto difficoltà nel riconoscerlo, in effetti aveva solo cinque anni quando l'uomo che considerava padre lo abbandonò ma in realtà, anche se Taehyung avesse cambiato completamente viso, il figlio sarebbe riuscito sempre a riconoscerlo: la macchia nera sul collo di quell'Omega era identica a quella del suo papà, dove un tempo era presente il marchio dell'accoppiamento -nonostante avesse smesso di vederla-.

Quel marchio non era diverso da quello degli altri lupi che suggellavano il proprio legame per poi spezzarlo, eppure a differenza di come si aspettassero, non era mai sparito completamente dopo il rifiuto...perché per loro era diverso?

Questa domanda non lasciò mai la mente di Jungkook e di coloro che lo circondavano. Cercarono di trovare una risposta, doveva esserci una risposta, ma non la trovarono. Giunsero ad una conclusione: quella macchia scura era il segno indelebile del legame che li aveva uniti e non sarebbe scomparsa. L'incognita però, era sempre una: cos'avevano di diverso?

Quello che più desiderava Jungkook era cancellare completamente il ricordo di Taehyung della sua vita, ma come avrebbe mai potuto farlo quando dentro a quelle mura tutto era Taehyung? Voleva soffocare i più piccoli particolari da cui traspariva la presenza del suo compagno, ogni singola volta che credeva di esserci riuscito e di aver dimenticato per sempre l'Omega... eccola lì quella maledetta macchia che non lasciava il suo collo per riportargli alla mente l'amore che aveva provato nei confronti dell'Omega.

I ricordi nell'osservarla riemergevano con più potenza e portavano con sé la nostalgia, la rabbia e la tristezza che non potevano essere rinchiusi e ignorati, avrebbero sempre trovato il modo di tornare e quando accadeva non erano mai uguali alla volta precedente. Taehyung era riuscito a trovare il modo perfetto per essere presente, senza esserlo davvero. Jungkook non aveva la forza di ignorarla e per quanto lo facesse soffrire non aveva la forza di combattere la tentazione nel guardarla, decise che l'avrebbe coperta: se non poteva fingere che non ci fosse, avrebbe fatto sì che non ci fosse all'apparenza.

Le emozioni negative non avevano colpito solo Jungkook, avrebbe voluto proteggere suo figlio dalla tristezza ma purtroppo neanche Hyunjae ne uscì illeso. Aveva odiato Taehyung per averlo abbandonato, aveva odiato Taehyung per avergli fatto del male, aveva odiato Taehyung per aver fatto soffrire suo padre e aveva odiato Taehyung per aver distrutto la sua stesse famiglia.

Nonostante la tenera età di cinque anni aveva riconosciuto il dolore, che Jungkook aveva provato a nascondere, nei suoi occhi perché in fin dei conti... non era la stessa emozione che stava provando anche lui? Non poteva dimenticare quello che aveva passato a causa dell'Omega in quei dieci lunghi anni.

Quell'Omega non avrebbe più dovuto farsi vedere nel regno e soprattutto nel castello era certo che non l'avrebbe più rivisto, ma non ne fu più così sicuro.

Hyunjae non poteva credere che davanti a lui ci fosse quell'uomo che un tempo considerava appa, guardò il suo vero padre con occhi delusi e scappò via, continuando ad avvertire un preciso sguardo da dietro alle spalle. Non sapeva che cosa fosse successo nella sala ma all'improvviso sentì dei passi veloci dietro di lui, si girò e riconobbe suo padre che gli chiese di seguirlo nel suo ufficio. L'Alpha chiuse la porta si rivolse a suo figlio.

«So che sei confuso, ti spiegherò tutto ma ti chiedo di capire per favore»

«Capire? Che cosa ci fa lui qui!?» era arrabbiato, molto arrabbiato.

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora