Non avrebbe più permesso a Taehyung di distruggere la sua felicità e quella di suo figlio
【𝐀𝐫𝐞 𝐭𝐡𝐞𝐲 𝐟𝐨𝐥𝐥𝐨𝐰𝐢𝐧𝐠 𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐲?】
Erano passati due giorni da quando Taehyung era arrivato al palazzo Jeon e nulla era cambiato. La freddezza e l'astio provenienti dai dipendenti del castello erano palpabili e il ragazzo provava solo ad ignorarli, ma come avrebbe potuto farlo se tra coloro rientrava anche il suo stesso figlio?
Hyunjae detestava la sua presenza e partecipare al suo papà i suoi pensieri era stato inutile. Jungkook era stato chiaro quel giorno: Taehyung sarebbe rimasto. Tutti detestavano quella situazione e quella tensione calata tra le mura rendeva tutto ancora più sgradevole.
Il principino non avrebbe potuto fare nulla per cacciarlo ma, allo stesso modo, non si sarebbe arreso e avrebbe fatto di tutto pur di restare fedele al suo obiettivo: ignorarlo.
Si sa, però, che i genitori sono sempre i genitori e questo Hyunjae non avrebbe potuto cancellarlo. Se pur irremovibile sulla sua decisione, Taehyung rimaneva il suo appa, nel bene e nel male...anche se "nel bene" aveva dimenticato cosa significasse.
Quei giorni la loro routine era rimasta inalterata: colazione, pranzo e-purtroppo- anche la cena, insieme eppure, qualcosa era cambiato e quel qualcosa non sarebbe dovuto succedere. Al suo terzo giorno di permanenza mai si sarebbe aspettato di svegliarsi con il rumore improvviso della porta contro il muro e con il signor Yun che, con fatica a causa della corsa, gli avrebbe detto: "«Principe è necessaria la sua presenza nella sala del trono»". Furono quelle parole a fargli temere il peggio.
Si vestì in fretta e uscì dalla porta senza guardare il governante rimasto dietro la porta ad aspettarlo. Poteva sembrare maleducato? Non importava aveva ben altro di cui preoccuparsi e una volta dentro fu accolto dal re, dal generale e da due guardie. Chiese immediatamente il motivo della loro preoccupazione e indirettamente anche della sua.
Alle sue paure poté dare un nome quando esse presero forma: i Tyun.
«Hanno attaccato nuovamente» disse una di quelle guardie.
«Si spostano sempre più vicino al castello» s'intromise la seconda.
"Stanno seguendo uno schema?" chiese a sé stesso.
Ricordava gli anni di quando governava il regno Jeon come re consorte e di come i Tyun attaccassero raramente, nonostante abbiano sempre rappresentato un problema. Durante il suo regno, al fianco di Jungkook, non ha mai dovuto interfacciarsi direttamente con quel popolo, nonostante inviasse truppe a proteggere il confine. Dopo essere stato esiliato non aveva idea di come si fosse evoluta la situazione ed è per questo che pose quella domanda all'Alpha.
«Cosa è successo dopo essermene andato?» Jungkook non mancò di notare un sottile tono di tristezza che, probabilmente, Taehyung non si era accorto di aver lasciato trasparire.
«Gli attacchi sono continuati, ma il loro obiettivo è rimasto sempre lo stesso e all'improvviso, erano come spariti»
Taehyung si soprese a quelle parole e Jungkook continuò.
«Tre anni di pace...fino a pochi giorni fa» concluse e l'Omega diede voce ai suoi pensieri.
«Non posso non notare come i loro movimenti siano studiati come uno schema»
«Che cosa intende?» intervenne Yoongi.
«Hanno sempre attaccato fuori al confine, mentre al loro ritorno si sono concentrati all'interno, spostandosi di pochi metri»
«Ma vicino al confine i campi e le case sono abbandonate...non è così?» si rivolse agli uomini presenti, che annuirono alla sua domanda, facendo notare, però, che pur essendo abbandonate, rimanevano proprietà dei cittadini.
"Se avessero voluto attaccare il palazzo lo avrebbero già fatto, ferendo, oltretutto, il popolo. Che cosa hanno in mente?"
«Finché non riusciremo a predire i loro spostamenti e le loro prossime mosse ponete delle guardie vicino alla zona ti attacco più recente»
Taehyung era di nuovo Kim Taehyung.
La serietà nell'impartire ordini, fece tornare indietro nel tempo l'Alpha e nonostante volesse impedirlo a sé stesso, anche Yoongi ricordò perfettamente come l'Omega fosse perfetto in quel ruolo eppure non lasciò che quei pensieri abbandonassero la sua mente.
Taehyung non era più re, era stato rinnegato da quella corte, ma era stata casa sua per troppo tempo per poterla dimenticare e avrebbe fatto di tutto pur di aiutare il regno Jeon. Non si aspettava ricompense o l'approvazione del popolo, non ambiva ad essere acclamato come 'salvatore' ciò che voleva era provare ad essere d'aiuto. Le sue azioni passate non sarebbero stato dimenticate e di questo ne era a conoscenza, ma se per una sola volta avrebbe potuto fare del bene...ci sarebbe riuscito, a costo di essere l'unico ad uscirne ferito.
«Vuole che le mie guardie attacchino quel popolo?» Yoongi avrebbe fatto di tutto per metterlo in difficoltà, accantonando la razionalità e ignorando la sua vocina interna che gli ricordava di come-con quella domanda- non ci sarebbe riuscito. Tale vocina aveva un nome ben preciso: Agust, il suo lupo.
«Se mi aveste lasciato finire, generale Min, la vostra domanda avrebbe già avuto una risposta» tale frase non sarebbe mia potuta provenire da Taehyung...o almeno così pensavano gli uomini presenti, che non avevano molto torto. Se l'Omega non avesse abbassato il capo, avrebbero notato i suoi occhi colorarsi di azzurro nel pronunciarla. La voce e il corpo appartenevano a Taehyung, certo, eppure era stato V a prendere il controllo, con il permesso del suo umano.
"Grazie"
V si congedò e Taehyung prese il suo posto, rialzando il suo sguardo.
Anche se imbarazzato, quasi non scoppiò a ridere nell'osservare le facce sorprese dei presenti e soprattutto l'espressione rabbiosa sul volto del generale.
«Come dicevo» tossì reprimendo la risata e tornando d'improvviso serio.
«I soldati non attaccheranno, bensì osserveranno» il suo sguardo si rivolse alle due guardie presenti.
«Qualunque movimento o informazione, dovrete riferirla immediatamente. Quando sarete lì state ben attenti a non farvi scoprire»
«Se si accorgeranno della nostra presenza li dovremmo attaccare?»
Il discorso stava avvenendo solo tra l'Omega e le due guardie. Jungkook-il re- e Yoongi-il capo delle guardie- rimasero in disparte come se non fossero presenti. Taehyung aveva preso il sopravvento sulle loro posizioni. Avrebbe dovuto chiedere loro se acconsentissero alla sua strategia iniziale, invece organizzò tutto autonomamente e come lui, anche le due guardie ascoltarono solo le sue parole, dimenticandosi che il loro superiore era al loro fianco.
«No. Con le mie disposizioni sarete a stretto contatto con i Tyun, mettendo a repentaglio la vostra vita. Se dovesse succedere...mettetevi al sicuro e abbandonate il piano»
La strategia era stata decisa, ora bisognava solo metterla in pratica.
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Prima di tutto vorrei davvero ringraziare voi lettori perché questa storia ha superato le 900 letture e sta per arrivare a 1k... Grazie infinite, davvero❤️
Comunque, siamo arrivati alla fine anche di questo capitolo. Spero che anche questo, come tutti gli altri, vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo aggiornamento💕Vi auguro un buon sabato<3
Ale♡
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Better in three ❘ Kookv
Fanfic𝐎𝐍 𝐆𝐎𝐈𝐍𝐆 Erano passati dieci anni senza notizie dell'Omega, oramai erano solo Jungkook e Hyunjae che aveva compiuto 15 anni. Avevano raggiuto il loro nuovo equilibrio, nulla avrebbe potuto distruggerlo...tranne l'arrivo della stessa persona c...