❝Capitolo 54❞

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...avrebbe continuato finché non fosse rimasto di nuovo solo e avesse saputo Jungkook e suo figlio al sicuro...al sicuro da lui

𝐖𝐡𝐚𝐭 𝐢𝐟 𝐢𝐭 𝐰𝐨𝐫𝐤𝐬?

La signora Do era accanto alla porta e attendeva una risposta da parte del principe, che in quel momento stava affrontando una lotta interna.

Avallare il suo cuore o il suo cervello?

Seguire ciò che gli ordinava la sua mente era sempre stata la scelta più giusta, nonostante fosse la strada più dolorosa da intraprendere. Se avesse declinato quella proposta avrebbe sancito ancora più distanza tra sé e suo figlio. Quella era l'unica motivazione che lo avrebbe spinto ad appoggiare il suo cuore.

Probabilmente, però, non era quello il giorno.

«No».

La delusione ricoprì interamente il volto della lavatrice che sospirò non troppo velatamente.

«Perché, Tae?».

«A palazzo Jeon sono stato abbastanza chiaro e non ho intenzione di ripetermi ancora».

Replicare le stesse identiche parole e azioni sarebbe stato ancora più difficile delle precedenti volte; adesso anche Hyunjae sarebbe stato presente. Con che coraggio avrebbe potuto rivolgere quelle frasi cariche di veleno a Jungkook, sapendo che Hyunjae stava assistendo? No, non ci sarebbe riuscito. Ricordava troppo vividamente il dolore lampeggiare negli occhi di Jungkook. Quelle lacrime erano ancora impresse nella sua memoria e mai più avrebbe voluto esserne l'artefice. Sarebbe rimasto in camera sua finché non se ne fossero andati. Così sarebbe dovuto essere sin dall'inizio.

Probabilmente non vedendolo arrivare sarebbero rimasti delusi e avrebbero deciso di andarsene amareggiati e arrabbiati. Taehyung preferiva questo scenario alla possibilità di sapere Hyunjae e Jungkook tristi.

«Taehyung, posso entrare? Non vorrei che orecchie indiscrete ascoltassero la nostra conversazione» gli sorrise leggermente la signora Do. Il principe, nonostante sapesse come sarebbe finita quella conversazione, lasciò entrare la donna, richiudendo la porta. Entrambi si sedettero sull'enorme letto del principe. Taehyung provava un'enorme stima per la signora Do e seppur fosse sicuro che la sua risposta non sarebbe cambiata, l'avrebbe ascoltata.

«Taehyung, ascolta.» poggiò le sue mani su quelle del principe in una tacita richiesta di ascoltarla sinceramente e di osservarla negli occhi.

Il principe alzò lo sguardo su quella della donna che riprese il suo discorso.

«Non ho idea di che cosa tu abbia detto al re prima di tornare qui, ma credo che tu non sia stato abbastanza convincente. Il principe e il re sono arrivati fin qui esclusivamente per rivederti e parlare. Tuo figlio è qui. Tuo figlio, Tae. Hai idea di cosa significhi rifiutarlo adesso? Capisco quello che stai provando in questo momento, ma a due passi da quella porta ci sono il re e il principe che ti attendono. Rifletti bene sulla tua decisione, ma sappi che se rifiuterai questo dialogo, andresti incontro alla possibilità di perderli per sempre».

Quelle parole scossero nel profondo Taehyung.

«Io...non credo di farcela ad affrontarli. Come posso riuscire a guardare negli occhi mio figlio e-e il mio compagno sapendo di come mi sono rivolto nei suoi confronti e con la consapevolezza di aver volutamente ignorato i richiami di mio figlio che mi pregavano di voltarsi, solo perché guidato dal mio dolore. Faccio tutto questo per salvarli. Hanno sempre e solo sofferto a causa mia. Se io non esistessi nella loro vita, sarebbero finalmente felici.».

La signora Do lo osservò tristemente, aumentando la stretta sulla sua mano.

«E riusciresti a convivere con la loro mancanza nella tua di vita?».

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora