❝Capitolo 14❞

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«Ma io non sono la stessa persona di dieci anni fa»

𝐘𝐞𝐬】

Fu più semplice far finta di nulla, che fingere di non aver sentito il suo cuore rompersi in mille pezzi e con esso, anche quello di Jungkook.

Quella frase divagava senza fermarsi nella sua mente e si pentì amaramente di averla pronunciata. Sentì i suoi occhi diventare lucidi, ma cercò con tutte le sue forze di bloccare cosa stesse provando. Jungkook poté giurare di aver sentito qualcosa rompersi dentro di sé ed esattamente come l'uomo che aveva di fronte, nascose le sue emozioni mantenendo una faccia senza espressioni.

«Già, hai ragione, ma non cambia quello che ho detto prima»

A quanto pare non aveva intenzione di rimangiarsi quanto pronunciato e Taehyung non riuscì a credere a quello che avesse appena sentito. L'aveva ferito, aveva visto la sua espressione cambiare totalmente! E allora perché era così irremovibile? Non poteva continuare ad essere distante e freddo come Hyunjae?

«Perché?» chiese. Una sola parola per descrivere la confusione provata e aveva bisogno di risposte che, sperava, arrivassero dall'Alpha.

«Non lo so. Davvero non lo so»

Non era esattamente la risposta che si aspettasse ma quante cosa inaspettate erano successe quel giorno? Inoltre erano ancora abbracciati, ma quella posizione era diventata il male minore rispetto a tutta quella situazione che si era creata, dal momento in cui aveva deciso di pronunciare quella frase.

"Ma io non sono la stessa persona di dieci anni fa"

Jungkook non poteva descrivere come si fosse sentito non appena l'ebbe udita eppure, nel profondo, era consapevole di come l'Omega avesse ragione. Tutti erano cambiati, niente e nessuno era rimasto illeso da qual cambiamento che aveva sconvolto la vita delle persone all'interno del palazzo Jeon e del regno intero. Lui stesso era cambiato, non sopportava la presenza di Taehyung in casa sua e allo stesso tempo, era stato colui che aveva voluto fermare il suo arrivo e adesso stava agendo in quel modo, con quelle richieste.
Assurde le avrebbe definite il capo delle guardie Min se solo fosse stato partecipe a quella situazione...e, infatti, non era molto lontano.

«Non so cosa mi stia accadendo, perché ti stia chiedendo questa cosa, o per cosa sto pensando di fare, ma per favore...concedimelo»

Taehyung si convinse ad assecondare quella richiesta. Fu quel "concedimelo", pronunciato da Jungkook, a fargli cambiare idea, ma non aveva capito che il "concedimelo" fosse riferito a tutt'altro.

Vide gli occhi dell'Alpha puntati verso il basso, puntati alle sue labbra. Il suo sguardo cambiava direzione, dalle sue labbra ai suoi occhi e il viso continuava ad avvicinarsi e non appena la distanza tra i loro visi era poco meno di un flebile respiro, chiuse lentamente i suoi occhi. Jungkook era fermo, aveva smesso di avvicinarsi e fu dal momento in cui gli aveva guardato le labbra che capì cosa intendesse con quella richiesta. Chiuse anche lui i suoi occhi e sussurrò la sua risposta direttamente sulle labbra dell'altro.

«Te lo concedo»

Avrebbero unito le loro labbra, se solo un "Jungkook, sei qui?" urlato da Yoongi, non interruppe il loro momento, costringendoli a distaccarsi.

«Si, sto arrivando!» urlò di rimando l'Alpha che scosse la testa e si allontanò, lasciando Taehyung da solo, esattamente come suo figlio. L'Omega, lontano da occhi indiscreti, posò una mano sul petto, avvertendo il suo cuore battere all'impazzata.

"Che cosa stavo per fare?". Rimproverò sé stesso e si lasciò cadere per terra vicino a quel vecchio scaffale. Alzò il capo e osservò il soffitto dipinto, restandone, come la prima volta che l'aveva guardato, incantato. Ripeté più volte quella domanda per cercare una risposta che non arrivò da lui...bensì da V.

"Tae, non starò qui a dirti cosa è giusto o cosa è sbagliato, ma voglio chiederti solo una cosa"

"Chiedimi qualsiasi cosa V" rispose Taehyung.

"Lo volevi?"

Non c'era bisogno di ragionarci, era a conoscenza della risposta meglio di chiunque altro e con assoluta sincerità e fermezza, rispose alla domanda del suo lupo.

"Si"

Era abbastanza e il lupo si ritirò. Taehyung prese consapevolezza di quanto sentisse vero quel "si" e iniziò a credere che forse, i sentimenti che provava per il suo Alpha non erano mai cambiati e fu con quel pensiero che si alzò per raggiungere la sua stanza.

«Tu che cosa?! Sei impazzito?» poté riconoscere chiaramente la voce di Yoongi nel lungo corridoio e accanto a lui, c'era Jungkook.

«Abbassa la voce!»

«Tu-ma ti rendi conto di quanto assurdo è quello che mi stai dicendo?»

Come previsto.

I due Alpha avevano superato la sua stanza e questo gli diede la possibilità di entrare senza essere visto, ma la fortuna non era dalla sua parte e mentre stava per chiudere la porta, la finestra lasciata aperta diede libertà al vento di entrare, facendo si che producesse un grande rumore. Fu sicuro di aver attirato l'attenzione degli uomini.

"Non è possibile..." pensò esasperato, poggiando la fronte sulla superficie.

A differenza di quanto credeva, Yoongi e Jungkook erano troppo presi dal loro discorso da poter accorgersene. Il re gli spiegò tutto e la guardia si trattenne a non urlare sbalordita, per cosa gli stesse dicendo Jungkook.
Così terminarono i ricordi dei tre ragazzi: chi imbarazzato, chi arrabbiato e chi pentito amaramente di quello che aveva fatto.

"Perché ho voluto baciarlo?!" pensò l'Alpha.

Fine flashback

Hyunjae stava raggiungendo il suo posto preferito e per raggiungerlo avrebbe dovuto passare, di nuovo, per la camera di Taehyung. Quella volta non guardò la camera e raggiunse la biblioteca, che aveva al suo interno una stanza particolare. Al suo interno infatti, se si camminava un pochino di più, si sarebbe raggiunta, oltre allo scaffale più isolato, una delle sue stanze preferite: la sala del piano.

Hyunjae era l'unico a poter accederci. Un giorno aveva chiesto il permesso a suo padre di essere l'unico a possedere la chiave della stanza e Jungkook glielo aveva concesso e così il principino ne divenne il "proprietario".

Una volta davanti alla porta d'accesso, dove si trovava il pianoforte, prese la chiave dalla sua tasca inserendola nella serratura. Girò la chiave ed entrò, richiudendo la porta alle sue spalle e si avvicinò allo strumento, sedendosi sullo sgabello. Sistemò i suoi spariti, facendo, dopo un'attenta selezione, la sua scelta. Incominciò a suonare lasciando che la melodia avvolgesse il castello. Quella melodia arrivò all'orecchio di una persona in particolare.

"Chi è che sta suonando?"

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A quanto pare i nostri protagonisti stanno vedendo le loro certezze crollare👀 ed ebbene sì, la persona che suonava quando Taehyung aveva sentito una melodia familiare era proprio Hyunjae. Cosa accadrà nei capitoli seguenti? Lo scopriremo insieme💓

Una domanda: avete mai letto Vxbts o storie il cui protagonista principale era solo un membro dove però non c'era alcuna storia d'amore? Vi piacciono? Potrebbero piacervi?

Vi auguro un buon fine settimana e spero che il capitolo vi sia piaciuto. Al prossimo aggiornamento<3

Ale♡

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora