❝Capitolo 45❞

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Sarebbe riuscito a tenere fede alle sue parole?

𝐈𝐭 𝐰𝐚𝐬 𝐭𝐫𝐮𝐞

Taehyung si stava riprendendo velocemente e la presenza di Jungkook al suo fianco facilitava la guarigione.

Il medico gli ricordò di riposarsi a causa delle molte energie spese per una settimana intera e nonostante tutto questo lo avesse messo in pericolo, Taehyung non si pentì nemmeno una volta. "L'ho fatto per Jungkook" ripeteva.

Con la testa sul cuscino e il volto rivolto al soffitto, ripensava a come fosse diventato bisognoso della presenza dell'alpha. Voleva sentirlo vicino e iniziava a diventare triste ogni volta che doveva allontanarsi da lui. Come quando sono arrivati i suoi amici.

Jimin, Yoongi, Namjoon e Hoseok erano entrati nella sua stanza e a causa loro provò un immenso disagio. Hoseok, forse, era l'unico di cui riusciva a tollerarne la presenza.

Jungkook aveva notato il suo disagio e si era allontanati da lui, lasciandogli la mano e andandosene nella stanza. Taehyung lo ringraziò mentalmente ma non voleva che l'alpha si allontanasse da lui e provò a supplicarlo con lo sguardo, senza successo.

Non sapeva che fosse successo con i suoi amici, ma aveva notato una leggera rabbia nei suoi occhi che sparì immediatamente quando posò lo sguardo su di lui ancora sul letto, con un piccolo sorriso.

"Chissà cosa si saranno detti" pensò.

All'improvviso le immagini di Jungkook vennero sostituite da quelle di suo figlio Hyunjae.

Aveva aperto gli occhi dopo alcune ore di incoscienza e lo aveva guardato con occhi amorevoli. Suo figlio era proprio accanto a lui e aveva provato a iniziare una conversazione seppur molto impacciatamente, ma Taehyung lo aveva trovato semplicemente tenero. Hyunjae aveva compiuto sedici anni ma era sempre il suo bambino.

Avevano suonato insieme e il suo cuore scoppiava dalla gioia ripensando al loro momento che era stato interrotto - a detta sua - troppo presto. Suo figlio, però, essendo il principe non poteva non adempiere ai suoi doveri e così se n'era andato, sganciando la bomba:

"«No, è troppo importante. Deve rimanere in camera mia»".

Oltre che combattere contro l'istinto di abbracciarlo, avrebbe veramente voluto piangere per la gioia, ma si trattenne e lo vide allontanarsi fuori dalla porta.

Perché non potevamo comportarsi come una famiglia normale?

Si chiedeva, ma la tristezza si contrapponeva alla felicità di quei passi avanti. Il senso di colpevolezza non lasciò mai il suo corpo, ma se Jungkook e Hyunjae avevano iniziato ad avvicinarsi a lui a piccoli passi, voleva dire che lo meritava...per qualche ragione, eppure sarebbe bastato un solo accenno, un commento o un aggettivo poco piacevole sulla sua persona per farlo crollare di nuovo, perdendo la fiducia che stava riacquisendo e sfortunatamente per Taehyung, sarebbe successo molto presto.

𓆩*𓆪

Jungkook senza alcuna paura aveva confermato i sospetti dei suoi amici. Così come aveva detto anche suo figlio: "«Solo uno stupido non noterebbe il modo in cui vi guardate»" e infatti, il suo sguardo innamorato non sfuggì agli occhi dei quattro lupi.

Nonostante l'incredulità dei suoi amici, perché aveva dato conferma alle domande che si erano posti innumerevoli volte da quando avevano visto Taehyung varcare le porte della sala da pranzo.

Era giunto il momento per loro di tornare a casa, ma per qualche motivo, temevano di farlo.

I quattro amici, dopo averne discusso con Jungkook, avevano deciso di restare ancora per qualche giorno. Temevano un possibile pericolo, anche se i Tyun non erano avanzati di nessun passo. Erano fermi, immobili, come se per loro il tempo si fosse fermato e se da un lato era una situazione positiva, dall'altro c'era la paura che qualcosa accadesse all'improvviso, cogliendoli di sorpresa.

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora